Makoto Tamada, un talento nato sulle minimoto
Tamada è un talento naturale. Dopo essere stato un
pilota privato Honda nella classe 250 e nel campionato Superbike, nel
2000 ha cominciato a diventare un volto noto in Giappone nelle vesti
di pilota della HRC. Nato a Shikoku, una piccola isola nel sud del Giappone,
Tamada f
in
da bambino è stato appassionato di moto: suo fratello maggiore
corre con le minimoto e il piccolo Tamada presto segue le sue orme.
A 9 anni anche lui inizia con le minimoto e continua poi con moto più
potenti all'età di 17 anni. Tamada è sempre stato legato
alla Honda: inizia sulle QR, fa il suo debutto nelle corse con una NSR250
"sport production" e dopo passa su una RS250 GP.
Il suo talento è chiaro fin dall'inizio, tanto che vince la prima
gara della sua carriera con una NSR a Kyushu. Dopo aver ottenuto questo
incredibile risultato nel campionato locale, Tamada comincia a gareggiare
a livello nazionale con una RS250 nel campionato giapponese. Durante
le prime due stagioni in questa classe molto competitiva, che ha visto
nascere campioni della classe 250 come Daijiro Kato, Shinya Nakano e
Tetsuya Harada, nel 1999 Tamada ottiene un brillante quarto posto nella
classifica finale alla guida di una RS250: un buon risultato, se si
tiene conto che molti suoi rivali corrono con moto ufficiali. Nella
primavera dello stesso anno fa il suo debutto nel campionato mondiale
250 nel GP del Giappone terminando la gara appena fuori dalla zona punti.
In luglio corre nuovamente, questa volta nel suo circuito preferito,
Suzuka, alla guida di una Superbike RC45 assistito dalla Honda in un'altra
gara di prestigio internazionale: la 8-Ore di Suzuka, con il compagno
di squadra Shinichi Nakatomi.
I primi punti che guadagna a livello mondiale sono uno
dei motivi che lo spingono a passare di categoria e scegliere una moto
più potente, ma quando in Giappone viene eliminato il campionato
della classe 500, è costretto a passare alla Superbike. Tamada
abbandona la due tempi 250, moto più leggera e più maneggevole,
e passa a una più veloce e pesante quattro tempi e nel 1999,
con una RC45, finisce quinto nel campionato giapponese Superbike. Quell'estate
fa coppia con il formidabile Daijiro Kato, ottenendo l'ottavo posto
nella 8-Ore di Suzuka, e arriva decimo nelle due gare del campionato
mondiale Superbike a Sugo.
Diventato un pilota completamente assistito dalla HRC,
l'anno successivo Tamada giunge terzo nel campionato giapponese e parte
in prima fila con la sua RC45 a Sugo, terminando al settimo posto gara
1 del Mondiale SBK, e battagliando in gara 2 con Troy Bayliss, futuro
campione del mondo.
Nel 2001 Makoto Tamada in sella alla bicilindrica VTR
dimostra le sue capacità: arriva secondo nel campionato giapponese
e con grande determinazione e stile, vince entrambe le gare del Campionato
mondiale Superbike a Sugo.
Nel 2002 conquista il primo posto in gara 2 del Mondiale SBK e ottiene
un prestigioso secondo posto nella 8-Ore di Suzuka avendo come compagno
di squadra il suo team manager Tadayuki Okada. Sempre in questa stagione
Makoto Tamada termina in quarta posizione il campionato Superbike giapponese,
anche se in realtà salta due gare di campionato perché
occupato a tempo pieno nello sviluppo della Honda HRC VTR per la 8-Ore
di Suzuka.
Nel 2003 debutta nella classe MotoGP. Con la sua considerevole
esperienza alla guida delle moto quattro tempi, appare subito a suo
agio in pista con i migliori piloti del mondo già dai primi test
invernali e sono sufficienti solo cinque gare per ottenere il primo
risultato prestigioso con il quarto posto al Mugello, GP d'Italia, vicinissimo
ai tre famosi piloti italiani sul podio: Rossi, Capirossi e Biaggi.
Pur non essendo mai stato prima al Mugello, la determinazione aggiunta
al talento portano Makoto a dimostrare il suo potenziale con questo
brillante risultato. Il team Pramac Honda - una squadra composta da
tecnici italiani e giapponesi - è fatta su misura per i bisogni
di Tamada.
