E' stata la Bridgestone la protagonistadella sessione conclusiva di provedella
MotoGP. L'unico in grado di strappare la pole a John Hopkins è
stato infatti Makoto Tamada che al posto delle gomme deve aver avuto due
tappeti volanti, visto che con una umidità da GP della Malesia,
e la pista di conseguenza più lenta, ha abbassato di un secondo
il record di venerdì del pilota della Suzuki.
Avendo le medesime coperture, ma non la stessa moto, Hopkins invece non
si è migliorato. Stessa sorte è toccata a Rossi per problemi
ai freni, mentre Biaggi, che si era portato in prima fila ritoccando il
suo tempo di quattro decimi, è stato risospinto in seconda proprio
dal suo (quasi) compagno di squadra.
Un passetto in avanti, invece, lo hanno fatto Edwards e Melandri, 5°
e 6° tempo davanti a Capirossi , che ha preso la bandiera non riuscendo
a completare in tempo quello che sarebbe stato il suo giro migliore.
In grossa difficoltà, invece, è apparso Sete Gibernau, che
limando di pochissimo il suo tempo è addirittura precipitato in
13esima posizione, il che equivale alla quinta fila. Veramente un brutto
posto dove iniziare a dare la caccia a Rossi. Per lui, poi, c'è
l'incognita di un avantreno che non lo soddisfa.
In gara, poi, non c'è da aspettarsi favore dagli altri piloti Honda,
inclusi Hayden e Barros che vogliono fare bella figura davanti ai dirigenti
giapponesi. Anche Ukawa potrebbe diventare un problema, anche se è
l'unico che lo spagnolo è riuscito a mettersi dietro alle spalle.
Fuori dai tempi finisce Ui, con la WCM, ma viene "graziato"
e partirà.
Pedrosa e Aoyama spaventano l'Aprilia
La pista è uguale per tutti, ma Pedrosa, evidentemente non lo
sa visto che dal suo tempo di ieri fa sparire, miracolosamente, un secondo,
ed è la pole. A fregarlo, ci prova, senza riuscirci, il suo compagno
di squadra, Aoyama che, tirato gentilmente da Porto, gli arriva a due
decimi. Quanto pasta per frapporsi fra lo spagnolo e De Puniet, che è
il migliore dei piloti Aprilia e l'unico a riuscire a saltare in prima
fila, davanti ad uno scatenato Elias.
Un po' in difficoltà, invece, è Porto, che non migliora,
ma mantiene comunque la sua posizione perché la wildcard Takahashi
(Honda 2003 con motore 2004) fa peggio di lui.
Un miracolo, invece, se lo prova ad inventare De Angelis, con l'unico
risultato di finire in terra. Peggio di lui, sotto questo punto di vista,
fa solo Poggiali che doppia nel pomeriggio la scivolata del mattino e
non si schioda dalla decima pozione: è dietro persino a Battaini.
Dovizioso non fa fatica davanti a Locatelli
Non ha avuto bisogno di migliorarsi per partire in pole position nel
Gp del Giappone, Andrea Dovizioso. A dargli la mano è stato il
tempo, molto umido, che ha reso la pista meno veloce. A causa di ciò
a nulla è servito l'impegno di Roberto Locatelli, che pur avendo
realizzato la miglior prestazione della giornata, è riuscito solo
a centrare il secondo tempo assoluto, che è valso comunque la prima
fila, davanti a Stoner e Barbera.
Dei primi otto Locatelli è stato l'unico pilota a migliorarsi.
Oltre a lui ce l'hanno fatta Pablo Nieto (9° tempo), Gino Borsoi e
Andrea Ballerini.
Numerose le cadute: Luthi fa un botto da cineteca ma si rialza incolume.
Gli è andata meglio che ad Harms che ieri si è rotto il
femore destro e lo scafoide della medesima. Per fortuna, operato nel corso
della notte, ora sta bene, anche se rimarrà a casa sino alla fine
della stagione. In terra anche Simoncelli, Pesek e Bautista, ma senza
problemi.