Phillip Island
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RossiUnciniNakajima

il fatto 12/10/2001 - primo giorno di prove
Garry "Mr. Derapata" McCoy profeta in patria

Non è vero che nessuno è profeta in patria. Dopo aver toccato il suolo australiano, infatti, McCoy, nonostante la scivolata di Motegi l'abbia lasciato, per dirla con parole sue "abbattuto e pieno di contusioni", tanto da non farlo dormire nel viaggio aereo da Tokyo a Melbourne, a Phillip Island ha ritrovato la verve e lo stile che gli ha fatto vincere tre Gran Premi nel 2000. E' stato lui, dunque, il derapatore folle, a cogliere la pole position davanti al sempre più consistente Barros, a Valentino Rossi (caduto a causa di una gomma dalla carcassa troppo morbida) ed a Carlos Checa, mentre Max Biaggi, settimo tempo, è stato superato anche da Jacque e Van Den Goorberg, mentre Capirossi non è andato più su del 10° tempo, attardato da problemi di pneumatici.
E' stata, quella di ieri, comunque, una sessione di prove difficile per gli italiani. Rossi, infatti è scivolato, uscendo di pista, ma senza cadere, una seconda volta. Max, invece, dopo esser rimasto a lungo addirittura in sedicesima posizione, quando è entrato in pista con la gomma da tempo ha trovato sulla sua strada Leon Haslam (ultimo tempo ad oltre 5" dalla pole) che gli ha fatto perdere mezzo secondo nel delicato T2 della pista.

Katoh, in pole Melandri terz'ultimo non corre
Nella medesima situazione atmosferica della 500, forte vento e pista umida, ha girato anche la 250. Dimostrando di essersi ripreso perfettamente dalla brutta avventura di Motegi, a fare la pole provvisoria è stato Daijiro Katoh, mentre il suo avversario, Tetsuya Harada, rallentato da De Puniet ha realizzato solo il terzo tempo, alle spalle di Fonsi Nieto.
L'Aprilia ripone comunque grandi speranze nello spagnolo, visto che Marco Melandri, in difficoltà con la frattura al metacarpo della mano procuratasi in Giappone ha girato pochissimo, tanto per qualificarsi, ed è terz'ultimo. Dopo un consulto con i medici della Clinica Mobile, poi,l ha deciso di non correre per prepararsi al meglio per il GP di Malesia, la prossima settimana.
Molto meglio, per fortuna, è andata agli altri piloti dell'Aprilia: McWilliams ha completato la prima fila, mentre Roberto Rolfo, ancora indeciso se accettare l'offerta di Gresini di correre con la Honda 250 nel 2002, si è lasciato scappare l'occasione per appena 82 millesimi di secondo.
Non qualificata (per il lomento), Katja Poensgen che, girando in 1'41"788 (la pole è stata 1'34"739) ha preso oltre sette secondi eccedendo il limite del 107% del tempo previsto dal regolamento. Per rientrare dovrà migliorare di almeno mezzo secondo.

Cecchinello più forte della pioggia
Come spesso accade fra i due litiganti, perlomeno nelle prime prove, è stato il terzo incomodo ad avere la meglio. Nell'occasione Lucio Cecchinello che, nel giorno nero di Poggiali (caduto nelle libere del mattino per un problema meccanico, solo 8° nel pomeriggio) e di Elias (addirittura 20° a 4"166: ha sbagliato la gomma) ha centrato la pole, sfruttando al meglio la sua velocissima Aprilia. Su una moto identica si è espresso bene anche Simone Sanna, furbo a scegliere subito lo pneumatico giusto in una sessione di prove isterica, tormentata da vento e pioggia. Cosa che hanno fatto anche Sabbatani e l'esperto Stefano Perugini, capace di portare in prima fila l'Italjet. Una ottima iniezione di morale per la casa bolognese un po' in crisi nella seconda fase del campionato.

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