GP di Gran Bretagna
venerdì 12 luglio
FP1
QP1
TS
sabato 13 luglio
FP2
QP2
TS
domenica 14 luglio
Le wilcard di Donington
WP
GRID
Gomme scelte per la gara in MotoGP
GARA
TS
.
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L'assetto a Donington >>>
1° classificato MotoGP
V. Rossi
1° classificato 250
M.Melandri
1° classificato 125
A. Vincent
2° M. biaggi
F.Nieto
2° D.Pedrosa
3° A. Barros
3° T. Elias
M. Poggiali

il fatto 14/7/2002 - giorno di gare
Rossi, la vittoria di Mr. 46%

di Federica De Zottis
E' stato, da subito, un duello a tre, il GP d'Inghilterra. Con Checa velocissimo a lasciare la linea di partenza, Rossi e Biaggi gli si sono incollati subito in scia, mentre alle loro spalle si sono messi all'inseguimento, ma con un passo leggermente più lento del terzetto, Barros, Roberts, Nobuatsu Aoki, Harada e Kato.
Come nelle precedenti gare Rossi si è limitato a seguire il pilota di testa, e che controllasse gli avversari era evidente dal fatto che non solo faceva l'elastico con Carlos, davanti a lui, ma si girava anche per vedere dove fosse Biaggi! Max, dei tre, però, era quello più al limite e a metà gara accusava un distacco di un secondo e sette dalla coppia di testa. Evidentemente, però, il ritmo del romano era il limite della Yamaha visto che, dopo diciotto giri al comando Checa perdeva il controllo della sua M1 finendo in terra. Rossi così si trovavo al comando senza forzare. A questo punto la gara era virtualmente finita, con il pilota della Honda tranquillamente al comando con Biaggi alle sue spalle che perdeva due, tre decimi al giro. L'unica emozione, se così si può dire, a sei giri dalla fine era il forcing di Barros che limava qualche decimo a Biaggi, avvicinandosi, mentre staccatissimo in quarta posizione, a meno ventidue secondi c'era Abe e quindi lontanissimi a meno ventotto secondi Gibernau e Jacque ed infine Kato.

Melandri cala il poker
A sorpresa il migliore a scattare, dalla prima fila, è stato l'argentino Porto, con Nieto, Melandri ed Alzamora subito in scia. Mentre il pilota della Yamaha rimaneva tranquillo al comando, con l'italiano e lo spagnolo a battibeccare alle sue spalle, rinveniva Rolfo, autore anche lui di una bella partenza. Al terzo giro, infatti, il torinese occupava già la quarta piazza e mentre il suo compagno di squadra perdeva posizioni, risaliva bene Battaini che girando con il passo dei primi ed anche meglio superava il pilota della Honda e si gettava alla caccia del terzetto di testa dal quale improvvisamente spariva Porto a causa della rottura della sua Yamaha.
Senza l'argentino la gara perdeva un motivo di interesse. Melandri e Nieto, infatti, continuavano la loro lotta solitaria, con Battaini staccato di due secondi e a sua volta inseguito da Elias, quarto dopo aver superato anche Rolfo dopo una grande rimonta.
A quattro giri dalla fine Melandri iniziava a spingere e riusciva ad accumulare un piccolo vantaggio su Nieto, ma Fonsi non cedeva, nel frattempo Toni Elias superava Battaini. Nelle ultime curve Nieto tentava un attacco, respinto, sul pilota ufficiale dell'Aprilia che vinceva il suo quarto GP consecutivo.

Vincent mette in riga Pedrosa e Poggiali
Questa volta la fuga non gli è riuscita, a Daniel Pedrosa. Con lui, quindi, sono scappati Lucio Cecchinello e Manuel Poggiali, mentre all'inseguimento si sono gettati Azuma, Ui, De Angelis e Vincent.
E' stato subito chiaro, però, che nessuno aveva voglia di prendere una iniziativa seria, così a tirare è toccato a Cecchinello, che non si è…tirato indietro passando al comando con Pedrosa, Poggiali e Vincent e succhiargli la scia. Nonostante un ritmo non elevatissimo, alle spalle del quartetto, si è scavata ben presto una trincea di cinque secondi, dalla quale si affacciava Azuma e, ancora più
staccati Jenkner, De Angelis, Olive ed Ui.
Il bello, ed il ballo è iniziato a tre giri dalla fine, comunque, quando il poker di testa ha iniziato a fare le cose sul serio e Arnaud, Lucio Daniel e Poggiali hanno messo il naso nella carenatura. Mancavano tre giri alla fine ed erano appena iniziate le prove di volata quando, purtroppo, Cecchinello perdeva il controllo della sua Aprilia finendo rovinosamente in terra. La scivolata faceva perdere un po' di tempo allo spagnolo ed al pilota di San Marino che cercavano entrambi di attaccare il francese, che però si difendeva bene aggiudicandosi la volata.

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