Tamada mette d’accordo
Gibernau e Rossi Il primo round, della sfida che vede opposti Sete Gibernau e
Valentino Rossi, in Malesia, è andato allo spagnolo, per appena
un decimo di secondo. Un vantaggio che, secondo il pesarese è abbondantemente
compensato dal fatto che il pilota della Honda ha usato due gomme da qualifica,
al posto di una sola. Fra i due litiganti però si è intromesso,
e ciò potrebbe essere un problema per entrambi, Makoto Tamada,
le cui Bridgestone, come già
a Motegi, hanno messo le ali alla sua RC211V. In realtà questa
volta hanno fatto volare un bel po’ di moto, visto che fra i primi
sei piloti qualificati, ben quattro usano gli pneumatici giapponesi. Dietro
a Makoto, a Sete ed a Vale, infatti, ci sono Hopkins, con la Suzuki e
due Kawasaki, quelle di Hofmann e Nakano.
E’ stato uno strano primo turno di prove, comunque. Uno scroscio
di pioggia, all’inizio, ha bagnato praticamente un paio di curve,
lasciando intatto il resto del circuito, così i piloti hanno potuto
provare, ma non tirare, come avrebbero voluto.
Alla fine, comunque, nelle prime due file, sono emersi i valori di cui
abbiamo parlato. Nelle terza, invece, si sono ritrovati Loris Capirossi,
con una Ducati definita infinitamente migliore di quella che provò
qui lo scorso inverno e Max Biaggi, che al contrario ha confermato il
passo indietro della cinque cilindri cosiddetta “evoluzione”.
Una seconda occhiata alle immediate retrovie fa scoprire un motivato Bayliss,
con il nono tempo in terza fila, quindi Checa, vittima anche di una scivolata
e quindi, un po’ opachi, Hayden (11°) e Barros (14°).
Peggio, molto peggio, sta Melandri, addirittura 19°, ultimo dei piloti
Yamaha.
Porto in pole, ma la sorpresa è Lucchi Una caduta, nelle libere del mattino, non ha impedito a Sebastian
Porto di centrare la pole provvisoria nel primo turno di prove ufficiali
davanti al rivale Daniel Pedrosa. Il vantaggio del pilota argentino sullo
spagnolo è abbastanza netto – sette decimi – ma il
campione del mondo della 125, ad un passo dal titolo, è sembrato
più che altro concentrato sul non commettere errori.
Piuttosto si è fatto notare Alex De Angelis, terzo tempo davanti
a Toni Elias, che molti danno in MotoGP fin dal prossimo anno. Anche Aoyama
sembra aver preso la misura ai suoi avversari e da diverse gare è
sempre più vicino al migliori, mentre il ritardo di Randy de Puniet,
sesto tempo, ha sfiorato i due secondi.
In caduta libera, ma non è una notizia, Roby Rolfo, 9°, che
anche in Malesia si è trovato a battagliare con il privato Franco
Battaini, 8°, mentre parole di elogio vanno spese per Marcellino Lucchi
che, guidando con la tuta e gli stivali di Shakey Byrne (il suo equipaggiamento
si è perso in giro per aeroporti), a 47 anni suonati si è
tolto lo sfizio di centrare un buon 12° tempo.
Dovizioso parte in quinta Se è in testa al mondiale dall’inizio dell’anno,
Andrea Dovizioso, ci sarà un motivo e questo è che il forlivese,
quest’anno, è il migliore pilota della 125 in pista.
Lo ha dimostrato anche a Sepang, centrando subito la pole provvisoria
davanti all’Aprilia di Barbera, candidato, come lui, al passaggio
in 250, il prossimo anno. Con i due hanno centrato la prima fila Mika
Kallio e Pablo Nieto, mentre il vincitore del GP del Qatar, Jorge Lorenzo,
ha fatto solo il quinto tempo, ad un secondo, portando la sua Derbi davanti
all’Aprilia di Roberto Locatelli, che a sua volta è stato
più veloce di Casey Stoner, un pilota di cui non fa che parlare
bene Mick Doohan, ma ancora abbastanza altalenante, a dir la verità.