Ha colpito di fioretto e di clava, Max Biaggi, nell’ultimo
giorno di prove. Miglior tempo nelle libere della mattina, il romano ha
replicato nel pomeriggio con una pole stratosferica, 1.22.756, che abbassa
di oltre mezzo secondo quella di Gibernau del venerdì.
Il giro-lampo del Corsaro è arrivato quando mancavano ancora dieci
minuti alla conclusione della sessione. Pochi minuti prima di lui il sempre
sorprendente Nakano, con la Kawasaki, l’aveva già strappata
allo spagnolo.
Una volta nelle mani del pilota della Honda, nessuno poi è riuscito
a replicare, in una giornata calda ed afosa che ha messo a dura prova
piloti e pneumatici. Negli ultimissimi minuti arrivava, immancabile, la
zampata di Rossi, che però si fermava alle spalle dell’eterno
rivale con appena 84 millesimi di ritardo. Quindi era Kenny Roberts junior,
già poleman a Rio, a saltare in prima fila, mentre Sete Gibernau,
nonostante un giro disperatissimo non riusciva a far meglio del quarto
tempo, a 213 millesimi da Max. Di completare la seconda fila se ne occupavano
Nakano e Barros, col nuovo motore.
Nonostante l’impegno, invece,
La seconda Yamaha, quella di Checa, si impadroniva della migliore posizione
della terza fila, davanti alla Ducati di Bayliss ed alla RC211V di Hayden,
che proprio all’inizio del turno aveva patito un problema meccanico.
Addirittura in quarta fila, con il 10° tempo, Capirossi. Tamada, invece,
incappava in una scivolata mentre tentava di risalire dalla 13esima posizione,
davanti a Melandri.
Porto mantiene il controllo
Non è riuscito a migliorare il suo tempo di venerdì, Sebastian
Porto, ma quanto fatto nel corso del primo giorno di prove gli è
stato sufficiente per aggiudicarsi la pole. Il forte pilota argentino
sembra, in questo momento, fra i più in forma della categoria,
ma nel GP di Germania non avrà vita facile perché un De
Angelis in grande crescita è arrivato ad un filo da strappargliu
il giro veloce, fermandosi a 158 millesimi di distacco.
Sarà stato il gran caldo, o piuttosto la mancanza di stimolo della
concorrenza che non spinge la Dunlop a migliorarsi continuamente, ma nel
turno conclusivo sono stati in molti a non abbassare il tempo precedente.
Anzi, la realtà è che nella prima fila c’è
riuscito solo Alex De Angelis, visto che sia Rolfo che De Puniet non ce
l’hanno fatta, così come Poggiali che, infatti, è
stata superato di un’inezia da Dani Pedrosa, che per il secondo
giorno consecutivo non è stato il miglior pilota della Honda.
Dovizioso per un soffio su Barbera
Non è un circuito che gli piaccia molto, il Sachsenring, ad Andrea
Dovizioso, ma il pilota della Honda ha fatto finta di non ricordarsene
realizzando la pole della 125 davanti ad un nugolo di Aprilia, capitanate
da quella di Hector Barbera. Appena 34 millesimi di secondo hanno diviso
l’italiano dallo spagnolo, che non è riuscito a migliorare
il suo tempo di venerdì, un distacco minimo, come minime sono le
differenze fra i tempi degli altri inseguitori, Jenkner e Giansanti: quattro
piloti in meno di due decimi.
E’ sempre così, la minima cilindrata, le differenze sono
spesso minime, ma in Germania sono addirittura 14 i piloti racchiusi nell’arco
di un secondo, e fra questi i nostri Simoncelli (6°), Borsoi (9°)
e Locatelli (10°), scivolato nel corso delle libere della mattina.
Il rientrante Simone Sanna si è qualificato in 22esima posizione,
mentre la giovane Marketa Janakova, anche lei alla prima gara dopo l’incidente
di Rio, non ce l’ha fatta: non ha migliorato il tempo del venerdì
rimanendo ad oltre otto secondi dalla pole.