Pedrosa balla coi
lupi: la lezione di Melandri e Capirossi
Pedrosa a Le Mans ha ballato coi lupi. Dapprima ha tentato di tenere il
ritmo di Valentino Rossi, in testa alla gara fin dal 5° giro, quindi,
dopo il ritiro del campione del mondo al 21°, al 23° ha subito
l’attacco di Marco Melandri, ma solo all’ultimo passaggio,
quando è stato infilato da un irriducibile Loris Capirossi, l’iridato
uscente della 250, comunque bravissimo, ha capito cosa significa ballare
coi lupi, i più veloci e feroci piloti della MotoGP.
E’ stata, comunque, la sfida della classe regina, una gara bellissima.
Hopkins ha fatto sognare la Suzuki al pronti via, quindi è stato
risucchiato al terzo posto da Rossi e Pedrosa. Posizione che ha tenuto
sino alla caduta, nel 10° giro. L’attesa sfida fra lo spagnolo
della Honda e l’italiano della Yamaha è comunque durata pochissimo:
il tempo, per Valentino, di infilare la testa sotto la carenatura e spingere
spingere spingere. Dani ha tenuto per un po’, poi lentamente ha
mollato il gas. Forse un po’ troppo visto che Melandri, pian piano,
si è rifatto sotto mentre, alle sue spalle, Capirossi si liberava
di Hayden e Stoner.
Con Rossi in vantaggio di oltre tre secondi su Pedrosa non sembravano
esserci dubbi su chi sarebbe stato il vincitore del GP di Francia, quindi
il colpo di scena con l’improvviso ed imprevisto ammutolimento della
Yamaha.
Tre soli giri, però, è durata la felicità di Dani:
Melandri, infatti, rendendosi conto che lo spagnolo era in difficoltà
con le gomme lo ha agganciato, superandolo al 24° passaggio. La stessa
sorte che gli ha poi riservato Capirossi all’ultimo giro.
E’ stato, questo, per Pedrosa, il primo giorno all’università
della moto e con grande modestia Dani lo ha ammesso uscendo battuto dalla
sfida, ma non sconfitto.
Fuori dalla luce dei riflettori, Casey Stoner ha condotto una buona gara,
arrivando davanti, dopo un lungo duello, a Nicky Hayden, mentre Coloin
Edwards dopo un avvio stentato ha risalito posizione su posizione sino
a chiudere al sesto posto davanti a Tamada ed all’insoddisfatto
Gibernau.
Dopo cinque gare, dunque, è ancora in testa Hayden, ma il suo vantaggio
sugli inseguitori ora è un filo sottile: appena quattro punti,
infatti, lo separano da Melandri e Capirossi, a pari merito. Quarto assoluto
è Pedrosa, a – 10 dalla vetta, mentre Valentino Rossi a causa
del ritiro è sprofondato in ottava posizione a -43. Un punteggio
veramente…polare, ma a Le Mans Vale ha dimostrato di essere sempre
Vale. Non è ancora fuori dai giochi. Sempre ché questa incredibile
sfortuna iniziata da quando ha iniziato a vestire il giallo Camel non
si decida ad abbandonarlo.
“La cosa positiva, del Gran Premio di Francia – ha detto Rossi
dopo aver sbollito la delusione – è che abbiamo dimostrato
di essere tornati. C’è stata confusione alla prima curva:
pedrosa ha chiuso, io ho rialzato ed è andata come è andata
per quelli che erano dietro. Cose che capitano al primo giro. La moto
andava bene, non mi sembrava nemmeno più la stessa. Il duello con
Pedrosa è durato un solo giro, ma Dani, come ho sempre detto, è
un bel pilota, guidava bene. La rottura del motore è stata una
cosa improvvisa, ho provato a vedere se si riaccendeva ma ho capito subito
che non c’era nulla da fare. Che posso dire? Io alla sfortuna ci
credo, non rompevo un motore da Suzuka 1998…ma tre zeri, durante
un campionato, ci possono anche stare. Non tutto è perduto. Quale
strategia adotterò? Ne ho già parlato con la squadra: proveremo
a vincere tutte le restanti dodici gare!”
