il fatto 30/06/2001
- giorno di gare
Biaggi, trionfo Yamaha dopo 12 anni
Il dominio italiano, iniziato nel GP del Giappone, a Suzuka, così
come il duello Rossi-Biaggi,
è proseguito ad Assen, dove Max Biaggi ha vinto davanti a Valentino
a Loris Capirossi un Gran Premio interrotto con la bandiera rossa a quattro
giri dal termine a causa della pioggia.
E' stata una gara bellissima, che avrebbe sicuramente assicurato altre
emozioni nei giri conclusivi, e che in qualche modo rimanda lo scontro
al GP d'Inghilterra, che si terrà a Donington domenica prossima.
Così com'era previsto i tre italiani sono stati i protagonisti
assoluti della gara, dopo una sfuriata iniziale di Alex Barros, che ha
poi progressivamente ceduto, come Kenny Roberts del resto, al ritmo indemoniato
dei nostri.
Determinato come nei giorni migliori il Corsaro ha attaccato subito, andando
in testa al settimo giro. In forma smagliante, ottimamente assisito da
una Yamaha finalmente a punto il pilota romano ha controllato dapprima
Barros, quindi Capirossi ed infine Rossi, che ha cominciato ad insidiarlo
dal 12° passaggio. La sua mossa vincente, tenuto anche conto delle
circostanze, è stata quella di replicare subito a Valentino quando
questi, nel corso del 14° giro l'ha superato. Grazie a ciò,
ed al fatto di aver sempre tagliato il traguardo in prima posizione, Biaggi
ha vinto il Gran Premio quando il direttore di gara lo ha interrotto con
la bandiera rossa dato che ha congelato la classifica al 14° passaggio.
Dietro a Biaggi, che ha riportato in casa Yamaha la vittoria che mancava
dal 1989 con Rainey ed alle tre Honda hanno finito Nakano e Roberts, mentre
Checa, Abe e Criville hanno terminato la corsa nelle vie di fuga.
McWilliams, la vittoria della saggezza
A scuola ce lo dicevano sempre che copiare è sbagliato. Ad Assen
se ne è drammaticamente resa conto l'Aprilia che, con l'asfalto
praticamente asciutto, ha deciso di far partire la sua coppia di punta,
Harada e Melandri, entrambi con gomme da pioggia solo perché Katoh,
il loro avversario di riferimento, aveva deciso di farlo.
E' stato un errore, naturalmente, perché Daijiro, notoriamente
poco a suo agio sul bagnato (vedi il risultato del Mugello), non poteva
essere preso come punto di riferimento, ma queste cose si scoprono e si
ricordano sempre dopo, mai prima. Il fatto è che bisognava avere
le idee chiare,per vincere nella 250 e l'unico ad averle avute è
stato McWilliams che partito con pneumatici intermedi di mescola molto
soffice, non ha dovuto versare nemmeno una goccia di sudore per assicurarsi
la prima vittoria della carriera. Ininfluente è stata anche la
pessima partenza di Tetsuya, rimasto immobilizzato al via, perché
il nordirlandese si è letteralmente involato, concludendo con un
buon margine davanti ad Alzamora e De Gea, che andando controcorrente
erano partiti con gomme slick.
Una scelta fatta - ma a gara in corso - da Harada che fermatosi per far
cambiare entrambi gli pneumatici ha chiuso la corsa in 24esima posizione,
fuori dai punti. Cosa che ha fatto anche Locatelli, seguendo la medesima
sorte. E' stata una fortuna, comunque, per Harada, che il suo principale
avversario, Katoh, non abbia fatto meglio dell'undicesima posizione, mentre
Melandri ha perso l'occasione dell'anno chiudendo al sesto posto, alle
spalle anche di Guintoli e Battaini e davanti a Boscoscuro e Chiarello.
Non ha concluso la corsa, invece, Rolfo, per la rottura della leva del
cambio.
Elias, primo centro
Dopo quello che avevano seminato, gli italiani, nella 125 hanno raccolto
le briciole. Subito fuori Cecchinello per problemi meccanici gli altri
due migliori in campo, Borsoi e Poggiali, non sono stati capaci di approfittare
della loro superiorità, cadendo entrambi. Nelle primissime battute
della gara Manuel, mentre era alle spalle di Gino che è invece
scivolato quando era tranquillamente al comando. Tutti e due, poi, sono
stati in grado di rientrare in gara, ma ormai staccati dai primi e, nel
caso del pilota della Gilera, solo per cadere nuovamente a pochi giri
dalla conclusione della corsa.
I due italiani, in ogni caso, non sono stati i soli ad assaggiare l'asfalto:
in terra infatti fra coloro i quali avrebbero dovuto correre con un occhio
alla classifica è finito anche Ui.
Il risultato è che la vittoria è andata a chi è stato
capace di rimanere in piedi, Tony Elias, un ragazzo che sta crescendo
veramente bene, veloce ed intelligente. Alle sue spalle sono finiti gli
esperti Vincent e Jenkner, mentre Borsoi ha limitato i danni chiudendo
in sesta posizione, davanti a Giansanti ed alle spalle di ueda e Smrz. |