il fatto 7/9/2003
- giorno di gare
Rossi, Biaggi e Capirossi: che trio!
Come un razzo il migliore a lasciare lo schieramento di partenza è
Biaggi, che precede Capirossi, Gibernau, Rossi, Bayliss, Nakano, Jacque,
Ukawa, Checa e Melandri. Con il Corsaro in testa Rossi rompe gli indugi
e al secondo giro è già in seconda posizione, a caccia del
romano.
Uno nella scia dell'altro la coppia della Honda prende un piccolo vantaggio
su Capirossi e Gibernau all'inseguimento, mentre Bayliss controlla Ukawa
e Melandri, con Barros, Checa e Jacque alle loro spalle.
Intanto all'11° giro Gibernau supera Capirossi, lungo in nuna curva,
mentre Melandri, che aveva brevemente passato Ukawa, gli si riaccoda.
All'inizio del 14° giro Rossi passa Biaggi alla fine del rettilineo,
così che a quindici giri dalla mfine la situazione è la
seguente: Valentino e Max sempre vicinissimi, quindi Gibernau e Capirossi,
Ukawa, Melandri e Bayliss, ed infine Barros, Checa e Jacque.
E' a questo punto che Rossi, che ha montato una combinazione di gomme
dure, al contrario di Biaggi che ha coperture soffici, allunga: in un
giro guadagna un secondo, al successivo gli mangia altro quattro decimi.
E' in testa, da solo.
A dieci giri dalla fine il vantaggio di Vale sul rivale è salito
a due secondi, ma Max non molla. Intanto a sua volta Biaggi ha portato
il suo vantaggio su Gibernau a quasi quattro secondi, mentre Capirossi,
un po' in difficoltà arranca in quarta posizione davanti ad Ukawa
che ha preso un po' di vantaggio su Bayliss e Melandri, mentre Checa e
Barros non riescono a recuperare su Macio.
La gara ormai si è praticamente conclusa e Rossi, quando mancano
cinque giri, si limita a fare l'elastico con Biaggi. Capirossi ci prova
ancora un po', attacca Gibernau, lo infila con uno staccatone, poi si
mette di traverso, scivola nuovamente in quarta posizione, ma non molla:
naso nel contagiri succhia la scia di Sete, percorre più velocemente
il curvone e lo giustizia sul rettilineo.
Tre italiani sul podio!
Elias, una vittoria facile facile
Lo scatto di Elias al via non sorprende Porto, che dopo una prima
tornata di attesa passa al comando, seguito da De Puniet. Toni tiene la
terza posizione, mentre Poggiali scavalca Rolfo, che precede a sua volta
Battaini, Fonsi Nieto e Guintoli.
Lì davanti l'argentino non è però completamente a
suo agio, così ben presto Toni Elias riprende il comando delle
operazioni, seguito dal pilota della Honda, De Puniet e Poggiali, con
Rolfo caparbiamente all'inseguimento, mentre, staccato, Battaini precede
Guintoli e Matsudo.
E' subito chiaro, comunque, che il passo di Elias non ammette repliche:
lo spagnolo si stacca, e in poco tempo prende due secondi di vantaggio
su Porto che, a nove giri dalla fine, tiene la seconda posizione davanti
a Poggiali e Rolfo, mentre De Puniet, in calo, è quinto. Immutate
le posizioni alle loro spalle.
Intanto il vantaggio di Elias cresce: quasi cinque secondi a sei giri
dalla fine. Ha la gara in mano. Dovrebbe essere, questo, il momento per
Poggiali di scrollarsi di dosso gli avversari, ma il sanmarinese non riesce
ad avere la meglio sulla coppia della Honda, anzi, Rolfo passa in seconda
posizione. Ci sta per poco, però, perché Manuel lo ripassa
e prende un vantaggio, minimo, ma sufficiente ad evitare l'attacco in
volata, che invece tenta Porto sul compagno di squdra, con l'unico risultato,
però, di toccarlo e di finire in terra. Miracolosamente in piedi
il torinese della Honda perde la terza posizione a vantaggio di De Puniet,
mentre l'argentino riparte concludendo quinto.
La prima volta di Pablo Nieto
Al pronti via il più veloce a lasciare lo schieramento di partenza
è Pedrosa, seguito da De Angelis, Talmacsi, Perugini, Jenkner e
Lorenzo. Nelle immediate retrovie, però, entrano in collisione
Simoncelli e Ui. Il giapponese rimane in terra e subito salta fuori la
bandiera rossa che interrompe la gara. Dunque, nuova partenza, questa
volta è Perugini a partire a razzo, con dietro il solito Pedrosa,
De Angelis, Talmacsi e Jenkner. Mezzo giro e, nelle retrovie, cadono assieme
Cecchinello e Borsoi, ma la gara questa volta continua. Per un po' a tirarne
le fila è Pedrosa, che poi si stanca a fare la lepre e lascia passare
De Angelis, Perugini, Barbera e Dovizioso. In sesta posizione Pablo Nieto
controlla Lorenzo, Jenkner e Vincent. Ad undici giri dalla fine l'Etrusco
commette un errore, va largo e perde posizioni, scivolando al sesto posto
preceduto da Barbera, Pedrosa, Nieto, De Angelis e Dovizioso. Subito dopo,
cade, dopo aver tamponato Dovizioso, convinto di aver grippato. Andrea,
però ripartiva subito, il pilota laziale invece era costretto al
ritiro: un disastro che compromette le sue possibilità iridate.
Immediatamente dai box di Pedrosa appare la lavagna "Peru KO".
Lo spagnolo rallenta, ma non poi troppo. In quarta posizione, dietro a
De Angelis, controlla il duello fra Barbera e Nieto che vince la volata
regalando a papà Angel la soddisfazione che aspettava da tempo.
A fine gara, poi, veniva squalificato Mika Kallio (14°), colto sottopeso
con la sua KTM.
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