|
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
|
Ad Istanbul Gibernau
beffa Melandri Chi si aspettava la pole da Melandri, ad Istanbul è rimasto deluso. Il giro veloce, infatti, se l’è portato a casa il suo compagno di squadra, Sete Gibernau, che quest’anno non avrà fatto una bella stagione, ma rimane sempre un signor pilota, soprattutto sul giro veloce, come testimoniano del resto i quasi due secondi che ha affibbiato quest’anno a Valentino Rossi nel BMW Award e che gli consentirà, se non altri, di cambiare macchina a fine anno. Sono solo 129, comunque, i millesimi che separano i due compagni di squadra. Un distacco nato da un eccesso di generosità di Marco che, in quinta al limitatore, ha deciso di provare a fare in sesta marcia il velocissimo curvone che precede la strettissima variante prima del traguardo. “Ero troppo veloce, non ho tenuto la linea e sono uscito lento”, ha spiegato Marco che, in ogni caso, non ha sfruttato al massimo il giro buono essendosi ritrovato assieme a Barros ed Hayden. Fra i due il migliore è stato l’americano che ha vinto un posto in prima fila ma staccato di oltre sei decimi. Rossi, invece, in Turchia non si è trovato a suo agio ed ha realizzato solo il quarto tempo con un distacco pesante: oltre otto decimi. Non pensate però nemmeno per un momento di tenere fuori Valentino dal podio. “Il più motivato è Melandri – ha detto Vale – io lo sono di meno, perché qui la moto non va bene, ma ci proverò egualmente. Nelle libere, infatti, ero così indietro che sarei tornato a casa, ma poi, dopo una modifica radicale le cose sono migliorate sia come stabilità in frenata che per quanto riguarda la tenuta dell’avantreno”. Il campione del mondo, dunque, ci sarà e con lui probabilmente l’intera seconda fila, composta da tutte moto Yamaha, quelle di Colin Edwards e Toni Elias. Alle loro spalle, con già più di un secondo e tre di distacco, seguono Tamada, forse alla migliore qualifica dell’anno, Barros, per il quale le cose non vanno bene e rischia di l’appiedamento e Checa, mentre Max Biaggi è l’ombra di se stesso, in quarta fila, con il 12° tempo addirittura dietro a Vermeulen che probabilmente rimarrà in MotoGP l’anno prossimo alla guida di una Suzuki. De Angelis gioca al rischiattutto Luthi, un uomo in fuga
|
||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||||
Sito web realizzato da After S.r.l. |