Comunitat Valenciana
venerdì 21 settembre
FP1
QP1
TS
sabato 22 settembre
FP2
QP2
TS
domenica 22 settembre
GRID
WP
TS
GARA
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1° classificato 500
Sete Gibernau
1° classificato 250
Daijiro Katoh
1° classificato 125
Manuel Poggiali
2° A. Barros
2° T. Harada
2° T. Elias
3° K. Roberts
3° F. Nieto
3° D. Pedrosa

il fatto 23/09/2001 - giorno di gare
La prima volta di Gibernau

La pioggia, che ha risparmiato la 125 e disturbato la 250, che ha potuto riprendere dopo un breve scroscio, ha rovinato purtroppo, invece, completamente la 500.
Partiti con l'asfalto completamente bagnato, ma con il cielo limpido, dopo un violento quanto breve acquazzone, i piloti della massima categoria si sono ritrovati a gareggiare nelle condizioni peggiori e lo si è capito subito: il primo a cadere, subito dopo il via, è stato Capirossi (che era già scivolato assieme a Checa nel giro di allineamento), seguito da Aoki. Un incidente che ha aperto subito un buco fra Rossi (in pista con pneumatici intermedi su entrambe le ruote), al comando, ed un drappello di - lentissimi - inseguitori. Poco dopo è stata la volta di Cardoso ed Haga di assaggiare, contemporaneamente l'asfalto. Ci sono voluti ben cinque giri prima che tutti, prudentissimi, si decidessero ad aprire, si fa per dire, il gas. Nel frattempo la classifica si era già delineata con Valentino al comando con 4" su Barros, seguito a sua volta da Gibernau, Criville, Roberts, Nakano, Checa, Jacque e Biaggi, in grande difficoltà con una gomma intermedia sulla ruota anteriore ed una slick scolpita sulla posteriore.
Inseguito da piloti in gara senza nulla da perdere, ma soprattutto gommati con le slick, Rossi, man mano che la pista si andava asciugando, cedeva il comando a Gibernau all'8° giro, mentre Criville cadeva cercando di affiancarlo. Nella confusione che ne derivava anche Roberts e Barros passavano Valentino. Al decimo giro sul traguardo passavano dunque in successione Gibernau, Barros, Roberts quindi, più staccato, Rossi e poi Nakano, Checa, Jacque, Ukawa, Abe V.D. Goorberg e Biaggi, staccato di 25"!
Dominatori sull'asciutto, gli italiani, dunque, si sono ritrovati in enorme difficoltà a Valencia. Così mentre Barros, Gibernau e Roberts si contendevano la vittoria, Rossi scivolava in quinta posizione, passato anche da Checa e doveva subire addirittura la pressione di Jacque, Nakano, Abe, Ukawa e V.D. Goorberg, mentre Biaggi, 11°, con l'asfalto sempre più asciutto, si metteva finalmente a girare con i tempi dei primi, ma staccato di 29".
Era una rimonta, la sua, ma tardiva. Nel frattempo anche Jacque ed Ukawa passavano Valentino che poi veniva risucchiato anche da Nakano, Abe e Van Den Goorbergh: un disastro. Due tornate dopo, a tre giri dalla conclusione, Vale cedeva anche a Biaggi. I due grandi rivali erano così 10° e 11°. Nel frattempo in testa, con le slick, nattagliavano Gibernau, Barros e Roberts, che chiudevano nell'ordine, mentre Checa, autore di una gara arrembante, finiva a sette secondi.

Katoh affonda l'armata Aprilia
Non si è fatto spaventare, Daijiro Katoh, dallo squadrone Aprilia. Con Harada velocissimo al via gli sono state sufficienti due tornate per andare al comando, inseguito dal connazionale, da Fonsi Nieto e da Marco Melandri. Sembrava il preludio di una gara a quattro quando Melandri, nel corso di un sorpasso forse eccessivamente caldo nei confronti di Nieto, si è toccato con lo spagnolo, che ha chiuso la traiettoria speronandolo. E' stato un brutto botto, perché Marco è volato alto in aria, per poi toccare duramente l'asfalto ed alla fine è stato fortunato a cavarsela.
L'incidente, ovviamente, ha agevolato la fuga della coppia di testa, che però è durata poco. Dopo appena nove giri di gara, infatti, cadevano le prime gocce che provocavano una caduta multipla che coinvolgeva quattro piloti. Il Gran Premio, così, veniva interrotto con la bandiera rossa.
Al via successivo era Harada nuovamente a scattare al comando, sempre con Katoh in scia e Nieto, McWilliams ed Alzamora - si fa per dire - all'inseguimento. In realtà, infatti la coppia del sol levante faceva, come al solito, gara solitaria. Perlomeno fintantoché il pilota della Honda non decideva di rompere gli indugi, abbassando costantemente il suo tempo sul giro sino a staccare Tetsuya di tre secondi. Tranquillo al comando a questo punto a tre giri dalla fine Katoh tirava i remi in barca portando il suo distacco sull'avversario a 49 punti. Terzo finiva Fonsi Nieto, a circa cinque secondi, mentre Alzamora riusciva ad avere la meglio su McWilliams.

Poggiali beffa Elias in volata
Ce l'ha messa tutta, fin dalle prime battute, Toni Elias, per vincere il Gran Premio di casa. E' partito in testa, ha brevemente tentato la fuga e poi, quando lo strappo di un secondo e mezzo è stato ricucito dal bravo Sabbatani che si è tirato in scia Sanna, Jenkner, Cecchinello, Pedrosa e Borsoi, non ha mollato, conscio che dalle immediate retrovie sarebbe arrivato Poggiali, partito 12° ma già 8° dopo sei giri.
Prima del pilota della Gilera, però, si è svegliato il quartetto alle spalle dello spagnolo, capace di portare un attacco ad Elias ed installare al comando della gara Jenkner. Scaramucce, perché da quel momento in poi, mentre Jenkner perdeva leggermente terreno, in testa si sono scambiati le posizioni Cecchinello ed Elias, con dietro di loro a controllare la situazione Sanna, Sabbatani e Poggiali. E' stato quando è arrivato anche Ui, però, che si è scatenato l'inferno. Balzato in testa alla gara il giapponese ce l'ha messa tutta per frammentare il gruppo che, a questo punto, ha offerto un nuovo leader praticamente ad ogni giro. I fuochi d'artificio sono proseguiti sino ad un giro dalla fine quando, con Sanna, Elias e Poggiali aperti a ventaglio, il pilota della Gilera ha trovato la traiettoria interna, la più veloce, riuscendo ad affiancare lo spagnolo, beffandolo sul traguardo. La peggio, purtroppo, è toccata a Simone, che è stato superato anche da Pedrosa, Ui e Borsoi.
Grazie ad una gara intelligentissima Manuel Poggiali, a cui ha evidentemente portato fortunata essersi assicurato che ci fosse l'inno del suo paese al suo arrivo nel circuito di Valencia, ha recuperato cinque punti all'avversario, che guida ancora il mondiale con otto punti di vantaggio.
Prossima sfida, il Giappone.