La storia in pillole
1985 Ha inizio l'avventura
L'avventura inizia nella 250 con un telaio doppio trave in lega di alluminio
accoppiato ad una forcella Marzocchi ed a un monoamortizzatore posteriore
montato su una sospensione tipo pro lever ; il motore è un Rotax
con i cilindri posti orizzontalmente. Il debutto avviene il 23 marzo
a Kyalami, in Sudafrica,Loris Reggiani è 17° in prova e 12°
in gara. Con il proseguo del campionato la moto si rivela veramente
buona, tanto che Reggiani giunge quarto al Mugello, terzo a Rijeka ed
a Imola.
Classifica Finale Piloti 250cc: Reggiani 6°, 44p. (1°Spencer,
Honda, 127p.)
Classifica Finale Marche 250cc: Aprilia 3°, 44p.
1986 Nasce l'AF1
Dopo lo strepitoso 1985, lo sviluppo dell'Aprilia 250, che ha ora assunto
il nome di AF1, viene rallentato da un grave incidente stradale occorso
a Reggiani.
Il pilota di Forlì viene sostituito da Manfred Herweh e Stefano
Caracchi, per rientrare solo in Spagna.
Non è una stagione fortunata, la moto non è competitiva
e solo l'esperto Herweh raccoglie qualche punto.
Classifica Finale Piloti 250cc : 19°Herweh 7p. (1° Lavado, Yamaha,
114p)
Classifica Finale Marche 250cc : 7° Aprilia, 7p.
1987 Reggiani regala a Beggio la prima vittoria
in 250
Un telaio profondamente rivisto, con un nuovo forcellone a doppia triangolatura
e sospensione posteriore profondamente modificata ed un motore arricchito
dall'accensione elettronica digitale permettono alla AF1 di tornare
al vertice.
Dopo alcuni problemi di affidabilità nelle prime gare, Reggiani
conquista il secondo posto a Salisburgo e Rijeka.
La vittoria è nell'aria, a Donington Loris è rallentato
dalla tuta troppo stretta (!), ad Anderstop da un grippaggio negli ultimi
giri.
Il grande giorno arriva il 30 agosto a Misano : Reggiani e l'Aprilia
staccano di 8" la Yamaha di Cadalora ; era dal '79 che un binomio
italiano non si imponeva nella classe 250 : allora furono Graziano Rossi
e la Morbidelli.
Classifica Finale Piloti 250cc : 6° Reggiani, 68p. (1° Mang,
Honda, 136p.)
Classifica Finale Marche 250cc : 3° Aprilia, 68p.
1988 Prestazioni per i "clienti"
E' una stagione di transizione : mentre le versioni "clienti"
sono decisamente competitive, l'Aprilia ufficiale, dotata di un nuovo
propulsore progettato internamente da Aprilia (da cui il nome modificato
in AF/1V), non tiene il passo delle avversarie giapponesi, raccogliendo
come migliore risultato il quarto posto di Reggiani a Brno.
Una Aprilia semiufficiale è affidata tramite la Federazione Motociclistica
Italiana a Bruno Casanova.
Comincia l'avventura anche nella 125 tramite il Team Italia, con una
moto affidata a Corrado Catalano : già in Francia, il 24 luglio,
arriva il primo podio, mentre in Yugoslavia si registra il giro più
veloce.
1989 Aprilia anche nell'Europeo
Didier De Radiguez e Ivan Palazzese piloti ufficiali, Manfred Wimmer
e Carlos Lavado semiufficiali, questa è la formazione Aprilia
'89.
Il migliore risultato ad inizio stagione lo ottiene però Marcellino
Lucchi, collaudatore, sesto a Misano.
La stagione purtroppo è funestata dall'incidente mortale di Ivan
Palazzese ad Hockenheim.
Il migliore risultato della stagione lo ottiene Wimmer, terzo a Salisburgo.
Molto meglio vanno le cose invece nel Campionato Europeo, con Andrea
Borgonovo che si impone alla grande.
Anche nella classe 125 Aprilia colleziona una serie di ottimi risultati
con Fausto Gresini, che combatte sempre nelle posizioni di vertice.
1990 Nasce il nuovo Reparto Corse
Il 1990 vede un grande rilancio delle Aprilia ufficiali: il reparto
corse viene completamente ristrutturato. Le moto sono tutte affidate
a team esterni appoggiati direttamente da Aprilia: piloti Lavado, Wimmer,
De Radigues e Reggiani.
