Rossano Brazzi, 3 mondiali in cinque anni
Una ricerca su Internet del nome Rossano Brazzi vi porterebbe
sicuramente fuori strada, spingendovi ad esplorare la letteratura cinematografica.
Scoprireste, allora, le qualità di un attore, ma non quelle di
un tecnico che, dal 1977, è uno dei punti di riferimento del
motomondiale. Al fianco di Maurizio Massimiani inseguì il titolo
iridato della 125 nel 1979, battendosi, con una MBA privata, contro
la Minarelli del grande Angel Nieto. Da lì in avanti non c'è
bullone che venga svitato nel paddock senza che lui lo sappia, non c'è
motore che Rossano non conosca. In venticinque stagioni iridate, Brazzi,
nato 53 anni fa a Imola, ha lavorato e assistito campioni del calibro
di Carlos Lavado, Luca Cadalora, Loris
Reggiani, Doriano Romboni, Valentino Rossi e Marco Melandri, conquistando
tre titoli mondiali in 250: nel '99 con Rossi, nel 2002 con Melandri
e nel 2003 con Manuel Poggiali. Al suo attivo Brazzi ha una cinquantina
di vittorie, più un centinaio di podi. Da anni, Rossano è
un uomo Aprilia e dai 1998 svolge un secondo, difficilissimo quanto
entusiasmante lavoro, oltre a quello di direttore tecnico del team:
ha il compito di far crescere giovani piloti, fino a trasformarli in
grandissimi campioni. Un risultato centrato con Valentino e Marco e
che Rossano ha ripetuto con Manuel Poggiali.
"Fin dai primi test invernali nel 2002 – aveva
spiegato Rossano - Manuel era andato molto bene, confermandosi un ottimo
pilota. Il suo stile di guida, inevitabilmente, era condizionato dagli
anni trascorsi in 125. Ma Manuel fa parte di quella categoria di piloti
che impara alla svelta. Del resto nel 2003 lo ha dimostrato: vincere
all’esordio in una categoria non è mai semplice. Poggiali
ci è riuscito perché si è preparato benissimo durante
l’inverno, ha corso una bellissima prima parte della stagione
e poi, quando il gioco si è fatto duro, è stato capace
di resistere alla pressione. Solo i campioni lo sanno fare".
All’interno del suo box, Brazzi è l'indiscusso
numero uno, l'uomo in grado di affrontare e risolvere qualsiasi problematica.
Grazie anche all'aiuto dei suoi bravissimi ragazzi, Cristian Dionigi
(28 anni), Guido Fontana (31), Paolo Maioli (42), Massimo Meneghin (44),
Carletto Micheli (42) e Andrea Neri (41) che costituiscono una delle
squadre più unite del Campionato. Difficile vederli separati.
Brazzi ed il suo team formano un tutt’uno, anche fuori dalla pista.
Tra i magnifici sette e il pilota si è subito instaurato un rapporto
di reciproca stima e fiducia: per questo gli avversari li temono. Uniti
si vince.
indietro