Tamada batte Rossi e salva l'onore della Honda
Si conclude alla prima curva, la MotoGP: Capirossi, che parte dalla
terza fila, fa una partenza eccezionale, ma entra forte, un po' di traverso
e si tocca con Hopkins, che stringe molto la traiettoria. I due carambolano
su Biaggi, quindi dietro vanno in terra Edwards, Roberts ed Hayden. Ovviamente
Rossi non aspetta nessuno e scatta al comando seguito da Tamada, Melandri,
Nakano, Abe, Gibernau, Checa e Bayliss.
Al sesto giro Tamada passa al comando, ma Rossi gli rimane attaccato,
mentre alle spalle dei due inseguono Melandri, Abe, Nakano, Gibernau e
Checa. Intanto finisce in terra Ukawa mentre navigava nelle retrovie.
Davanti a tutti Tamada sembra averne di più. Rossi tiene botta,
ma giustamente non fa i numeri: il suo diretto avversario, Gibernau, infatti,
è quinto alle spalle anche di Melandri e Nakano. In più,
dietro lo spagnolo, rinvengono Bayliss, che passa Gibe, e Barros.
Nel frattempo la curva Kawasaki esulta: a cinque giri dalla fine Nakano
passa Melandri e in quello successivo, mentre Bayliss si tuffa, il ravennate
viene superato anche da Barros.
La gara è praticamente finita: Tamada vince tranquillo davanti
a Rossi e Nakano, quindi seguono Barros, Melandri, Gibernau e Checa.
Pedrosa piega Elias, che se la prende con il peso
E' una sfida fra spagnoli, la corsa della 250 e fra spagnoli che non
si amano. Fin dal primo giro, infatti, Pedrosa ed Elias ne fanno di tutti
i colori, mentre alle loro spalle la prima Aprilia, quella di De Puniet,
insegue Aoyama. Intanto che la coppia di testa prende il largo, il francese
esagera e cade, ma ce la fa comunque a ripartire, lasciando ben quattro
Honda in fuga, visto che dietro ad Aoyama c'è Takahashi.
Nel frattempo, fuori dalla zona nobile della gara, in settima posizione,
c'è De Angelis, alle spalle di Porto e West, mentre Poggiali è
addirittura tredicesimo, dietro a Battaini.
Il campione del mondo tira, ma non va ed anzi incappa anche in un dritto
e, quando rientra sull'asfalto per pochissimo non centra De Puniet. Un
numero al termine del quale la coppia Aprilia si ritrova in 18esima e
19esima posizione.
Non se ne accorge, però, nessuno, perché Dani e Toni proseguono
il loro show, fintantoché Elias, probabilmente in crisi di gomme,
al contrario del più leggero avversario, molla di colpo, accontentandosi
del secondo posto. terzo è tranquillo Aoyama, quindi seguono Porto,
Takahashi, De Angelis e Rolfo.
Dovizioso mette le mani sul mondiale
E' finita già nel corso del primo giro la corsa di Casey Stoner,
e ad avvantaggiarsene è stato Andrea Dovizioso che è passato
subito al comando seguito da Barbera, Locatelli, Kallio, Corsi, Talmacsi
e Lorenzo.
Per otto giri la gara è andata avanti senza colpi di scena, finché
Ballerini non ha pensato bene di cadere praticamente in rettilineo (per
lui sospetta frattura del malleolo). La sua moto, finita in mezzo alla
pista, è stata poi centrata da Tot, costringendo il direttore di
gara ad interrompere il Gran Premio con la bandiera rossa mentre stava
per scattare il decimo giro.
Al secondo via il più veloce è scattare è Locatelli,
seguito da Dovizioso, Lai, Kallio, Giansanti e Corsi, mentre Barbera e
Lorenzo sono costretti a partire dal fondo dello schieramento per essersi
allineati in ritardo.
Dura poco, comunque, la gara di Kallio, che si tuffa a sei giri dalla
fine procurandosi la lussazione della clavicola, mentre Barbera si ritra.
Intanto Locatelli e Dovizioso sono in fuga, con Lai leggermente staccato
in terza posizione.
E' il momento, per Dovizioso, diripassareal comando: sui dritti di Motegi
la Honda è irresistibile. Loca, nel tentativo di resistere, cade,
riparte, ma chiude in 14esima posizione, mentre Lai resiste a Corsi bruciandolo
in volata.
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