Edwards rialza la
testa: più veloce di Rossi! La Yamaha va male? Domandatelo a Colin Edwards. Senza alcun nuovo
telaio, senza novità tecniche, il pilota texano ha trovato nell’orgoglio
un propellente fantastico ed è stato il più veloce nel turno
pomeridiano del venerdì, facendo meglio del compagno di squadra,
Valentino Rossi, che invece era stato il più rapido nelle libere
del mattino.
La coppia della casa di Iwata ha dunque, di fatto, dominato le qualifiche,
anche se i tempi sono lontani da quelli del 2005, pure tenendo conto dei
leggeri cambiamenti operati sulla pista.
E’ normale, dicono i bene informati, la pista di Le Mans, infatti,
è sempre stata favorevole alla Yamaha. Questo perlomeno nell’immaginario
collettivo visto che sulla pista de La Sarthe la Honda ha vinto nove volte
nella classe regina. E’ pur vero, però, che a vittoria di
Rossi dello scorso anno è stata la terza in assoluto per la Yamaha
(una se la è aggiudicata Max Biaggi) mentre la Suzuki può
addirittura contare su quattro successi, due con Barry Sheene e due con
Kevin Schwantz.
Quel che si evince dai dati storici, comunque, è che Le Mans premia
le ciclistiche agili e reattive. Proprio uno dei punti di forza della
quattro cilindri in linea, mentre la potenza non è uno dei fattori
penalizzanti.
La controprova? Il terzo tempo di Shinja Nakano, con la Kawasaki ed il
quarto di John Hopkins con la Suzuki. Due moto che guizzano come anguille
ma non sono particolarmente ricche di cavalli.
Per viaggiare, su questo circuito, bisogna, inoltre, essere aggressivi…senza
esserlo, ed è quantomeno strano che il migliore dei piloti Honda,
alla fine della prima giornata, sia stato Casey Stoner, autore anche di
qualche dritto. L’australiano ha fatto meglio del redivivo Tamada,
mentre il vincitore del GP della Cina, Dani Pedrosa, non è andato
più in là del nono tempo, rimanendo alle spalle della coppia
Ducati composta da Gibernau e Capirossi, entrambi tutt’altro che
soddisfatti del rendimento delle coperture Bridgestone. Un problema previsto,
in ogni caso, visto che la temperatura è bassina e le gomme giapponesi
in condizioni come queste (a metà mattinata è anche piovuto)
faticano ad entrare in temperatura..
Indietro ma tranquillo, in decima posizione, Marco Melandri, appena avanti
a Nicky Hayden. Oltre stiamo già parlando di retrovie.
“Ci sono segnali di risveglio”, ha detto poi Valentino Rossi,
che sul codino della Yamaha sfoggia un nuovo adesivo, il suo cane “Guido”
in giubbotto (per ripararsi dal freddo) con sotto un eloquente -32.
“Sì, è uno scherzo, perché a -32, punti nel
mio caso, si sente freddo e Guido è un cane che ama i climi caldi”.
Scherzi a parte Vale è apparso molto motivato.
“Nel primo turno ho fatto la prima uscita con la moto di sempre,
poi però ho adoperato sempre il nuovo telaio. Va meglio, è
più agile e mi sento più a mio agio. L’avantreno mi
da maggiore confidenza. Nel turno del pomeriggio, lo stesso. A questo
punto penso che monteremo anche la seconda moto. Speriamo che il tempo
non peggiori perché abbiamo bisogno di tempo per la messa a punto.
Complessivamente con il nuovo telaio il comportamento della M1 2006 è
più simile a quella del 2005. I tempi non sono scesi di molto,
rispetto all’anno passato, ma c’è da considerare la
nuova variante. E poi quest’anno siamo andati più piano anche
a Jerez, in Turchia e Cina”.
Vale, com’era prevedibile viste le caratteristiche del circuito,
ha utilizzato la gomma anteriore stretta.
