l'assetto - 3/4/2003
L'assetto a Suzuka
Uno dei segreti di Suzuka è riuscire a mettere la
potenza a terra, portando il pneumatico posteriore al limite dell'aderenza,
senza nel contempo perdere la traiettoria corretta, visto che sul tracciato
giapponese ogni curva è collegata alla successiva.
Ciò comporta che la durezza della molla dell'ammortizzatore posteriore,
così come il freno della sospensione siano fondamentali per assicurare
al pilota di poter mantenere la linea più stretta possibile in
preparazione della curva successiva.
Da ciò che precede è evidente la necessita di avere una
moto bilanciata, cioè in possesso di una ottima trazione, ma
anche di una salda tenuta sulla ruota anteriore.
Se la trazione è, in alcuni casi, migliorabile agendo sulla sospensione
posteriore e sui leveraggi della sospensione, la tenuta dell'avantreno
dipende invece in gran parte dal trasferimento dinamico di peso a cui
la moto è soggetta in curva. Una particolarità che agevola
anche la stabilità in frenata.
Suzuka, sotto questo punto di vista, non è un tracciato particolarmente
impegnativo, visto che ci sono solo due punti di forte decelerazione.
Ciò vuol dire che i piloti, nella maggior parte dei casi, cercheranno
di ridurre il sottosterzo per migliorare la tenuta dell'avantreno ed
affrontare con sicurezza le curve in rapida successione. Le esse in
salita, subito dopo il curvone successivo alla partenza, richiedono
infatti una moto il più possibile neutra.