giovedì 14/10/2004
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L’assetto a Phillip Island
Phillip Island è un circuito veloce e sinuoso, capace di dare vita a gare molto combattute. Per questo, nel momento in cui si pensa a preparare la moto per correre in Australia, si tende a privilegiare le doti di accelerazione la maneggevolezza, piuttosto che la stabilità in frenata, anche tenendo conto che c'è solo una staccata violenta.

Una delle difficoltà di Phillip Island è la varietà di curve con camber (inclinazione) positiva e negativa. Una particolarità che rende molto importante la perfetta regolazione della sospensione posteriore, che deve offrire grande prevedibilità, senza causare fenomeni di pompaggio quando si piega mantenendo per parecchio tempo un elevato grado di inclinazione o quando, viceversa, l'accelerazione tende a scaricare peso sul retrotreno. In quest'ultimo caso, uno degli effetti collaterali è l'alleggerimento della ruota anteriore con relativo sottosterzo, un problema che inficia gravemente i tempi sul giro diminuendo la velocità d'uscita dalle curve.

Su questa pista, per evitare il problema non si può nemmeno indurire troppo la sospensione, perché in questo caso la ruota anteriore tenderebbe a sollevarsi in accelerazione all'uscita delle curve lente o di media velocità, senza contare che una sospensione posteriore troppo dura potrebbe portare ad un deterioramento precoce dello pneumatico od anche ad impreviste sbandate che possono sbalzare il pilota di sella.
Una delle soluzioni comunemente adottate ora vede una molla soffice con un ragionevole precarico per prevenire il fondocorsa della sospensione. Quanto all'ammortizzatore, questo deve essere in grado di assorbire le buche, specie quelle nei tratti veloci.

Per quanto riguarda la forcella i problemi sono similari: troppo dura e l'anteriore diventa vago e poco preciso, un fatto negativo con le velocità e gli angoli di inclinazioni che si raggiungono sull'Isola, troppo soffice e la risposta sarà gommosa ed insoddisfacente per la reattività del mezzo. Per quanto riguarda il motore, grazie all'elettronica si cerca di offrire al pilota una maggior coppia dai regimi medi a quelli alti, privilegiando l'accelerazione. Senza dubbio il punto cruciale del circuito è l'ultima curva, dove si può vincere o perdere una gara.


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