Non è cambiato invece niente sul fronte Melandri.
“A Shanghai ho detto quel che pensavo, ma non ho niente contro Marco.
Nessun rancore. Continuo ad essere convinto che uno che vuole vincere
in gara dovrebbe adottare una tattica diversa”.
Sull’ennesima notizia di F.1 che lo vorrebbe nel 2007 tester Ferrari
e pilota Red Bull, Rossi è stato chiaro.
“Finché ho la possibilità di guidare una Ferrari perché
dovrei pilotare una Red Bull?”.
Come si suol dire, chi vivrà, vedrà.
De Angelis fa il bello ed il cattivo tempo Dopo una lotta a colpi di intertempi sempre migliori Alex De
Angelis ha conquistato la pole position provvisoria del Gp di Francia
sul circuito Bugatti di Le Mans. Il pilota di San Marino ha fatto meglio
di Andrea Dovizioso (Honda) di soli 10 centesimi, fermando il cronometro
nell’ultimo giro disponibile a 1’39”797. Alex, di ritorno
dalla Cina con zero punti in tasca a causa della caduta che lo ha tolto
dalla gara quando era in seconda posizione, è arrivato in Francia
deciso a fare bene. E i risultati non si sono fatti attendere.
Questa mattina, nel turno di prove libere, Alex ha girato forte anche
con la pioggia che è iniziata a cadere a metà del tempo
a disposizione. Dopo la caduta di Shanghai, Alex è deciso a dare
una soddisfazione alla sua squadra.
“Dopo la caduta della Cina avevo bisogno di scaricare la tensione
e ho cercato di rimanere da solo. Ora, dopo questa pole, mi sento davvero
a posto. A shanghai ho sbagliato io e per un mio errore ho pregiudicato
tutto l’ottimo lavoro fatto con la squadra fino a quel momento.
Questo piccolo risultato spero che riesca a sollevare il morale dei miei
uomini. Qui ho iniziato bene il lavoro, sono stato subito veloce e non
mi sono trovato in difficoltà nemmeno sotto la pioggia nel primo
turno di libere. Devo dire che quest’anno ogni volta che ho trovato
la pista bagnata, siamo riusciti subito ad avere un buon assetto e anche
qui è stato così. Ora l’importante è scegliere
una gomma giusta per la gara, ma abbiamo anche domani per provare.”
In prima fila provvisoria ci sono anche le Aprilia di Hector Barbera e
Jorge Lorenzo del Fortuna Aprilia. I due spagnoli sono stati in lotta
per la pole sino alla fine con Andrea Dovizioso, che sembrava dover ottenere
lui la pole di giornata. Barbera, vincitore a Shanghai, ha fatto di tutto
per ottenere la pole, ma non ha trovato il giusto feeling con la sua moto
nella parte iniziale della sessione, successivamente, con poche regolazioni
si è trovato un compromesso che ha permesso al pilota di Valencia
di ottenere il terzo tempo in 1’39”827.
Diversa la situazione di Jorge Lorenzo. Il pilota di Maiorca è
scivolato poco dopo aver montato le gomme da tempo. In questo modo Lorenzo
non è riuscito ad aggiudicarsi il miglior riferimento, posizionandosi
al quarto posto (in prima fila provvisoria) con il tempo 1’39”827.
Lorenzo ha perso l’appoggio alla ruota anteriore quando mancavano
meno di due minuti alla fine del turno di prove ufficiali, per lui nessuna
conseguenza fisica.
In sesta posizione Roberto Locatelli con la RSV250LE del Toth Team. Il
pilota lombardo è stato nelle posizioni di testa sin da questa
mattina, nel turno di prove libere. Locatelli, ha subito cercato di approfittare
della condizione di asciutto del turno di prove ufficiali, cercando di
mettersi al riparo dalla eventualità di dover recuperare sotto
la pioggia, prevista per domani. Così facendo Locatelli con il
suo 1’40”540, ha ottenuto il sesto tempo e la seconda fila
provvisoria.
