domenica 17/10/2004
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1° classificato MotoGP
V. Rossi
1° classificato 250
S. Porto
1° classificato 125
A. Dovizioso
2° S. Gibernau
2° A. De Angelis
2° J. Lorenzo
3° L. Capirossi
3° M. Poggiali
3° C. Stoner
Rossi, che spettacolo!

Il primo giro è straordinario: Capirossi, come al solito, scatta benissimo, ma Gibernau tenendo una traiettoria impossibile va al comando. Rossi replica...passando addirittura sulla terra all’esterno di una curva, così al primo giro transitano Gibernau, Rossi, Capirossi, Bayliss, Barros, Biaggi, Edwards, Melandri, Hayden e Tamada.
Così fuori di testa, tutti, non li abbiamo mai visti. Dopo due giri Gibe è ancora in testa, con Vale in scia, quindi seguono Capirossi e Barros praticamente fusi in un’unica ombra, quindi Biaggi e Bayliss.
All’ottavo giro non ci sono cambiamenti nel quartetto di testa, mentre Biaggi e Bayliss lottano per la quinta posizione, quindi seguono Edwards, Melandri, Tamada ed Hayden.
Il passaggio seguente Sete è ancora in testa, con Vale alle seu spalle, ma in terza posizione si è installato Barros. Capirossi perde un secondo, ed entra così nel mirino degli immediati inseguitori.
Se, fino a quel momento, Rossi non ha dovuto temere nessuno, in ottica mondiale, ora alle sue spalle si profila l’ombra del brasiliano.
Barros, però, non riesce a ridurre il distacco, così a dodici giri dalla fine passano ancora Gibernau e Rossi l’uno nella scia dell’altro, quindi Alex Barros a due secondi, poi Capirex a tre e mezzo, quindi nuovamente Biaggi a sette, con Edwards, Tamada, Bayliss e Hayden. Qundi è la volta di Checa. Melandri è ai box.
A nove giri dalla fine Rossi passa finalmente Gibernau sul rettilineo dei box. Ci si domanda se lo spagnolo faccia pretattica sperando che Barros riduca lo svantaggio, ma alle loro spalle Alex ha mollato e gira un secondo più piano.
E’ una lotta a due, ormai, quella fra Vale e Sete. Lo spagnolo ripassa al comando, ma è ormai ovvio che nessuno più arriverà ad aiutarlo. Intanto Barros vede Capirossi riavvicinarsi. Nel frattempo Edwards ha superato Biaggi che ora ha Hayden e ruota, davanti a Tamada e Bayliss.
A quattro giri dalla fine Loris aggancia il pilota della Honda e lo supera, installandosi virtualmente sul podio.
E’ finita? Ma no, Gibernau e Rossi si superano due volte nel corso dell’ultimo giro: è un brivido continuo. Sete non cede, ma a due curve dalla fine Rossi prende una traiettoria più interna che lo proietta nell’iperspazio prima del curvone. E’ vittoria è titolo mondiale. Vale bacia il cupolino ed accarezza il numero 46. Capirossi chiude sul podio, quindi sfilano Edwards che ha acciuffato Barros, poi Hayden, Biaggi, Tamada, Bayliss.
E’ il momento del trionfo, Rossi si toglie il casco e ne indossa uno completamente bianco. Bianca è anche la maglietta celebrativa. Su entrambi una scritta a caratteri cubitali, solo due parole: che spettacolo!

Porto e la tripletta Aprilia incoronano Pedrosa

E’ subito duello fra Porto e Pedrosa, con De Angelis, Poggiali, Elias, Aoyama e De Puniet all’inseguimento.
Già al secondo giro, però, De Angelis supera lo spagnolo della Honda gettandosi a caccia dell’argentino, mentre De Puniet, sbaglia e cade. Intanto Porto, in testa alla corsa, sembra tenere facilmente a bada De Angelis, mentre Pedrosa è tenuto sotto attacco da Poggiali.
E’ una gara statica, ognuno tiene le sue posizioni, con Porto che incrementa il suo vantaggio sul sanmarinese.
L’unico duello è quello per la terza piazza fra Pedrosa, che guida con prudenza pensando al titolo e Poggiali, che a volte sembra sul punto di superare lo spagnolo, ma non lo fa mai. Nel frattempo in quinta posizione Elias conduce una gara solitaria, davanti a Davis ed Aoyama, che dopo un buon avvio non ha tenuto il ritmo dei migliori.
Il Gran Premio arriva così alla fine senza emozioni: Porto taglia il traguardo in piede sulle pedane, subito dopo arriva De Angelis con Poggiali che proprio alla fine è riuscito ad avere la meglio su Pedrosa. E’ tripletta Aprilia, ma il campione del mondo siede su di una Honda, è Dani Pedrosa.

Dovizioso conferma il titolo

Il titolo iridato in tasca non impedisce a Dovizioso di prendere subito il comando, seguito da Stoner, Lorenzo, Locatelli, Kallio, Borsoi e Talmacsi.
Il giro successivo passa brevemente in testa Lorenzo, ma Dovi riprende subito l’iniziativa, davanti allo spagnolo, a Stoner ed a Locatelli, mentre leggermente più staccati seguono Jenkner, Barbera, quindi Borsoi, Borsoi, di Meglio, Bautista e Kallio. Intanto nelle retrovie si buttano in terra, dopo una collisione, Lai e Perugini, mentre in testa alla gara ripassa Lorenzo. Dovizioso però mantiene tranquillamente la sua scia con Stoner dietro di lui, quarto è Locatelli, che pian piano si ricongiunge al gruppetto inseguito a sua volta da Borsoi che poi cede a Barbera e Jenkner.
E’ il momento della volata finale, e Dovizioso non si fa sorprendere, vincendola davanti a Lorenzo e Stoner, che non vengono separati nemmeno dal fotofinish: il secondo posto va allo spagnolo per aver girato più velocemente. Locatelli si contenta del quarto posto, mentre Jenkner brucia Barbera.
“Questa vittoria, per me è una conferma – spiega poi Dovi all’arrivo – volevo vincere da campione del mondo e ce l’ho fatta. Se Lorenzo fosse stato più intelligente e Stoner non l’avesse superato nel curvone avrebbe vinto lui, perché era più veloce di me”.

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