il fatto 19/5/2002
- giorno di gare
Vince Rossi, riappare Biaggi
Un'altra vittoria, la terza quest'anno, davanti al compagno
di squadra Ukawa ed alla Yamaha di Max Biaggi ha confermato a Le Mans
la superiorità del binomio Rossi-Honda, ma questa volta, in realtà,
più che Vale ha vinto la pioggia che ha costretto il direttore
di gara ad interrompere
con la bandiera rossa il Gran Premio di Francia proprio il giro successivo
a quello nel quale Rossi era balzato al comando.
Un po' di fortuna, dunque, per il Dottore, che è stato comunque
bravo nella scelta del tempo.
Partito al comando, inseguito da Ukawa, Biaggi e Checa, il folletto di
Tavullia ha provato la fuga, ma il giapponese gli è rimasto vicino
ed anche Biaggi, mentre il suo compagno di squadra incappava in una scivolata.
Al nono giro, quando le prime gocce di pioggia lo hanno costretto a rallentare,
Vale è passato in terza posizione, mentre in una sola tornata,
Biaggi annullava il distacco e passava al comando. Già al giro
successivo, però, Tohru riprendeva l'iniziativa, mentre Rossi preferiva
cautamente seguire Max dall11° al 18° giro tenendo una andatura
prudenziale. Rendendosi conto del rischio stop e vedendo che Ukawa allungava
il passo, Valentino si decideva finalmente a prendere qualche rischio,
ripassava Biaggi ed al 21° giro tornava al comando. Ancora una tornata
e la pioggia consigliava dapprima Rossi e poi Ukawa ad alzare il braccio.
La corsa a questo punto veniva interrotta con la bandiera rossa all'inizio
del 23° giro, così come da regolamento la classifica veniva
data al 21°. Quarto chiudeva un aggressivo Abe, bravo a rischiare
con la Yamaha YZR 500 due tempi. Sfortunato Capirossi, solo settimo alle
spalle anche di Nobuatsu Aoki e Roberts a causa di una gomma troppo dura
e sfortunatissimo Kato, incappato in una caduta. Bravissimo invece Laconi,
nono al traguardo dietro alla NSR di Barros alla guida di una Aprilia
RS 3 in crescita.
Fonsi Nieto "mata" Melandri
Una buona partenza non è stata sufficiente a Marco Melandri per
andare in fuga. Sulle sue tracce, infatti, si è subito messo Roberto
Locatelli, che l'ha passato, mentre Fonsi Nieto, De Puniet e Stoner li
seguivano da vicino, braccati contemporaneamente da Battaini. Dei cinque
di testa il primo a
cedere era Stoner, che commetteva un errore
e finiva in terra. Nel frattempo al comando della gara si installava Nieto,
che costringeva Melandri ad aumentare il ritmo per non perdere il contatto.
Locatelli, invece, pagava lo sforzo iniziale e scendeva in quarta posizione,
superato anche da de Puniet, mentre Battaini finiva la sua rincorsa in
una via di fuga ed usciva di scena.
A sette giri dalla fine il pur lieve aumento di ritomo imposto da Nieto
aveva segmentato la gara. Con lo spagnolo in testa e Melandri nella sua
scia, De Puniet accusava un ritardo di oltre tre secondi e Locatelli di
quattro, mentre Rolfo ed Alzamora erano risalite dalle retrovie sino in
quinta e sesta posizione, ma staccati di nove e dodici secondi.
Era a questo punto che, intelligentemente, Nieto dava una svolta alla
gara. A due giri dalla conclusione, infatti, chiudeva il gas, rallentava
di quasi tre secondi il suo ritmo, si faceva passare da Melandri, che
abboccava. La pantomina del "prego passi lei" durava una tornata,
ma Marco ormai era in confusione. Una mossa da Matador, quella di Fonsi,
che apparendo e ricomparendo in testa alla corsa giocava il gioco del
torero che appare e scompare dietro la sua muleta, dominando il toro.
Che questa volta era Melandri.
Cecchinello mette in riga Poggiali
Ha avuto bisogno di cinque giri, Manuel Poggiali, per prendere il comando
delle operazioni, ma nonostante l'impegno il campione del mondo non è
riuscito a sbarazzarsi di Cecchinello, Azuma, Rodriguez, De Angelis, Pedrosa,
Borsoi e Vincent che hanno formato un lungo serpentone, alle sue spalle.
In un circuito tutto staccate ed accelerazioni si è costretti a
rischiare per non perdere il contatto. Il primo a farne le spese è
stato Youichi Ui, quindi è toccato a Rodriguez assaggiare l'asfalto
e subito dopo fuori sono finiti anche Sanna e Olive. Troppa foga. E a
dimostrazione di ciò, mentre tentava di seguire il caposquadra
Cecchinello, passato nel frattempo al comando cadeva anche De Angelis.
In grande giornata di forma, e grazie anche ad una grande Aprilia, velocissima
in rettilineo, Cecchinello da quel momento in poi rintuzzava tutti gli
attacchi di Poggiali, chiudendogli ogni porta e facendogli capire chiaramente
di voler fare la gara al comando, senza lasciare l'iniziativa a nessun
altro. Con i due italiani in lotta, in terza posizione si insediava Pedrosa,
seguito da Vincent, Azuma, Pablo Nieto e Bianco. Ed è così
che la gara si concludeva sul traguardo.
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