Nei primo dieci anche il “padrone di casa”, Sylvain Guintoli,
in sella alla RSV250LE del Team Equipe de France. Con il tempo 1’40”854,
Guintoli ha ottenuto la seconda fila con l’ottavo tempo.
Antony West, solitamente a suo agio in condizioni di bagnato, aveva sperato
nella pioggia nel turno di prove ufficiali, che non è arrivata.
Nonostante questo l’australiano è riuscito a piazzare la
sua RSV250 Standard in undicesima posizione con il tempo 1’41”014.
Fuori dai tempi Marc Antoine Scaccia, wild card in sella ad una RSV250
Standard del Team ASMW, per il pilota francese la possibilità di
riprovare a trovare un posto in griglia nel secondo turno di prove ufficiali
di domani.
Bautista, il primo della classe Alvaro Bautista si è confermato il più veloce della
categoria anche nel primo turno di prove ufficiali. Il pilota spagnolo
del Team Aspar ha ottenuto ancora una volta la pole provvisoria della
125. Il pilota iberico ha iniziato a spingere nella parte finale della
sessione ufficiali, riuscendo a regolare Mika Kallio (KTM), Lukas Pesek
su Derbi e il francese Di Meglio su Honda, subito velocissimo sul circuito
di casa. Grazie alla sua pole provvisoria, Bautista si è messo
al riparo dall’eventualità di avere la seconda sessione rovinata
dalla pioggia, prevista per la giornata di domani.
Mattia Pasini, compagno di squadra di Bautista ha terminato le sue prove
in settima posizione 1’46”376. Per il pilota italiano la gara
sul circuito Bugatti di Le Mans è come se fosse un debutto. Caduto
durante le prove del Gp di Francia 2005, Pasini non prese parte alla gara.
Per lui la mancanza di riferimenti comporta del lavoro in più per
la ricerca di una messa a punto ottimale.
Si è fatto notare notare Andrea Iannone del Team Campetella. Iannone
per la prima volta nel 2006 nella top ten, con il suo 1’46”830,
ha conquistato la terza fila con il decimo tempo. Dietro il pilota italiano,
c’è Imre Toth, undicesimo con il tempo 1’47”017,
miglior riferimento in prova per la stagione per il pilota ungherese.
Raffaele De Rosa (Multimedia Racing) e Lorenzo Zanetti (Skilled I.s.p.a.),
hanno conquistato la quarta fila provvisoria, mentre Simone Corsi e la
sua Gilera sono indietro, in 18esima posizione. Poco feeling per il pilota
romano che nelle prove di stamattina aveva conquistato il sesto tempo.
Le condizioni di umidità della pista, trovate nel turno di prove
ufficiali non hanno permesso a Corsi di dare il massimo.
Non sembra particolarmente a suo agio sulla pista francese Angel Rodriguez,
il pilota spagnolo del 3C Racing, ha fatto il suo miglior giro in 1’49”088,
valido per la 25esima posizione sulla griglia provvisoria del Gp di Francia.
Rodriguez è in settima fila, in compagnia di Karel Abraham (AB
Cardion) e Manuel Hernandez (No Cable Angaia), rispettivamente in 26esima,
27esima e 28esima posizione sulla griglia provvisoria di Le Mans.
Solo 35esimo Michele Pirro. Il pilota del WTR Blauer è incappato
in una scivolata che lo ha privato della possibilità di proseguire
le prove serenamente. Il pilota non ha riportato alcuna conseguenza nella
caduta.
Fuori dai tempi Pablo Nieto e Vincent Braillard (Multimedia Racing), Roberto
Tamburini (Matteoni Racing) e Federico Sandi (SSM Racing). Per loro la
seconda possibilità domani, sperando nella clemenza del meteo.