Edwards in pole nel giorno delle seconde guide
Nel giorno delle seconde guide il migliore al termine del primo turno
di prove ufficiali del GP di Francia è stato Colin Edwards. L'americano,
due volte iridato nella Superbike, ha fatto meglio del suo compagno
di squadra, nonché leader provvisorio del mondiale, Sete Gibernau
(5° tempo), in realtà febbricitante centrando la pole provvisoria
davanti a Nicky Hayden (a sua volta seconda guida di Barros), così
come Carlos Checa ha fatto meglio del numero uno della Yamaha, Valentino
Rossi, chiudendo la prima fila.
A conferma di questa strana situazione anche Melandri, 4° tempo,
è stato più veloce di Rossi, 7°, preceduto addirittura
da Tamada che è stato più veloce di Biaggi, 8° tempo
ed in terza fila con il suo grande rivale.
Le spiegazioni trovate per giustificare i risultati alla fine della
giornata sono prevalentemente tecniche: Valentino non ha trovato l'assetto
giusto in frenata, Max combatte con frequenti quanto indesiderate impennate,
mentre - udite! udite! - in casa Ducati sono soddisfatti del 12°
tempo di Bayliss e del 14° di Capirossi (preceduto peraltro dalla
vecchia Desmosedici di Xaus). Magari nel turno conclusivo il mondo smetterà
di girare al rovescio
Porto lancia la carica dell'Aprilia
Perlomeno nella 250 è ancora l'Aprilia a dettare legge. Questo,
quantomeno, sembrano aver detto le prime prove della quarto di litro
che hanno visto l'ex hondista Sebastian Porto centrare la pole provvisoria
davanti ai compagni di marca Randy De Puniet e Manuel Poggiali. Il migliore
dei piloti Honda, invece, è nuovamente il giovane Pedrosa, che
ha preferito correre con la precedente versione della RSW, invece che
con l'ultima, quella di Aoyama, provata recentemente a Jerez.
Tenendo conto che normalmente non è un pilota che eccelle nel
corso delle prove, positivo è il quinto tempo di Roby Rolfo,
mentre ancora non ha trovato il modo di sfruttare al 100% la quarto
di litro giapponese il talentuoso ma irruento Toni Elias, la cui guida
arrembante forse si adattava meglio all'Aprilia, visto che anche qui
il connazionale Fonsi Nieto gli è stato davanti.
In un circuito dove guidare di forza a volte porta qualche vantaggio
non è una sorpresa trovare Franco Battaini con l'ottavo tempo,
davanti a De Angelis.
Dovizioso degno "erede" di Pedrosa
La Honda iridata ex Dani Pedrosa non va da sola, ma Andrea Dovizioso
evidentemente sa bene come sfruttarla visto che a Le Mans il vincitore
del GP del Sudafrica ha fermato la Derbi dell'arrembante Jorge Lorenzo
sul filo della pole.
Se la prestazione dell'italiano non è una sorpresa, lo è
invece ritrovare la Derbi nelle posizioni alte della classifica, anche
se, per il momento, si tratta di una prestazione isolata, visto che
la moto (quasi) gemella con il marchio Gilera, quella di Fabrizio Lai,
ha solo il 19° tempo con due secondi e mezzo di distacco.
Bisogna sempre, comunque, fare attenzione quando si danno giudizio su
piloti (apparentemente) in sella alla medesima moto. La seconda migliore
Honda, per esempio, è quella del compagno di squadra di Dovizioso,
Simone Corsi, 8° tempo, che ha preso sì circa un secondo
dal caposquadra, ma ha anche una sola moto a dispozione nel box
quindi
non può essere considerate una sorpresa che vada un po' peggio.
Sempre parlando di sorprese, c'è da domandarsi se può
essere catalogato in questo modo il terzo tempo dell'espertissimo Youichi
Ui, il migliore dei piloti Aprilia, davanti a Barbera, Locatelli, protagonista
di una spettacolare caduta, Simoncelli e Nieto. Noi propenderemmo per
il no. Dopotutto la classe non ha età, anche se in questa classe,
la 125, la Dorna ha deciso (dal 2005) il contrario fissando ad anni
28 il limite per prendervi parte. Un assurdo che, fosse stato legge
nel passato, non avrebbe permesso al motociclismo di avere Angel Nieto.
Pensiamoci se abbiamo a cuore il futuro della ottavo di litro.