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fatto 09/09/2001 - giorno di gare
Rossi spicca il volo
Aveva detto, Max Biaggi, dopo la pole, che avrebbe corso per il podio.
Aveva ragione, ma nonostante abbia fatto il possibile, non l'ha raggiunto.
Complice una scivolata a sei giri dalla fine mentre difendeva la terza
posizione dopo esser stato risucchiato sul rettilineo dalle Honda di Rossi
e Capirossi, aiutato dal nuovo motore ricevuto sabato dalla HRC.
Il secondo momento emozionante di una gara che nelle prime battute aveva
perso, in seguito ad una collisione, Abe, Barros ed Ukawa.
Impegnato al limite il pilota romano ha resistito invece rimanendo incollato
agli avversari con le unghie e con i denti, prima di dover desistere.
Il calo di ritmo, però, evidentemente non è stato sufficiente
perché, improvvisamente, il Corsaro ha perso aderenza lasciando
adagiare la sua YZR 500 su di un fianco. Così come a Brno, però,
è riuscito a risalire in sella e a ripartire dopo aver perso tre
posizioni.
Anche in questo caso, comunque, la Yamaha non l'ha aiutato. Superato da
McCoy, dal suo compagno di squadra Checa e da Haga, Biaggi è riuscito
a risuperare unicamente il giapponese, che in ogni caso gli ha resistito
sino alla caduta, ma nessuno dei compagni di marca ha ricevuto alcun ordine
di cedergli la posizione, nemmeno Carlos. Ma forse ormai gli stessi uomini
di Iwata si sono resi conto che la partita è prossima ad essere
persa. E' anche vero, però, che solo Max avrebbe potuto vincerla
e che lo squadrone schierato - otto piloti - è stato solo un inutile
dispendio di energie.
Il suo quinto posto, dopo il GP del Portogallo, scava ora una voragine
nella classifica mondiale che Rossi guida con ben 43 punti di vantaggio.
Il suo successo, il settimo quest'anno, è un record: era dai tempi
di Giacomo Agostini, dal 1972, che un italiano non vinceva tante gare
in una stagione nella 500.
Katoh ristabilisce le gerarchie
Cattive prove non significano sempre una brutta gara. Può dirlo
tranquillamente Marco Melandri che dopo aver faticato a cercare una buona
messa a punto per la sua Aprilia, l'ha trovata in tempo per il Gran Premio.
Partito bene il pilota italiano si è tirato in scia subito il compagno
di squadra Harada ed il leader del mondiale Katoh. Ben presto però
Tetsuya ha perso il treno, mentre il rivale giapponese nella corsa al
titolo, ha preso il comando della gara dopo sei giri passati a studiare
gli avversari.
Uno studio fruttuoso perché, dopo poche tornate, girando sul piede
dell'1'42"5, Daijiro ha accumulato quasi due secondi di vantaggio
sull'italiano, che però dopo un iniziale momento di crisi non ha
mollato.
E' stato a questo punto, a dieci giri dal termine, che il pilota della
Honda ha ulteriormente insistito, battendo su tempi record e Melandri
è crollato, iniziando a perdere anche un secondo al giro.
Con le prime tre posizioni stabilizzate la gara è vissuta quindi
sul recupero di Rolfo che, partito male, è riuscito a risalire
e con Fonsi Nieto in scia ha agguantato addirittura la quarta posizione,
mentre lo spagnolo, autore di un numero da circo equestre al penultimo
giro si è fatto risuperare da McWilliams e Matsudo.
Poggiali accorcia le distanze
Con 22 punti di distacco da Toni Elias Manuel Poggiali aveva un solo obiettivo:
arrivare davanti al rivale spagnolo. Per questo motivo, fin dalle prime
battute della gara il pilota della Gilera ha provato a fare il ritmo aiutato
dal quasi compagno di marca Youichi Ui, alla guida della Derbi. Con Sanna
terzo incomodo nei primi giri è parso possibile addirittura un
tentativo di fuga, ma ben presto l'unica Aprilia ufficiale in lotta, dopo
il ritiro di Cecchinello, non è riuscita a rimanere in contatto
con i primi, mentre a Elias, bravo a girare ottimi tempi, è riuscita
la fase dell'aggancio.
Dopo averli raggiunti, però, Elias non è riuscito a completare
l'opera ed ha iniziato nuovamente a perdere terreno. Ciò è
stato sufficiente alla coppia italo-giapponese per involarsi verso un
arrivo in volata vinto da Poggiali, mentre Elias, superato il momento
di crisi, è riuscito a proteggere il podio dal ritorno di Sanna.
Il terzo posto gli è valso 158 punti in classifica, ma il vantaggio
su Poggiali, che è ora a 145, si è ridotto, mentre Ui è
salito a 119. Si ricomincia. |