E' una stagione di netta ripresa, Wimmer giunge secondo a Rijeka e Salisburgo,
De Radigues a Spa, Reggiani è terzo a Le Mans, mentre l'olandese
van de Heijden si impone nell'Europeo. Soprattutto si pongono le basi
per un grande '91.
Nella 125 invece i portacolori Aprilia, sempre tramite il Team Italia,
sono Alessandro Gramigni e Gabriele Debbia, che si mettono in luce con
una serie di gare d'attacco: anche la 125 è sempre più
veloce e competitiva.
1991 Arriva la RS250V
La moto cambia radicalmente: motore profondamente rivisto nella parte
termica, nel raffreddamento, nell'accensione e nei carburatori, telaio
con ampie zone in fibra di carbonio. Cambia anche il nome, si abbandona
la mitica sigla AF1 a favore di RS250V.
Piloti, il "solito" Reggiani e, appoggiato ad un Team esterno,
Pierfrancesco Chili.
La nuova Aprilia si dimostra subito un mezzo eccezionale: Reggiani è
terzo a Laguna Seca e Jerez, Chili a Misano. La vittoria è nell'aria,
ed arriva con Chili sulla meravigliosa pista di Assen, subito imitato
da Reggiani al Paul Ricard.
Massimiliano Biaggi vince l'europeo 250.
Il 1991 regala ad Aprilia anche la prima vittoria nella classe 125:
a conquistarla è Alessandro Gramigni in Cecoslovacchia, che batte
in volata Capirossi e l'altra Aprilia di Debbia.
1992 Il primo titolo è di Gramigni
Il 1992 porta ad Aprilia il primo Campionato del Mondo velocità:
pochi giorni dopo che Tommy Avhala con l'Aprilia Cliber si è
laureato Campione del Mondo Trial (e l'Aprilia Campione tra i Costruttori),
Alex Gramigni conquista il Campionato del Mondo 125cc, battendo nettamente
le Honda di Gresini e Waldmann: il toscano vince in Malesia ed Ungheria,
mentre Casanova si impone in Germania.
La 250cc, evoluzione della moto '91, parte subito con il piede giusto:
già a Jerez, quarto GP della stagione, Reggiani (cui si affiancano
ancora Chili e Massimiliano Biaggi come "esterni") si impone
alla grande.
Le varie prove del mondiale continuano con le Aprilia sempre nei primi
posti, fino ad Hockenheim dove si giunge all'apoteosi, con Chili primo,
Biaggi secondo e Reggiani terzo; non solo, ma Biaggi aveva stabilito
anche la pole e Reggiani conquistato il giro più veloce in gara.
Chili vince anche ad Assen e Donington, Reggiani a Magny Cours; la stagione
d'oro si conclude con una altra tripletta a Kyalami: Biaggi, Reggiani
e Chili concludono nell'ordine.
1993 C'è anche il mitico Bayle
Il sempreverde Reggiani ed il francese Jean Philippe Ruggia sono i portacolori
ufficiali Aprilia 250cc nel 1993; un motore ufficiale viene affidato
anche al grande crossista Jean Michele Bayle, passato da un anno, dopo
i trionfi nel SuperCross, alla velocità: la moto rimane estremamente
competitiva, ma il titolo viene solo sfiorato.
Ruggia vince a Donington e Misano, Reggiani si impone invece a Brno.
Fiorillo con l'Aprilia 250 è campione europeo.
In classe 125 il pilota di punta è Ralf Waldmann, che conclude
al quarto posto nel mondiale; molto veloce (raccoglie pole e giri veloci)
è Carlos Girò Jr., spesso sfortunato in gara (ad esempio
cade in Spagna quando è nettamente in testa a causa di un colpo
di vento).
1994 Il primo titolo del Corsaro
Il 1994 è un ulteriore anno storico per l'Aprilia: viene infatti
conquistato sia il titolo di Campione del Mondo sia nella 125 che nella
250cc.
Profondamente rivista nella ciclistica, e da metà campionato
anche nel propulsore, la RS 250 '94 è una moto che si presenta
fin dai test invernali come fortissima; Biaggi, Ruggia e Bayle sono
i piloti.
Il romano è il pilota più efficace, e fin da inizio stagione
lotta per il titolo con le Honda di Capirossi e Okada: Biaggi si impone
in Australia, Malesia, Olanda, Repubblica Ceca, Europa, Ruggia a Jerez.
Nella classe 125 è invece il giapponese Kazuto Sakata ad imporsi:
vince in Austria, Spagna (tre Aprilia ai primi tre posti, con Peter
Oettl e Herri Torrontegui sui gradini più bassi del podio)e conquista
punti pressochè in ogni gara. Aprilia conquista anche ben otto
pole position e nove giri più veloci in gara.
