il
fatto 03/11/2001 - giorno di gare
Ui, la vittoria, Poggiali, il titolo
La pioggia non ha scombussolato i piani di Youichi Ui che, con l'asfalto
bagnato, è andato subito al comando seguito da Ballerini, Perugini,
Poggiali e Cecchinello.
Nelle condizioni per lui migliori, pista umida, il pilota dell'Italjet
si è ben presto messo in scia ad Ui, mentre Cecchinello è
scivolato subito.
Con Perugini alle spalle Ui ha continuato a spingere, tanto che dopo quattro
giri la coppia aveva già quattro secondi di vantaggio sugli inseguitori:
Pedrosa, , Elias, Vincent, Sanna e Poggiali che, dopo una brutta sbandata
chiudeva decisamente il gas.
Intanto in testa alla gara Stefano Perugini perdeva il controllo della
sua Italjet per cercare di rimanere incollato ad Ui e finiva in terra
senza conseguenze.
Con il giapponese tranquillo al comando, al contrario la situazione alle
sue spalle era in continua evoluzione. Dal gruppetto degli inseguitori
emergeva, nel frattempo, Sanna, che si gettava alla caccia del pilota
della Derbi, mentre incollati rimanevano Vincent, Pedrosa, Smrz, Scalvini
e Poggiali.
Accortosi di avere Sanna alle spalle Ui aumentava con freddezza leggermente
il ritmo, controllando il pilota dell'Aprilia, mentre Pedrosa volava in
terra regalando una posizione ad un Poggiali in crisi, solo ottavo con
alle spalle l'altro Sanmarinese Alex De Angelis.
Mancava solo un giro alla conclusione quando Sanna attaccava nuovamente
Ui. Un duello che si conclcudeva solo in volata sul traguardo a favore
del giapponese. Poggiagli transitava poco dopo in quinta posizione, preceduto
da Vincent ed Elias, ma campione del mondo.
Katoh, vittoria e record
Così come la 125 anche la 250 è partita sotto una pioggerellina
insidiosa. Forse per questo nessuno se l'è sentita di rischiare
e provare ad andar via. Il risultato è stato che, dopo le schermaglie
iniziali durate dieci giri, si sono ritrovati a fare il trenino, Harada,
Katoh, Melandri, Locatelli e McWilliams, con Fonsi Nieto ed Alzamora leggermente
attardati, mentre Rolfo, non molto a suo agio, pagava già sei secondi
di distacco ed accusava un certo nervosismo, dimostrato da un calcio sferrato
ad un incolpevole doppiato puntualmente ripreso dalle telecamere.
A rompere gli indugi, a questo punto, provava Melandri che a dieci giri
dalla fine passava al comando davanti al compagno di squadra Harada, con
Locatelli in terza posizione. Katoh, all'attacco, non replicava, preferendo
seguire McWilliams senza perdere il contatto.
Contrariamente al passato, però, il pilota della Honda sembrava
avere la situazione sotto controllo, così si metteva in scia a
Locatelli quando questi decideva di balzare al comando. Al gruppetto si
incollava comunque Melandri così che la mischia si divideva in
due gruppi: nel primo c'erano Loca, Macio e Katoh, nel secondo Harada,
McWilliams e Nieto.
Era a due giri dalla fine che Katoh rompeva gli indugi e passava al comando..
Locatelli non replicava e subito dopo veniva passato anche da Melandri.
Con Daijiro in testa Marco si scatenava, ma troppo tardi ed il giapponese
vincendo la gara portava a casa anche l'undicesima vittoria, record assoluto
della categoria.
Biaggi batte Capirossi, ma vittoria e record vanno a Rossi
L'ultima gara della 500 sono state
due. La prima, interrotta al sesto
giro per pioggia, vinta da Ukawa, davanti a Roberts, Rossi e Checa e la
seconda corsa con l'asfalto all'inizio umido e poi asciutto, conclusasi
in volata fra Valentino e Checa, con Biaggi terzo.
Con il successo di Rio Rossi ha dunque raggiunto quota undici vittorie,
eguagliando il primato di Agostini. Non è stata, quella brasiliana,
una gara facile per nessuno, comunque. Avrebbe meritato di vincerla Checa,
probabilmente, ma lo spagnolo è stato penalizzato, nella curva
che immette sul rettilineo, da un doppiato che lo ha rallentato ed a Rossi
è bastato affiancare Checa sul traguardo, sfruttando il leggero
vantaggio della prima manche, per batterlo. Max, invece, con uno svantaggio
di oltre due secondi accumulato nella prima frazione e nell'impossibilità
di recuperare il gap, ha fatto la corsa su Capirossi, quinto, battuto
anche dal compagno di squadra Barros, che non ha esitato a toccarlo un
paio di volte, durante l'ultimo giro, pur di finirgli davanti sulla pista
di casa.
Grazie al podio Max eguaglia con il suo secondo posto assoluto il risultato
di Cadalora con la Yamaha del 1994, quando arrivò alle spalle di
Doohan, ma con un divario di punti enorme 317 a 174, e due sole vittorie.
Con il GP di Rio si chiude anche un mondiale da dimenticare per Roberts
che ieri, partito con pneumatici da pioggia, si è addirittura fermato
ai box durante la gara, pensando ad un cambio gomme. No, questa non è
la F.1.
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