L'assetto al Sachsenring
Come Donington il Sachsenring è composto da sezioni lente e da
altre veloci, per questo è necessario avere soprattutto una moto
agile, ma anche stabile. L'agilità, comunque, è la richiesta
prioritaria per le potenti quattro tempi da un litro di cilindrata,
più pesanti e meno maneggevoli già in fase di progetto
delle più leggere mezzo litro due tempi.
Sachsenring, comunque, non significa solo una messa a punto estrema
della ciclistica.
Anche il motore, infatti, deve avere una messa a punto ottimale per
erogare la potenza in modo prevedibile, visto che sull'ultra-tortuoso
tracciato tedesco si utilizzeranno, probabilmente, solo le marce dalla
seconda alla quinta, mentre la manopola del gas rimarrà tutta
aperta per meno del 10% del tempo.
Da ciò che precede è evidente che la ricerca dei tecnici
si sposterà verso il tentativo di ottenere una buona trazione,
per permettere ai piloti di aprire prima il gas e di usufruire di migliori
accelerazioni.
Una coppia lineare, senza picchi di potenza, eviterà anche alla
ruota anteriore di puntare dritta al cielo.
Dal punto di vista delle sospensioni usualmente si adotta una molla
posteriore abbastanza soffice, per adattarsi alle ondulazioni dell'asfalto,
compensando con un indurimento dell'ammortizzatore in compressione.
La presenza di un solo punto impegnativo per le frenate - la curva uno
- fa sì che la stabilità in staccata non sia una priorità.
Piuttosto da tenere d'occhio le gomme che vengono fatte lavorare dal
disegno del tracciato principalmente sulla spalla sinistra.