sabato 9/10/2004
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Rossi, una pole da "marziano"

Partirà in pole, e con un tempo "marziano", Valentino Rossi a Sepang. Il suo giro veloce - 2.01.833 - non solo, ovviamente, distrugge il suo record precedente, 2.02.480, ma anche il tempo-monstre realizzato lo scorso inverno su questa pista da Nicky Hayden che, al mattino, con il fresco aveva girato in 2.01.94.
Con una prestazione così (ottenuta utilizzando ben tre gomme da tempo), ai suoi rivali, non è rimasto che limitare i danni. Alex Barros, il rivale che si è avvicinato di più, ha fermato il cronometro a poco meno di quattro decimi, mentre Nakano, con la Kawasaki-Bridgestone è volato a meno di mezzo secondo. La conferma che, in questo momento, le gomme sono veramente in grado di fare la differenza.
Gibernau, comunque, staccato appena di 0"450, si è dichiarato soddisfatto, mentre Tamada, Hayden e Biaggi, hanno fatto i musi lunghi. Se, però, Tamada è stato fermato dal traffico, il Corsaro al contrario ha ricordato il suo tempo del febbraio scorso - 2.02.108 - grazie al quale sarebbe partito in prima fila.
La realtà, mormorata a mezza bocca all'interno dei box Honda, è che le attuali Michelin non funzionino al meglio con la RC211V. All'indice non è solo la nuova anteriore da 16,5, ma la combinazione dei due pneumatici.
E il fatto che nessuno dei piloti alla guida della cinque cilindri abbia migliorato i suoi tempi invernali, sembra confermare questa ipotesi.
Lo strano è che, complessivamente, non si può dire che l'evoluzione della RC211V vada peggio della precedente: la velocità massima raggiunta dalla Honda a Sepang è stata di 317,4 Km/h (Biaggi), con una media di 316. La migliore Yamaha (quella di Checa), ha fatto 309,6 Km/h, mentre Rossi si è fermato a 308, con una media di 306,8.
E' evidente come la Honda, pressata dal confronto con Rossi, abbia lavorato nella direzione sbagliata, realizzando una moto più veloce...ma più lenta nelle mani dei suoi piloti che si lamentano apertamente di perdere tempo in frenata, nell'impostazione di curva ed in uscita. Preziosi decimi non recuperabili poi sul rettilineo.
Detto questo la gara, ovviamente, non si correrà sui record, ma Valentino ha dalla sua anche un passo apparentemente fuori dalla portata dei suoi avversari. Senza la penalizzazione del Qatar avrebbe avuto il titolo in tasca, così, invece, dovrà sudarselo, ma comunque vada a finire, se l'è meritato. Ha migliorato la moto, ha saputo farsi seguire dalla squadra e dalla Michelin. Insomma, ha dettato legge. Quest'anno il più forte è stato lui.


Porto rimane davanti, ma Pedrosa fa paura

Una pioggerellina sottile, ma insistente, ha congelato lo schieramento di partenza della 250 ai tempi di venerdì. Fra i migliori l'unico a fare un passo in avanti è stato Randy De Puniet, che ha centrato il terzo tempo, ma solo grazie al fatto che nel primo turno di prove ufficiali non era stato esaltante.
Un'occhiata più attenta all'ultima sessione cronometrata, comunque, mostra che, nonostante il peggioramento della pista, il migliore è sempre stato Pedrosa, l'unico a girare a 2.07.990.
Con il miglior tempo del giorno precedente, comunque, scatterà dalla prima fila Sebastian Porto, che a Sepang si giocherà l'ultima carta iridata. Nel suo orizzonte può esserci solo una vittoria, ma avrà bisogno anche dell'aiuto di qualche avversario capace di frapporsi fra lui e Pedrosa, per continuare a sperare.
De Puniet potrebbe essere fra questi, e magari anche De Angelis e Toni Elias, rispettivamente quarto e quinto tempo, ma come nella 125, anche nella 250 l'esito del mondiale sembra ormai scontato.


Dovizioso pronto per il match-ball

Ha tirato giù un bel secondino, e per i suoi avversari, Barbera in testa, non c'è stato nulla da fare. Andrea Dovizioso, in pole, non fa quasi più notizia, ma quando come a Sepang infligge al più veloce degli inseguitori quasi nove decimi, beh, bisogna parlarne.
Daniel Pedrosa, che qui l'anno passato ha vinto gara e titolo ed oggi spopola in 250, gli ha consigliato di tenere d'occhio le temperature, perché il gran caldo, in Malesia, ai motori fa brutti scherzi. Anche la Honda del forlivese, però, qui sembra in forma mondiale. con 219,3, ha la migliore velocità di punta delle piccole, quindi anche i rettifili, al pilota del team Kopron, non fanno paura.
Di fronte ad un Dovizioso così, è destino che tutti gli altri, perlomeno in prova, abbiano fatto la figura di comprimari. Del distacco rimediato da Barbera, abbiamo parlato, ma anche Stoner ha preso oltre un secondo, così come Simoncelli che ha chiuso la prima fila.
In seconda il suo avversario, Lorenzo, vincitore del GP del Qatar, con la Derbi, si è fermato a circa un secondo e tre, mentre Roberto Locatelli, 7° tempo alle spalle della KTM di Kallio, ha patito un distacco che sfiora il secondo ed otto. Una vita.
Dovrebbe, dunque, essere una semplice formalità, la gara di Andrea, la prima in cui l'italiano ha un match-ball per il titolo.

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