GP del Pacifico
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Le wilcard di Motegi
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il fatto 4/10/2003 - pole position
Biaggi a caccia di…Doohan
Sono una gara nella gara, ormai, gli ultimi dieci minuti di prove della classe regina, ma la sessione di qualifica del GP del Pacifico, le ha battute tutte. Per conquistare la pole, a Motegi, infatti, Max Biaggi ha dovuto abbassare di un secondo e mezzo il giro veloce, 1.49.052, realizzato da Daijiro Kato l'anno passato.
E', questa, la 55esima pole del Corsaro che ormai è arrivato a due lunghezze dal record di Mick Doohan. Una piccola soddisfazione, per il romano (è la sua terza, quest'anno), che questa volta non ha battuto l'arcirivale Valentino Rossi, ma uno scatenato Makoto Tamada, sempre più convincenteda quando le gomme Bridgestone hanno preso a volare. Terzo, a poco più di tre decimi, sua maestà Valentino Rossi che nonostante nella sessione definitiva si sia sparato due gomme da qualifica non è, per sua stessa ammissione, riuscito a sfruttarle al 100%.
"E' un terno a lotto, farcela", ha detto.
Influenzato, come lo era Rossi giovedi ("ma non sono svenuto, era una invenzione dei giornali", ha puntualizzato…il Dottore), Sete Gibernau ha preso l'ultima poltroncina dell'ambitissima prima fila, con un distacco di sette decimi.
Alle sue spalle, in grande crescita, Nicky Hayden, che a Motegi ha ricevuto anche lui un nuovo motore, grazie al quale è riuscito a mettere le ruote davanti al generoso Loris Capirossi che, dopo un botto mica da ridere all'inziio del turno, si è ripreso abbastanza da fare il sesto tempo, anche se questa volta non è contento del rendimento della sua Desmosedici. A completare la seconda fila, due Yamaha: quelle di Checa e Barros, seguite dal terzo uomo, anzi ragazzo: Marco Melandri, nono tempo davanti al coriaceo Bayliss.

Elias beffa Battaini
Gli è sfuggita per pochissimo, la pole, a Battaini, a Motegi. Poco più di un decimo di secondo, infatti, al termine delle prove, separa "IronFrank" dal sempre veloce Elias. Una prestazione eccezionale se si pensa che il pilota del team Campetella è pur sempre alla guida di una Aprilia "clienti". In prima fila, alle sue spalle, nonostante sia caduto nel corso del secondo giro di prova, c'è De Puniet e quindi la prima Honda, quella di Sebastian Porto. In seconda linea, dietro Guintoli, la prima wildcard, il temibile Aoyama, con la Honda, che ha preceduto Manuel Poggiali, prudente anche nelle prove, e Matsudo.
In quella che dovrebbe essere la gara della verità, per quanto riguarda le restanti speranze iridate, Roby Rolfo non può contare che da una partenza dalla terza fila, dove si è inserito con l'11° tempo. Una prestazione un po' deludente, ma ottima se conforntata al 15° tempo di Fonsi Nieto, precipitato nuovamente nell'abulia dopo esser stato considerato a lungo uno dei principali pretendenti al titolo della quarto di litro. Ma forse lo spagnolo, che si dice quasi certo di schierarsi il prossimo anno nella MotoGP, con una Honda cinque cilindri, archiviato il 2003, ormai pensa ad altro.

Pedrosa prende il largo
Se il buon giorno si vede dal mattino, la pole realizzata da Daniel Pedrosa a Motegi (è la nona) vale, da sola, la vittoria. Il giovane spagnolo, infatti, è riuscito nell'impresa di dare la bellezza di otto decimi a Stefano Perugini, che non è propriamente in fermo. Magari in corsa la differenza non sarà così marcata, ma certo il pilota della Honda è partito con il piede giusto, nel GP del Pacifico, per chiudere il prima possibille la partita iridata.
Il pilota laziale, comunque, è un combattente e non mollerà l'osso tanto facilmente.
Insieme ai due, in prima fila, si è issato il sedicenne Jorge Lorenzo, confermando, dopo aver portato la Derbi sul gradino più alto del podio a Rio, di aver fatto il passo in avanti che la casa iberica si aspettava da lui. Hanno un bel vivaio, gli spagnoli, ed infatti in quarta posizione c'è Barbera, un altro ragazzo da tenere d'occhio, mentre in seconda fila , staccati di più di un secondo, si sono qualificati Dovizioso, Pablo Nieto, il redivivo Cecchinello e Alex De Angelis. Buona anche la prestazione di Stefano Bianco, che ha fatto una stagione terribile, ma a Motegi ha qualificato la sua Gilera in nona posizione.

 

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