Nel 2003 sono molti gli obbiettivi da raggiungere: il pilota deve adattare
il suo stile di guida alla classe regina, ma c'è anche il programma
di sviluppo della Bridgestone da portare avanti con priorità.
Questo è il motivo per cui a Tamada viene affidata l'unica RC211V
con le gomme giapponesi, che ha quindi il compito di portare la Bridgestone,
al primo anno nella quattro tempi MotoGP, ai più alti livelli
di competitività possibili. E i risultati non tardano ad arrivare.
A metà stagione, nel GP del Brasile a Rio, Makoto sale sul terzo
gradino del podio. Una prestazione che va oltre le aspettative di tutto
il team e ci sarebbe un altro podio - a Motegi -, ma il sorpasso che
lo porta alla terza posizione viene considerato troppo aggressivo e
Tamada è escluso dalla classifica finale della gara. Un'esperienza
comunque molto preziosa che, in altre parole, porta il valente pilota
giapponese ad acquisire ulteriore, preziosa esperienza per il campionato
mondiale. Makoto chiude la stagione 2003 all'undicesimo posto, a soli
14 punti dal decimo nella classifica finale. Finire nei primi dieci
sarebbe stato, alla sua stagione d'esordio, veramente la realizzazione
di un sogno. Ma il tenace pilota che viene dalla Terra del Sol Levante
avrà presto la possibilità di mettere in pratica l'esperienza
acquisita nel primo anno e diventare cosi ancora più competitivo.
Nel 2004, Makoto Tamada sventolerà i colori del
team Camel Honda, in un progetto ambizioso. Il pilota giapponese sarà
anche stimolato dal suo nuovo compagno di squadra Max Biaggi (alla guida
della Honda RC211V con gomme Michelin, diretto dal due volte campione
del mondo Sito Pons). Makoto potrà inoltre contare sull'appoggio
di tutto il suo team: la squadra che nel 2003 ha lavorato assieme a
lui come Team Pramac Honda diretto da Gianluca Montiron, con il quale
ha costruito un rapporto di fiducia e comprensione.
Makoto Tamada è famoso per il suo stile di guida
aggressivo, specialmente in frenata. La sua determinazione nel raggiungere
gli obiettivi prefissati e il sua straordinario modo di essere sincero
e aperto hanno conquistato l'affetto dei tecnici e dell'intera squadra.
Il suo sorriso e la sua generosità lo ha reso anche uno dei piloti
preferiti al vasto pubblico motociclistico in Europa.
La carriera
Data di nascita: 4 novembre 1976
Luogo di nascita: Shikoku, Giappone
Residenza: Tokyo
Stato civile: Single
Prima gara: 1994 - Kyushu, Honda NSR250
Prima vittoria: 1994 - Kyushu
Circuito favorito: Suzuka
Hobby: Macchine GT e Moto
Cibo preferito: Bistecca
Carriera
Partenze: 16 Pole position: 0 Vittorie GP: 0 posizione: BWCP: MotoGP
11° 2004
1994 1° Campionato Regionale Produzione 250cc
1995 11° Campionato giapponese 250cc
1996 14° Campionato giapponese 250cc
1997 6° Campionato giapponese 250cc
1998 4° Campionato giapponese 250cc
10° 8-Ore di Suzuka (con S. Nakatome)
1999 5° Campionato giapponese 250cc
8° 8-Ore di Suzuka (con D. Kato)
2000 2° Campionato Superbike giapponese 250cc
43° 8-Ore di Suzuka (con A. Barros)
2001 2° Campionato Superbike giapponese 250cc
2° 8-Ore di Suzuka (come pilota riserva dei leader Ukawa e Kato)
Campionato Mondiale Superbike, vincitore: Gara 1 and Gara 2 a Sugo (GIA)
2002 2° Campionato Superbike giapponese 250cc. Disputate
solo 7 gare su 9 del campionato in quanto impegnato nello sviluppo della
moto per la 8-Ore di Suzuka
2° 8-Ore di Suzuka (con T. Okada, il suo team manager nel Campionato
Superbike )
Campionato Mondiale Superbike , Vincitore: Gara 2 a Sugo (JAP)
2003 11° Campionato Mondiale classe MotoGP (Pramac Honda
Team). Miglior risultato , terzo posto nel GP di Rio
2004 Pilota ufficiale del Team Camel Honda - Honda RC211V
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