Lunedì Valentino sarà nuovamente in pista per provare, poi
si recherà a Barcellona per scoprire se ha vinto il Laureus Award:
è in lizza con altri grandi dello sport, ma ciò che gli
preme è mettere a posto alcuni problemi che ancora ha con la Yamaha.
“proveremo gomme da tempo – ha detto – perché
abbiamo ancora un problema in qualifica. Comunque siamo sulla strada giusta.
Arriverò al Mugello molto carico. Senza l’inconveniente che
ho avuto avrei vinto io: per prendermi Melandri avrebbe dovuto avere altri
400 giri a disposizione”.
Dovizioso: mai dire Banzai, firmato Takahashi
Non è andata come ci si sarebbe aspettato. Alla fine la
beffa arriva dal compagno di squadra, ma proprio questo è quello
che si dice di solito; il primo avversario è nel box. E Dovizioso
ora lo sa meglio. In testa per quasi tutta la gara Dovi si è visto
passare nelle battute finali del GP di Francia dal compagno di squadra,
Yuki Takahashi che è andato a vincere al suo posto. Ciononostante
per Dovizioso non cambia molto in classifica piloti, è ancora leader
del mondiale con 92 punti pur non avendo mai vinto una gara in 250 in
carriera. Sul podio anche Shuoei Aoyama in sella ad un’altra Honda
(e sono tre su tre sul podio!) che precede il fratello Hiroshi in sella
ad una sempre più competitiva KTM.
Scherzi di un campionato bizzarro, schiavo più delle bizze del
tempo che delle reali forze in campo. Comunque, Le Mans rappresenta il
momento di crisi della potentissima armata Aprilia. Con Lorenzo che perde
la testa, per tutto il week end, ma completa la sua opera in gara, tamponando
Locatelli, autore, quest’ultimo ancora una volta di una bella gara.
Alex De Angelis, invece è stato il migliore pilota su Aprilia nella
gara della 250 nel Gp di Francia. Le mutevoli condizioni trovate sul tracciato
Bugatti, celebre per la “classica” 24 ore, hanno costretto
il pilota di San Marino ad adottare una tattica attendista nella speranza
che le condizioni della pista diventassero favorevoli. La chiave di lettura
sull’andamento della gara di De Angelis sta nella temperatura dell’asfalto
che è aumentata con il passare dei giri. Il meteo, anche oggi,
è stato uno dei fattori chiave nella scelta delle soluzioni da
adottare in gara. Il fatto che il warm up si sia disputato sul bagnato
non ha aiutato nella scelta degli pneumatici più adatti alla gara.
La gara di Alex iniziava bene, nel gruppo di testa. Con il passare dei
giri, il pilota del team Aspar si è stabilizzato in terza posizione
davanti a S.Aoyama (Honda) e H. Aoyama (Ktm). Durante il corso della gara,
però l’asfalto iniziava a scaldarsi e a mettere in crisi
le gomme di De Angelis. Alla fine, Alex si è dovuto accontentare
della quinta posizione, proprio alle spalle dei piloti giapponesi che
stava controllando in gara. Grazie ai punti conquistati oggi, Alex è
ottavo con 35 punti.
Alle sue spalle Roberto Locatelli, ha fatto un’altra bella gara.
Il pilota del Team Toth, in sella ad una RSV250LE, è partito molto
bene al via, riuscendo ad inserirsi nella lotta per i primi posti. Al
settimo giro, Locatelli è stato vittima del tamponamento da parte
di Jorge Lorenzo del Foruna Aprilia, che ha terminato la sua corsa nella
sabbia del circuito Bugatti. Fortunatamente la moto di Locatelli non ha
subito danni nell’impatto ed il pilota lombardo ha potuto proseguire
la sua gara, finendo sesto davanti anche a Hector Barbera, compagno di
squadra di Lorenzo, che dopo questa gara consolida il suo secondo posto
nel mondiale con 78 punti.
