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19/09/2001
I segreti dell'assetto a Valencia

Il circuito di Valencia è uno degli ultimi arrivati nel motomondiale, ma dopo due anni di esperienza ora le squadre sanno che per mettere a punto le moto al meglio per questo tracciato stretto e tormentato serve avere un buon bilanciamento, ma soprattutto poter disporre di un avantreno stabile e prevedibile.
Le curve di Valencia, infatti, nonostante abbiano un buon camber ed un asfalto dall'eccellente aderenza, sono un po' ondulate, tanto da provocare molte cadute causate dalla "perdita" della ruota anteriore.
Per questo motivo i piloti, nell'ordine, ricercano una grande stabilità, soprattutto in frenata, cercando di non perdere troppo in agilità, vista la necessità di disimpegnarsi su un tracciato nel quale, comunque, sembrano essere più a loro agio le 250 che le 500.
Se la Honda sembra non aver problemi con la sua NSR, indiscutibilmente la mezzo litro più stabile in frenata, la Yamaha per raggiungere il compromesso ideale proverà una geometria che prevede un leggero innalzamento della forcella ed un abbassamento del retrotreno. Questa soluzione, combinata con le corrette tarature delle sospensioni, sia per quanto riguarda la durezza delle molle che il carico idraulico, anche in estensione, dovrebbe garantire un pieno utilizzo della corsa della forcella. Un errore comune, infatti, in circuiti come Valencia, è quello di concentrarsi troppo sull'agilità, caricando troppo l'avantreno, con geometrie aggressive, cosa che porta, inevitabilmente, ad una perdita di sensibilità sulla ruota anteriore. Meglio, dunque, avere un avantreno più stabile.
Il settaggio delle sospensioni, comunque, non si limita alla forcella: l'ammortizzatore posteriore, infatti, deve essere regolato in modo da evitare che la moto si "sieda" troppo, fatto che comporta l'impossibilità di tenere le traiettorie imposte a causa di un fastidioso sottosterzo. Attenzione, però, perché eccedendo troppo in questa direzione si perde trazione…
Chi pensa però che alla fine l'assetto sia solo il risultato di scelte di ciclistica, sbaglia. I team ufficiali, infatti, dispongono di cilindri con travasi diversi in modo da adattare le caratteristiche del motore a quelle del tracciato. A Valencia, dove serve soprattutto sfruttabilità, si utilizzano anche marmitte più lunghe dell'usuale, per rendere la coppia più robusta.

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