il fatto 25/8/2002
- giorno di gare
Biaggi, il Corsaro è tornato
di Federica De Zottis
Doveva essere un duello a tre, e duello a tre è stato, perlomeno
all'inizio. Partito ottimamente dalla pole Max Biaggi è andato
subito in testa, lì, dove osano solo le Honda. Il ritmo è
stato subito di quelli improponibili per
i piloti "normali", sotto il 2'01" nei primissimi giri,
cosa che ha comportato subito oltre 4,5" di distacco dopo appena
nove giri fra il terzetto e "the best of the rest", Tohru Ukawa
a guidare gli inseguitori assieme a Checa, Gibernau e, più staccato,
Capirossi.
Al comando della gara con una certa sicurezza, per la prima volta quest'anno,
Max Biaggi, dopo qualche giro nel corso del quale ha tirato il fiato,
ha continuato a forzare il ritmo. Per un momento è parso difficile
per Rossi tenere il suo passo, ma a sette giri dalla fine il distacco
fra i due era del tutto risibile: 168 millesimi. Il forcing del Corsaro,
nel frattempo, però, aveva fatto perdere il contatto a Kato, che
aveva preso un distacco di poco più di un secondo.
Il colpo di scena avveniva, improvvisamente, al giro seguente, il 16°
allorché, dopo un apparente tentativo di attacco a Biaggi, Rossi
allargava la traiettoria, si alzava fuori dalla carenatura e guardava
la gomma posteriore. Successivamente rientrava ai box dove effettuava
un lunghissimo cambio-gomme, ma rimaneva in pista pochissimo, prima dello
stop definitivo.
A quel punto Biaggi si ritrovava solo al comando, con 2.7 secondi di vantaggio
su Kato e 8.7 su Ukawa, mentre più staccati sfilavano Giernau,
Checa e capirossi, staccati rispettivamente di 10",13" e 15":
era fatta.
Il resto era un giro d'onore lungo sei mesi nel corso del quale Max controllava
la situazione, assaporando, probabilmente, il sapore della prima vittoria
in sella alla Yamaha M1, la moto che abbandonerà alla fine della
stagione. Una bella soddisfazione. Non vinceva, il romano, dal GP di Germania
dell'anno passato.
Melandri come Freddie Spencer
Doveva essere una gara a tre, quella della 250, protagonisti Nieto,
Melandri e Rolfo, e così è stato. Peccato però che
il duello, che sarebbe stato interessante seguire sino alla fine, si sia
interrotto sul più bello. Con Rolfo al comando, infatti, Nieto
ha sbagliato incappando in un dritto che l'ha portato fuori pista. Dell'errore
del suo principale avversario spagnolo ne ha approfittato alla grande
Melandri che, invece di tirare fuori la prudenza, ha corso con grinta
attaccando il pilota della Honda. Messo sotto pressione Rolfo, apparentemente
a suo agio col ritmo di gara, ha commesso anch'egli un errore e, perso
aderenza all'anteriore, ha assaggiato l'asfalto concludendo nella terra.
Fuori due dei protagonisti Melandri è stato affiancato sul podio
da Porto, che aveva conquistato la quarta posizione dopo un duello con
Elias, il quale, benché avvisato dai box non ha ceduto la terza
piazza a Fonsi Nieto in grande rimonta dopo il fuoripista.
Grazie al sesto successo consecutivo Melandri ha eguagliato il record
di Freddie Spencer e rinsaldato la sua ledership iridata: ora controlla
il mondiale conm 195 punti, davanti a Nieto a quota 158 e Rolfo, fermo
a 127 ed insidiato da Elias, ora a 102.
Cecchinello tiene a freno Pedrosa e Vincent: Poggiali
ringrazia
L'ottimo lavoro fatto da Alex De Angelis in prova è servito, in
gara, anche al compagno di squadra, Lucio Cecchinello. E' stato il pilota
dell'Aprilia, infatti, il grande protagonista della 125. Lungamente in
testa alla gara, con De Angelis, Poggiali, Vincent, Pedrosa, Barbera,
Jenkner e Sanna in scia, Lucio ha mostrato di saper tenere sotto controllo
una corsa difficilissima, con frequenti rovesciamenti di fronte. Contrariamente
al solito Poggiali, sempre nel gruppetto di testa, è apparso in
leggera difficoltà e mai in grado di dare la zampata vincente.
Com'era prevedibile il Gran premio si è risolto all'ultimo giro
e bravissimo è stato Cecchinello a prendere e mantenere il comando
sino alla linea del traguardo, mentre nel rush conclusivo Pedrosa ha avuto
la meglio su Vincent. Fuori dal podio Poggiali è stato superato
anche da Barbera ed ha preceduto Jenkner, Sanna ed Alex De Angelis, incisivo
sino a metà gara, ma inspiegabilmente spentosi sul finale.
E' costato parecchio il GP della Repubblica Ceca a Poggiali. Il suo vantaggio
in testa al mondiale, infatti, si è ora assottigliato: appena due
sono i punti di vantaggio del pilota di San Marino su Vincent con Pedrosa
a -11, ma quello che può maggiormente recriminare è proprio
Lucio Cecchinello che, a causa di qualche errore di troppo, è praticamente
fuori dai giochi iridati con soli 116 punti contro i 171 del pilota della
Gilera.
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