il fatto 13/7/2002
- pole position
Ancora Rossi, e chi altri se no?
di Federica De Zottis
Dimentichiamo venerdì, il turno perso, la caduta: tutto ciò
non è stato sufficiente per fermare Valentino Rossi e la sua
stupefacente RC211V che, nel turno conclusivo di prove, ha acciuffato
l'ennesima pole della stagione al penultimo giro, ribadendola
poi
con una ulteriore limatina nell'ultimo. Al suo fianco Vale troverà
il coraggioso Checa, con la Yamamaha M1, staccato di appena 88 millesimi.
Un solo giro però, è stato capace di infilare lo spagnolo,
ma non si può parlare di fortuna, che è invece la parola
giusta per giustificare il terzo tempo di Harada che, trovatosi alle
spalle di Carlos si è così issato nella prima fila chiusa
da Alex Barros, sempre fra i più veloci per l'intera sessione.
Purtroppo dalla seconda fila, dopo aver avuto a lungo il secondo miglior
tempo, partirà Max Biaggi, autore anche di una scivolata a quindici
minuti dalla fine del turno. Al romano, però, anche se è
mancato il guizzo finale non ha fatto difetto il ritmo, visto che è
stato fra i pochi a girare stabilimente sull1'32".
Sorprendente, tenendo conto che questa è sola la sua ottava gara,
il sesto tempo dell'americano John Hopkins che con la Yamaha YZR due
tempi del team Red Bull - la squadra che il prossimo correrà
con i cinque cilindri Honda inseriti in telai Moriwaki - scatterà
con il sesto tempo davanti all'irriducibile Jeremy McWilliams, un mostro
a guidare la Proton-KR3 sempre al limite dell'aderenza.
Non ha girato, nonostante alla fine abbia chiesto di farlo, Tohru Ukawa,
che forse nonostante tutto vedremo in pista al Sachsenring, mentre una
caduta nelle libere della mattina è costata a Pere Riba la frattura
di tibia e perdone della gamba sinistra.
Nieto mette in allarme Melandri
Alla fine ha avuto ragione Nieto che, testardo, ha strappato la pole
a Marco Melandri. Il distacco fra i due non è pesante: poco più
di due decimi, ma su una pista corta come Donington, pur sempre qualcosa.
Soprattutto di Fonsi ha stupito la caparbietà con la quale ha
lavorato durante l'intero fine settimana. Sarà una gara a due,
il GP d'Inghilterra, anche perché con loro in prima fila partiranno
Porto, con la Yamaha ed Alzamora con la Honda. Entrambi piloti che non
sembrano in grado di inserirsi nella lotta per la vittoria. Stranamente
su una pista che dice di amare e sulla quale l'anno passato ha cortso
forse la più bella gara della stagione non benissimo è
andato Roberto Rolfo, solo serttimo tempo davanti a Battaini ma dietro
anche a Matsudo ed Elias. Il distacco dai primi, in questo caso, è
importante, oltre un secondo, ma il pilota torinese ci ha abituato a
gare migliori delle sue prove. Potrebbe farcela anche questa volta.
Poggiali fa la pole in 125 ma pensa già alla 250
Non è bastata una caduta, a sette minuti dalla conclusione delle
prove ufficiali, per privare Manuel Poggiali della pole.
Nonostante non abbia potuto migliorato il suo tempo, quello fatto registrare
venerdì è stato sufficiente al pilota di San Marino per
partire con la sua Gilera davanti all'Aprilia di Lucio Cecchinello che
gli è arrivato 138 millesimi. Non era velocissima, la pista,
comunque, nel turno conclusivo: la prima fila infatti è stata
completata da Pedrosa e Ui, anche loro fermi ai tempi del primo turno
di prove ufficiali.
Più che del giro veloce di Poggiali, a Donington comunque si
è parlato del suo futuro: Manuel infatti è nel mirino
dell'Aprilia che vorebbe farlo debuttare in 250 la prossima stagione
affidandolo ad un team esterno. Sono guai dunque per la Gilera che -
ormai è sicuro - perderà sia il suo tecnico di riferimento,
Harald Bartol, che il capomeccanico Galeotti, entrambi ingaggiati dalla
KTM. La nascitura ottavo di litro austriaca vedrà la luce ad
Urbania e sarà portata in gara nel 2003 da Youichi Ui, mentre
si fanno i nomi di Pedrosa e Kallio come suoi possibili compagni di
squadra.