L'Aprilia debutta anche nella classe 500 con una innovativa bicilindrica,
che cerca con la leggerezza e l'agilità di controbattere le quadricilindriche:
una scelta innovativa come nella tradizione Aprilia. A portarla al debutto
Loris Reggiani, che conquista 7 punti.
1995 Biaggi conferma il dominio
Ormai l'Aprilia in 250cc non la ferma più nessuno: Malesia, Germania,
Italia, Olanda, Gran Bretagna, Repubblica Ceca, Argentina ed Europa
sono le vittorie di una moto pressochè perfetta pilotata con
maestria da Max Biaggi: un binomio che si aggiudica anche ben 10 pole
position.
Con anche i risultati minori ottenuti da Bayle e Roberto Locatelli,
Aprilia conquista, assieme al Titolo piloti, quello Costruttori, il
primo nella sua partecipazione al motomondiale. In 125 invece Sakata
non riesce a ripetersi e chiude al secondo posto: Aprilia vince comunque
tre volte, due, Gran Bretagna e Repubblica Ceca, con il Campione del
Mondo, la terza, in Brasile, con Masaki Tokudome.
In Classe 500 la bicilindrica compie molti passi avanti, tanto che Reggiani
conclude 10°, davanti a varie quadricilindriche ufficiali.
1996 Max e Aprilia superano se stessi
Sembravano tante le otto vittorie della scorsa stagione, ma nel '96
si fa ancora meglio: Malesia, Giappone, Spagna, Italia, Francia, Gran
Bretagna, Repubblica Ceca, Catalogna, Australia sono le tappe di un
cammino trionfale che porta Biaggi incontrastato al terzo titolo consecutivo
per Aprilia.
Assieme al titolo piloti in 250cc arriva anche il titolo mondiale costruttori
in 125cc, grazie alle vittorie di Tokudome in Indonesia, Giappone, Germania
e San Marino, Perugini in Malesia e Gran Bretagna, del giovanissimo
Valentino Rossi nella Repubblica Ceca, Oettl in Italia, Gary McCoy in
Australia.
Sulla 500 sale Doriano Romboni, che conquista 23 punti: la sua stagione
però è rovinata da un infortunio che lo tiene lontano
da parecchie gare.
1997 Rossi e Aprilia, primo sigillo
Ancora due Campionati del Mondo conquistati da Aprilia: Piloti e Marche
125. Il nuovo portacolori di Aprilia è Valentino Rossi, che domina
letteralmente la classe 125 conquistando la bellezza di 11 vittorie
in 15 gare: Valentino vince in Malesia, Spagna, Italia, Austria, Francia,
Olanda, San Marino, Germania, Brasile, Gran Bretagna, Catalogna e Indonesia:un
dominio come non si vedeva da anni. Oltre che il mondiale piloti, Aprilia
si aggiudica con larghissimo anticipo anche la classifica Marche.
In classe 250 due nuovi portacolori: Tetsuya Harada e Loris Capirossi:
è il giapponese a lottare per il titolo fino all'ultima gara
in Australia, piegandosi per una manciata di punti dopo avere comunque
vinto i Gran Premi di Francia, Olanda e Germania.
In classe 500 Doriano Romboni porta per la prima volta l'Aprilia sul
podio:arriva infatti terzo ad Assen, nel Gran premio di Olanda.
1998 L'anno di Capirossi e Sakata
La stagione 1998 è stata un vero trionfo per Aprilia: nella 250
vince consecutivamente gli ultimi 13 Gran Premi, lasciando alla concorrenza
solo la gara inaugurale del Giappone.
Loris Capirossi conquista il titolo con 224 punti, davanti agli altri
due piloti ufficiali Valentino Rossi, con 201 punti, e Tetsuya Harada
con 200, distanziando di 79 punti il migliore pilota Honda, Ukawa. La
superiorità dell’Aprilia 250 è stata tale che ben
quattro volte (Italia, Francia, Repubblica Ceca, Catalogna) i piloti
Aprilia hanno occupato tutti i gradini del podio, ed in ben 13 occasioni
conquista la pole position ed il giro più veloce. Quattro Aprilia
hanno riempito tutta la prima fila, con l’aiuto della wild card
Lucchi, in Spagna, Italia, Olanda, Germania (terzo Porto), Repubblica
Ceca.
Tre Aprilia hanno conquistato i primi tre posti della griglia di partenza
in Malesia (con il privato Fuchs in pole), Francia, Gran Bretagna, Catalogna.