Nei dieci anche il padrone di casa, il francese Sylvain Guintoli, nono,
in sella ad una RSV250LE del Team Equipe de France, mentre l’altro
pilota che dispone della LE, Jakub Smrz del Cardion AB Racing ha terminato
in decima posizione.
Positiva anche la gara di Antony West e Andrea Ballerini, piloti entrambi
in sella a delle RSV250 Standard che hanno chiuso la gara Francia rispettivamente
in decima e undicesima posizione.
Luthi torna alla vittoria
Non vinceva dalla scorsa stagione ed è stato a secco per quattro
gare nel 2006. In effetti questo non sembrava l’anno del campione
del mondo svizzero, ma Luthi è riuscito a tornare ad alzare la
coppa del vincitore in Francia. La verità, bisogna dirla è
che lo svizzero della Honda ha beneficiato e non poco dell’aiuto
della dea bendata. Il vincitore morale della gara è senza dubbio
Alvaro Bautista, ma la sua moto non lo ha aiutato stavolta.
Il pilota spagnolo era partito lontano dai primi, ma era riuscito a reinserirsi
nella lotta per la vittoria a partire dalla metà gara. In quel
momento, Bautista ha ridotto il gap che lo separava dal terzetto di testa
formato da Kallio (KTM), Lai e Luthi (Honda). La gara del pilota del Master
Aspar è stata di attesa e attacco, una strategia che gli ha permesso
di lottare con i primi per cercare di giocarsi la vittoria alla fine della
gara. Purtroppo, a pochi metri dalla fine della gara, un problema elettrico
ammutoliva la sua moto costringendolo al quarto posto finale. Il piazzamento
permette comunque a Bautista di mantenere la testa della classifica mondiale
piloti con 99 punti, 21 di vantaggio su Kallio, suo diretto inseguitore.
Sul podio anche Kallio e Lai. Il pilota della KTM non è sembrato
in grado di poter reggere la pressione della lotta per la vittoria, mentre
Lai ha ritrovato la fiducia in se stesso e una Honda (solo la sua, sembra)
vitaminizzata da pezzi nuovi arrivati dalla casa con l’ala.
Alle spalle di Bautista, in quinta e sesta posizione i piloti del Multimedia
Racing, Pablo Nieto e Raffaelle De Rosa. Si tratta di un'ottimo risultato,
soprattutto per il giovane De Rosa, pilota di Avellino alla sua prima
stagione completa nel motomondiale, il suo debutto risale al GP d'Inghilterra
dello scorso anno. Raffaele ha fatto una gara esemplare, sulla linea di
partenza ha scelto di montare le gomme slick nonostante l'asfalto fosse
ancora umido dalla pioggia battente della notte. De Rosa, in quinta posizione
per tutta la gara, ha subito la ripresa dl compagno di squadra, Nieto
reduce dalla lotta con Joan Olive (SSM Racing), settimo al traguardo.
Nei primi dieci anche Sergio Gadea (Master Aspar) e Andrea Iannone, che
con il suo nono posto porta a casa il suo miglior risultato di stagione.
Iannone che corre per il Team Campetella ha scelto di fare la sua gara
con le gomme intermedie, l'unico neo della sua gara di Le Mans.
Fuori dalla gara Mattia Pasini al secondo giro, caduto a causa della perdita
d'aderenza della sua moto per l'asfalto umido. Nella sua caduta, Pasini
ha coinvolto anche Zanetti (Skilled ISPA) che stava facendo una bella
gara. Zanetti ha centrato la moto di Pasini, caduto davanti a lui, per
lui una botta al fianco sinistro che lo ha costretto alle attenzioni della
clinica mobile.
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