l'intervista a Tetsuya Harada - 25/06/2001
Harada preoccupato: Assen pericolosa
Non vince dal GP della repubblica Ceca del 1998, Tetsuya Harada. Allora
batté Capirossi che, alla guida anche lui di una Aprilia, per
cercare di vincere fece anche suo il giro veloce, senza successo. Tanto,
troppo tempo è passato, da allora ed il giapponese è fermo
a 14 vittorie. Quest'anno
però Tetsuya sembra tornato quello di un tempo, e nelle ultime
sfide contro Katoh ha fatto vedere come ha fatto a collezionare ben
40 podi nella 250. Gli manca, però, di riuscire a battere il
pilota della Honda. A Le Mans è apparso un po' troppo rinunciatario,
a dir la verità, ma a Barcellona ci ha provato veramente.
"Ho datto il massimo - ha confermato Tetsuya - ma alla prima frenata
dopo il rettilineo dei box non sono riuscito ad arrivare abbastanza
vicino da attaccare Katoh. Al termine dell'ultimo giro ci ho provato
ancora, ma lui ha chiuso la porta. L'Aprilia va meglio rispetto all'inizio
dell'anno, ma anche la Honda è migliorata, soprattutto in velocità.
Fino al Mugello eravamo ancora superiori noi, ma ora hanno recuperato.
Inoltre soffriamo un po' in accelerazione. Daijiro, comunque, non è
imbattibile. prima o poi; non so né dove né quando, gli
arriverò davanti".
Il problema è proprio quello...non sapere dove.
Può essere ad Assen?
"Ad essere sincero - ricorda Harada - quella olandese non è
una delle mie piste preferite. Nel 1995, con la Yamaha, caddi e scivolando
sull'erba urtai un paletto che era piantato nel prato, coperto da una
balla di paglia, fratturandomi una scapola. Considero Assen una pista
pericolosa, perché veloce e con pochi riferimenti. Comunque proveremo
a giocarcela anche lì, non ci sono dubbi. Quel che spero ardentemente
è che non piova, perché il bagnato complica notevolmente
la messa a punto durante le prove, essendo quella olandese una pista
molto lunga".