E’ a casa anche il Mondiale Marche.
In classe 125 Kazuto Sakata ha regalato, con un Gran Premio di anticipo,
alla Aprilia un altro titolo mondiale, grazie ad una stagione velocissima
e intelligente, che lo ha portato ad imporsi in Gran Bretagna, Francia,
Spagna e Giappone.
Il 1998 è stato un anno fenomenale: Campione del mondo 250 piloti
(con i tre piloti ufficiali, Capirossi, Rossi ed Harada ai primi tre
posti assoluti) e marche, e campione del mondo piloti in 125 con Sakata.
Eccetto il Gran Premio di apertura in Giappone, l’Aprilia ha vinto
tutte le 13 rimanenti gare della 250, occupando spesso tutti e tre i
gradini del podio.
1999 Valentino & Aprilia, binomio vincente
La classe 250 ancora una volta parla italiano, grazie alla strepitosa
Rsw Aprilia ed a Valentino Rossi: dopo un inizio non troppo felice (ricordate
la catena rottasi all'ultimo giro del Gran Premio di Francia?), il binomio
italiano ha dominato, dimostrandosi quasi sempre con un passo nettamente
superiore a qualunque avversario, vincendo in ben 9 occasioni. Dietro
Valentino anche le Aprilia non ufficiali si sono spesso messe in evidenza,
grazie a piloti quali Battaini, Waldmann, McWilliams, Lucchi permettendo
di vincere anche il titolo costruttori.
In classe 125 Aprilia non è riuscita a bissare il titolo ' 98,
ma Locatelli, con due vittorie, Scalvini, anche lui con due, Vincent
con una, hanno dimostrato che Aprilia è sempre competitiva anche
nella categoria inferiore, e con un po' più di fortuna avrebbe
potuto competere per l'iride. Il coraggioso progetto 500 ha avuto, verso
metà stagione, un periodo di grande splendore: a Donington, nel
Gran premio di Inghilterra, Harada l'ha portata vicino alla vittoria
come non mai, dopo il podio conquistato al Paul Ricard, ed i quarti
posti di Mugello (dove abbiamo conquistato la pole position) e in Catalogna.
La scommessa continua.
2000 Locatelli conquista il 15° titolo per
l’Aprilia
Aprilia stupisce in Superbike: Troy Corser si aggiudica con la RSV Mille
ben cinque vittorie (e quattro superpole), arrivando davvero molto vicino
al titolo. Un risultato eccezionale per una casa che è appena
entrata nel mondiale quattro tempi, frutto di una ciclistica fantastica
e di un propulsore sempre più potente; oltre ovviamente alla
classe di un grande pilota
Anche quest’anno Aprilia conferma la sua natura vincente conquistando
con Roberto Locatelli nella 125 il quindicesimo titolo mondiale della
sua storia. Aprilia ha inoltre portato a 111 i suoi successi in Gran
Premio, ai quali vanno aggiunti i 5 trionfi ottenuti in Superbike. Le
otto vittorie in 125, le due in 250, le cinque in Sbk, i podi in 500:
dovunque abbia gareggiato, in qualsiasi categoria si sia impegnata Aprilia
e i suoi piloti hanno saputo distinguersi a dimostrazione di una tecnologia,
un’organizzazione, uno spirito vincenti. Roberto Locatelli ha
dunque riportato a Noale il titolo della 125, il più antico,
il primo, quello che nel 1992 ha dato il via alla serie di vittorie
e alla leggenda di Aprilia nelle corse: quindici titoli (10 piloti e
5 costruttori) in nove stagioni sono un bottino ricchissimo che Aprilia
ha intenzione di arricchire ulteriormente in futuro. Le cinque vittorie
di Roberto Locatelli, le due del suo compagno di squadra nel Team Vasco
Rossi, Simone Sanna, l’unica del francese Arnaud Vincent hanno
determinato comunque una superiorità netta di Aprilia con otto
successi su sedici gare.
In 250 Melandri fa quattro podi e conquista il record di più
giovane pilota a essere salito sul podio della 250. Mentre il vecchio
Waldmann porta a casa due successi, tanto per dimostrare che la moto
è sempre competitiva.
