il fatto 28/6/2003
- giorno di gare
Gibernau re della pioggia
Dopo un'inutile balletto gara asciutta-gara bagnata, ci pensa il Padreterno
a decidere, aprendo le cateratte del cielo sul circuito di Assen. Al pronti
via, così, sono tutti gommati rain, i piloti della MotoGP. Il più
veloce a prendere il comando è Sete Gibernau, seguito da Biaggi,
Jacque, Rossi e Bayliss. Già al secondo gio, però, passa
in testa il Corsaro, con Sete in scia, mentre Rossi si mantiene nel gruppetto
di testa davanti a Bayliss, Jacque, Barros, Edwards, Haga, Checa e Capirossi.
Al quarto giro Sete ripassa al comando, mentre Bayliss, al quinto, supera
Rossi all'esterno di una esse. Troppo veloce per durare, ed infatti al
passaggio successivo è lungo in una via di fuga.
Intanto in testa alla gara Gibernau e Biaggi allungano: hanno un altro
passo e Rossi perde il contatto: all'ottavo giro il vantaggio della coppia
di testa è di sette secondi in mezzo su Vale, di quindici su Jacque,
Haga, Edwards e Checa, mentre Capirossi insegue dall'ottava posizione
davanti - udite! udite! - ad Alex Hofmann sulla Kawasaki gommata Dunlop.
E' il momento dei doppiaggi: lo spagnolo ne approfitta, mentre Biaggi
perde il contatto. L'esito della gara, praticamente, viene scritto qua,
perché Max non riesce più a chiudere il gap. Intanto, mentre
Melandri rientra ai box, stanco di navigare nelle ultime posizioni, Rossi
mantiene la terza piazza, mentre Haga si installa in quarta posizione
davanti a Checa, Jacque e Capirossi. Con lo spagnolo della Yamaha sulla
coda, Noriyuki, però, rischia troppo e, dopo esser stato superato
da Carlos, per tentare di non farsi staccare, cade, gettando all'aria
quello che sarebbe stato il miglior risultato mai conseguito dall'Aprilia
RS "Cube".
La gara si conclude senza altri colpi di scena, con Sete Gibernau alla
terza vittoria stagionale, davanti a Biaggi e Rossi.
West, primo sigillo
Rischiare, sotto la pioggia, se non si ha niente da perdere, paga: ne
sa qualcosa Anthony West che, dopo la bella prestazione del Mugello, ha
vinto la sua prima gara nella 250 controllando l'esperto Franco Battaini,
ottimo secondo davanti al compagno di squadra Guintoli, e trovando il
connazionale Mick Doohan ad applaudirlo sotto il podio. Non vinceva, un
australiano nella 250, dal 1978, anno in cui Gregg Hansford colse con
la Kawasaki il successo nel GP di Jugoslavia, a Rijeka.
Come spesso accade in queste condizioni i piloti in lotta per il mondiale
- Poggiali, Fonsi Nieto, Toni Elias e Randy De Puniet - hanno preferito
non rischiare. Anzi, chi l'ha fatto, De Puniet, ha pagato l'audacia con
una caduta.
Non è stata una vittoria semplice, comunque, quella di West: Battaini
l'ha tenuto costantemente sotto pressione, anche se a distanza, e peccato
che il simpatico Batta abbia perso la protezione sul ginocchio destro
- la "saponetta" - non potendo di conseguenza più appoggiarsi
adeguatamente in curva, altrimenti avremmo assistito ad un duello più
serrato.
Fa piacere, in ogni caso, che nel giorno in cui Poggiali ha preferito
tirare i remi in barca, chiudendo la gara in una prudente quarta posizione,
davanti alla coppia Honda composta da Porto e Rolfo, siano saliti sul
podio i piloti di due squadre italiane: West per il team Abruzzo e "IronFrank"
e Guintoli per il team Campetella.
Decisamente da dimenticare, invece, la corsa di Toni Elias, 13° e
di Fonsi Nieto, costretto al ritiro.
Alla fine, dunque, la tattica di Poggiali è stata premiante, visto
che dopo il GP d'Olanda Manuel ha allungatoed ora è in testa al
mondiale a quota 101 punti davanti a Rolfo (86), Elias (84), De Puniet
(81) e Nieto (81).
Jenkner, il solitario
Non aveva ancora vinto una gara, Steve Jenkner , ci è riuscito
ad Assen, dominando dal primo all'ultimo giro un Gran Premio d'Olanda
corso interamente sotto la pioggia. Dominare è la parola giusta
visto che Jenkner, partito al comando, non ha visto nessuno, lasciando
il secondo, Pablo Nieto, ad oltre undici secondi. Terzo ha chiuso Hector
Barbera, con ventiquattro secondi di distacco. E' stata, quella di Steve,
la 150esima vittoria dell'Aprilia. Non vinceva,un pilota tedesco, da ben
tre anni: l'ultimo a riuscirci, infatti, era stato Ralf Waldmann, nel
2000, in 250 a Donington, anche lui sul bagnato. L'ultimo a farcela nella
125, invece, era stato Peter Oetll, nel lontano 1996 al Mugello.
E' stata una gara estremamente noiosa, la 125, ma importante perché
ha avuto effetti determinanti sulla classifica, visto che il primo italiano,
Stefano Perugini, ha finito quinto dietro ad Ui e davanti a De Angelis,
mentre Lucio Cecchinello è finito sedicesimo e fuori dai punti.
A causa di questa battuta d'arresto Lucio è scivolato in terza
posizione nel mondiale, con 91 punti, dietro a Jenkner (98) ed a Pedrosa
(124) che si salvato con un ottavo posto, mentre Perugini è risalito
in quarta posizione assoluta (76).
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