Estoril
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05/09/2001
I segreti dell'assetto all'Estoril
Chi si lamentava che la 500 non fosse abbastanza veloce quest'anno si è dovuto ampiamente ricredere, grazie soprattutto alla Michelin che, in attesa dell'arrivo della Bridgestone e del ritorno della Dunlop, ha tremendamente evoluto i suoi pneumatici.
Il vero balzo in avanti la classe regina - Garry McCoychecché se ne dica - lo ha fatto non perché un pilota (Rossi) come ai tempi di Doohan ha spinto gli altri (Biaggi) ad attaccare, ma perché la casa di Clermont ha compiuto un significativo passo in avanti sviluppando gli pneumatici da 16,5 pollici che già l'anno passato avevano fatto fare la figura del fenomeno a chi (Garry McCoy) aveva saputo capirne per primo i pregi, assettando la sua Yamaha di conseguenza e precedendo in questo tutti i rivali.

In condizioni metereologiche comparabili nel 2001 la 500 è stata, in gara, 25 secondi più veloce a Suzuka, 35 a Welkom, 23 a Jerez, 16 a Le Mans e 32 a Brno, dove addirittura Max Biaggi, vincitore l'anno passato, ha fatto meglio di se stesso (di oltre un secondo!) nonostante una caduta!

C'è dunque curiosità per scoprire cosa succederà, domenica prossima, all'Estoril, penultimo dei GP europei prima di Valencia. Il circuito portoghese, infatti è un tracciato complesso nonostante la bassa media sul giro, appena 146 Kmh.

I piloti, infatti, trovano il circuito non facile, a causa dell'asfalto un po' ondulato, ma soprattutto del vento, che soffia in certi giorni particolarmente forte, portando sabbia sul tracciato.

A causa di ciò non è una sorpresa che l'anno passato vi abbia vinto proprio Garry McCoy, il più fantasioso dei piloti in pista.
"L'Estoril è uno di quei circuiti - spiega l'australiano - dove devi essere aggressivo. E' ondulato e scivoloso, così io preferisco dimenticarmi di essere alla guida di una 500 da Gran Premio, penso di essere su di una moto da cross, e vado! Scherzi a parte, lì non serve una guida morbida, bisogna buttarsi e divertirsi un po' a guidare di traverso. Non c'è molta aderenza così mi viene molto facile intraversare la moto in ingresso di curva, piegarla e poi intraversarla di nuovo in uscita, con il gas spalancato. Inoltre Estoril non è durissima per le gomme ed anche se grazie al mio stile io spesso posso usare pneumatici con una mescola più morbida di quella dei miei colleghi, in Portogallo nessuno avrà questo problema. L'unico punto in cui si rimane veramente a lungo in appoggio, e le gomme si scaldano, è l'ultima curva a destra, che sembra durare per sempre. Si percorre in quarta, in continua accelerazione. Qualche volta lascio lunghe linee nere sull'asfalto semplicemente perché la percorro troppo velocemente e la gomma derapa, oppure, al contrario, perché voglio riallinearla più rapidamente per affrontare il successivo rettilineo. Sembra eccitante, ma in realtà lo è di più la prima curva del circuito, perché ci si arriva fortissimo a causa del lunghissimo rettilineo e bisogna scalare dalla sesta alla prima. E' facilissimo perdere il punto di riferimento per la staccata e la curva è veramente stretta".

I test pre-campionato condotti all'Estoril hanno dimostrato che anche in Portogallo si girerà più velocemente che nel passato: Loris Capirossi lo scorso febbraio, è andato due secondi sotto il precedente record realizzando uno straordinario 1'40"109. Ma ci aspettiamo di meglio: la Michelin, infatti, ha pronte nuove gomme…

"Avremo a disposizione un nuovo pneumatico - ha spiegato Jacques Morelli, responsabile della Michelin - realizzato sull'esperienza di quello di Brno, che aveva una diversa costruzione, grazie ad una carcassa che diminuiva grandemente il chattering. Quello che porteremo all'Estoril avrà, semplicemente, una mescola adatta al tracciato. Il problema che si incontra su questo circuito, infatti, è che le gomme, e di conseguenza l'assetto, devono adattarsi sia alle numerose curve lente, che ai tratti veloci. Se Sepang usualmente crea problemi di temperatura e a causa della sua larghezza, il Mugello e Brno per certe curve contropendenti e Phillip Island perché semplicemente mangia gli pneumatici, idealmente all'Estoril bisognerebbe avere gomme soffici, sia come mescola che come carcassa, per le curve lente, ma dure di carcassa e di mescola per avere maggiore stabilità e non deteriorarsi troppo in quelle veloci. Una cosa impossibile. Ma noi crediamo di aver trovato il bandolo della matassa".

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