Nella 500 il nordirlandese Jeremy McWilliams ha saputo far sognare in
qualche occasione aggiungendo comunque altri due podi (al Mugello e
a Donington) al palmarès della Rsw-2 500 che ha comunque chiuso
la sua carriera in Australia a Phillip Island il 29 ottobre 2000. D’ora
in avanti Aprilia si impegnerà con tutte le energie, l’inventiva,
la passione, gli investimenti di cui sarà capace per presentarsi
nel 2002 pronta per la classe Gp1, la 500 del futuro che vedrà
di nuovo in pista le quattro tempi. Si tratta di una nuova sfida dai
contenuti tecnologici mai visti prima nella storia del motociclismo
che Aprilia non può non accettare.
2001 L'anno dei privati
Il 2001 è una stagione strana per Aprilia: in Superbike domina
l'apertura e la chiusura: Corser fa la pole a Valencia, con Laconi secondo,
e centra due vittorie perentorie; a Imola stessa griglia di partenza,
ma è Laconi a vincere la seconda manche. In mezzo tante gare
strane, e la netta impressione che la moto avrebbe consentito un risultato
finale molto migliore del quarto posto assoluto di Corser e dell' undicesimo
di Laconi. In totale Aprilia in SBK si aggiudica tre vittorie, tre superpole,
quattro giri più veloci e otto podi.
Anche nel Motomondiale è un anno interlocutorio: in classe 250
Harada è vicecampione dietro al binomio Katoh-Honda, Melandri
è terzo, Rolfo quarto, Nieto quinto, McWilliams sesto. Aprilia
conquista 10 pole positions (otto Harada, due Nieto) e cinque vittorie
( tre Harada, una McWilliams e Melandri) ma l'efficacia e la continuità
di Katoh ha la meglio. In classe 125 la presenza Aprilia è affidata
a team privati, e porta a due vittorie (Cecchinello in Catalogna, Sanna
in Germania) , 7 podi, 3 pole e quattro giri più veloci. Lucio
Cecchinello è quarto nella classifica mondiale, Borsoi sesto,
Sanna settimo.
2002 è quello del Poker iridato
La stagione 2002 del motomondiale sarà ricordata in Aprilia per
il record assoluto che la Casa veneta ha conseguito durante l'anno.
Aprilia ha infatti vinto 4 dei 6 allori mondiali in palio in questa
stagione, un fantastico Poker: due titoli mondiali costruttori, classe
125 e 250 e due titoli piloti nella 250 con Marco Melandri e nella 125
con Arnaud Vincent. Un annata straordinaria che ha visto le 2T del glorioso
Reparto Corse di Noale dominare sulle piste di tutto il mondo e il già
ricco palmares di Aprilia salire a quota 21 Titoli Mondiali.
Se le ottavo di litro Aprilia hanno vinto quell’anno 8 delle 16
gare in calendario, nella classe 250 la supremazia è stata addirittura
schiacciante. Le quarto di litro di Noale hanno vinto 14 su 16 gare
disputate. Dominio totale e incontrastato. Ad oggi, Aprilia ha messo
a segno nella sua, seppur giovane, storia nel mondo delle competizioni,
ben 140 vittorie nel mondiale velocità di cui 59 nella classe
125 e 81 nella 250, salendo sul podio con i suoi piloti per 392 volte.
Non vanno dimenticate le 8 vittorie in Superbike, le 7 Superpole, sempre
in Superbike, e i 16 titoli europei nella velocità (6 in 125
e 10 in 250).
E' stato anche l'anno importantissimo del debutto e della crescita del
progetto più ambizioso di Aprilia, la RS Cube, tre cilindri dalla
potenza straordinaria affidata al francese Regis Laconi.
2003 Poggiali, il titolo della maturità
La competitività Aprilia rimane altissima anche nel 2003, con
tre titoli mondiali in carniere. In classe 125 i piloti Aprilia devono
cedere al talento di Pedrosa, ma il mondiale marche non sfugge, con
10 successi complessivi su 16 gare targati Noale.
In classe 250 uno strepitoso Manuel Poggiali riesce nell’impresa
di vincere il mondiale al debutto, supportato da un team Aprilia ufficiale
assolutamente perfetto; il mondiale costruttori è una formalità,
le Aprilia si aggiudicano ben 14 gare, portando sul gradino più
alto del podio oltre a Manuel anche Neito, Elias, De Puniet e West.
Più travagliata la stagione in Moto GP: la Rs Cube debutta bene
nelle mani di Colin Edwards e Noriyuki Haga, arriva un giro più
veloce in gara durante il GP di Francia ed alcune prestazioni incoraggianti
come il settimo posto di Colin nella gara finale. Aprilia chiude in
Motogp al quarto posto tra i costruttori, dietro Honda, Ducati e Yamaha,
davanti a Suzuki, Proton e Kawasaki.
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