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l'intervista dopo il GP - 19/06/2001
Capirossi attacca: "il più forte sono io!"
Il terzo posto nel GP di Barcellona è andato stretto a Loris Capirossi. A rallentarlo è stato un inconveniente insolito: la gomma posteriore ha girato sul cerchio, squilibrandosi ed innescando fastidiosissime vibrazioni. Una conferma dei problemi di trazione che affliggono il romagnolo, Loris Capirossitroppo "corto", fisicamente, per spostare il peso all'indietro come fanno i suoi avversari. Senza quel problema Loris è convinto che avrebbe potuto vincere, in Spagna.
"A parità di moto - ha detto lunedì sera ancora dal circuito, dove è rimasto per fare dei test - batto tranquillamente sia Rossi che Biaggi. Quei due hanno una moto migliore della mia. Non sono fenomeni".
Capirex ha un buon mezzo, ma da quel che si è visto domenica la Honda NSR 2001 di Valentino è decisamente più veloce di quella del romagnolo.
"Sono stato superato sul - ha ricordato Loris - e la spinta con la quale mi hanno passato è stata tale che quando ho avuto Rossi al fianco la pressione dell'aria che si è creata fra le carenature mi ha spinto di lato".
Tutti parlano di sfida a due, fra Biaggi e Rossi, in realtà Capirossi è il terzo uomo ed ha una certa esperienza di sfide a tre: ricordate come andò a finire il mondiale della 250 nel '98 fra lui, Rossi ed Harada?
"Il mio problema, attualmente, è che devo gareggiare di rimessa. In gara la moto di Rossi consuma meno le gomme, perché ha una migliore trazione e questo si traduce in un grosso vantaggio verso fine gare. Una cosa che Vale sa benissimo. Per questo stò usando una tattica, diversa: cercherò di finire tutte le gare, guardando più alla posizione che alla vittoria, sperando che a sbagliare siano gli altri. Non è per questo, però, che non ho ancora vinto: a Suzuka avrei potuto, ma mi sono ritrovato a correre con una gomma marcia…sempre un pneumatico mi ha rallentato domenica scorsa a Barcellona. Quanto al Mugello credo di avere fatto il massimo".
Non sa cosa sia il nervosismo, Capirossi. Al contrario di Valentino e Max è assolutamente impermeabile alle critiche ed a quanto scrivono i giornali. Non è così da ieri: è così da sempre.
"Anche quando ho vinto il mio ultimo titolo, nella 250, contro Harada, me lo sono giocato all'ultima gara…e le critiche che ho ricevuto dopo per come sono andate le cose non mi hanno toccato. La soddisfazione l'ho avuta, comunque, quando la FIM ha ritenuto corretto il mio comportamento".
Ben diversamente è andata - ma per i suoi avversari - a Barcellona, dove sono stati entrambi ammoniti:
" Ciò che è successo non è stato bello. Quei due dovrebbero incontrarsi a quattrocchi, senza nessuno intorno e chiarirsi. Intendiamoci: amici non lo diverranno mai, ma ciò potrebbe servire per conoscersi di più. Io sono un pilota irruento, ma solo in pista. E' importante anche non fare tutte quelle storie sugli ingressi "duri": il gomito di Max a Suzuka, insomma, l'avrei accettato senza problemi. Ne ho viste ben di peggio e l'intenzione di buttare fuori l'avversario non c'è mai. Ci si tocca, e finisce lì. Del resto avete visto che botta si sono dati Cecchinello e Elias nella 125, a tre curve dalla fine? Dopo, però, si sono abbracciati".
Nel 1998, fra Capirex ed Harada, naturalmente, non finì propriamente ad abbracci e baci, e nemmeno l'ingresso duro di Loris su Vale, ad Assen , l'anno successivo.
"A Rossi bruciò quella sconfitta - ricorda Capirossi - Assen è uno dei miei circuiti preferiti e ciò mi da molta fiducia visto che correremo lì il prossimo Gran Premio. E' un tracciato molto tecnico, dove conta avere una moto a posto e tanto coraggio. In Olanda, fortunatamente, la potenza non è tutto. L'anno passato vi ho fatto la pole, ma poi mi sono fratturato la mano sinistra nel warm-up, correndo, ma certo non al 100%".
Sia Rossi che Biaggi, però, arrivarono alle sue spalle. "Biaggi arrivò quarto, Rossi sesto - ricorda Loris - ma le differenze fra le nostre moto erano minori".
A Barcellona, all'indomani del GP di Catalogna, a confermarlo i tempi dei test: Loris ha girato in 1'46"9, Rossi in 1'45"9.

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