Nelson Piquet
giovedì 01 novembre
FP1
QP1
TS
venerdì 02 novembre
FP2
QP2
TS
sabato 03 novembre
GRID
WP
TS
Gomme scelte per la gara in 500
GARA
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Le immagini del GP >>>
Dall'inviato...speciale >>>
Macio Melandri
Dall'inviato...speciale >>>
Roberto Rolfo
La statistica >>>
L'assetto a Rio >>>
winner 500
1° V. Rossi
winner 250
1° D. Katoh
winner 125
1° Y. Ui
Rossi
Katoh
Azuma
2° C. Checa
2° M. Melandri
2° S. Sanna
3° M. Biaggi
3° R. Locatelli
3° A. Vincent

il fatto 03/11/2001 - giorno di gare
Ui, la vittoria, Poggiali, il titolo

La pioggia non ha scombussolato i piani di Youichi Ui che, con l'asfalto bagnato, è andato subito al comando seguito da Ballerini, Perugini, Poggiali e Cecchinello.
Nelle condizioni per lui migliori, pista umida, il pilota dell'Italjet si è ben presto messo in scia ad Ui, mentre Cecchinello è scivolato subito.
Con Perugini alle spalle Ui ha continuato a spingere, tanto che dopo quattro giri la coppia aveva già quattro secondi di vantaggio sugli inseguitori: Pedrosa, , Elias, Vincent, Sanna e Poggiali che, dopo una brutta sbandata chiudeva decisamente il gas.
Intanto in testa alla gara Stefano Perugini perdeva il controllo della sua Italjet per cercare di rimanere incollato ad Ui e finiva in terra senza conseguenze.
Con il giapponese tranquillo al comando, al contrario la situazione alle sue spalle era in continua evoluzione. Dal gruppetto degli inseguitori emergeva, nel frattempo, Sanna, che si gettava alla caccia del pilota della Derbi, mentre incollati rimanevano Vincent, Pedrosa, Smrz, Scalvini e Poggiali.
Accortosi di avere Sanna alle spalle Ui aumentava con freddezza leggermente il ritmo, controllando il pilota dell'Aprilia, mentre Pedrosa volava in terra regalando una posizione ad un Poggiali in crisi, solo ottavo con alle spalle l'altro Sanmarinese Alex De Angelis.
Mancava solo un giro alla conclusione quando Sanna attaccava nuovamente Ui. Un duello che si conclcudeva solo in volata sul traguardo a favore del giapponese. Poggiagli transitava poco dopo in quinta posizione, preceduto da Vincent ed Elias, ma campione del mondo.

Katoh, vittoria e record
Così come la 125 anche la 250 è partita sotto una pioggerellina insidiosa. Forse per questo nessuno se l'è sentita di rischiare e provare ad andar via. Il risultato è stato che, dopo le schermaglie iniziali durate dieci giri, si sono ritrovati a fare il trenino, Harada, Katoh, Melandri, Locatelli e McWilliams, con Fonsi Nieto ed Alzamora leggermente attardati, mentre Rolfo, non molto a suo agio, pagava già sei secondi di distacco ed accusava un certo nervosismo, dimostrato da un calcio sferrato ad un incolpevole doppiato puntualmente ripreso dalle telecamere.
A rompere gli indugi, a questo punto, provava Melandri che a dieci giri dalla fine passava al comando davanti al compagno di squadra Harada, con Locatelli in terza posizione. Katoh, all'attacco, non replicava, preferendo seguire McWilliams senza perdere il contatto.
Contrariamente al passato, però, il pilota della Honda sembrava avere la situazione sotto controllo, così si metteva in scia a Locatelli quando questi decideva di balzare al comando. Al gruppetto si incollava comunque Melandri così che la mischia si divideva in due gruppi: nel primo c'erano Loca, Macio e Katoh, nel secondo Harada, McWilliams e Nieto.
Era a due giri dalla fine che Katoh rompeva gli indugi e passava al comando.. Locatelli non replicava e subito dopo veniva passato anche da Melandri. Con Daijiro in testa Marco si scatenava, ma troppo tardi ed il giapponese vincendo la gara portava a casa anche l'undicesima vittoria, record assoluto della categoria.


Biaggi batte Capirossi, ma vittoria e record vanno a Rossi

L'ultima gara della 500 sono state…due. La prima, interrotta al sesto giro per pioggia, vinta da Ukawa, davanti a Roberts, Rossi e Checa e la seconda corsa con l'asfalto all'inizio umido e poi asciutto, conclusasi in volata fra Valentino e Checa, con Biaggi terzo.
Con il successo di Rio Rossi ha dunque raggiunto quota undici vittorie, eguagliando il primato di Agostini. Non è stata, quella brasiliana, una gara facile per nessuno, comunque. Avrebbe meritato di vincerla Checa, probabilmente, ma lo spagnolo è stato penalizzato, nella curva che immette sul rettilineo, da un doppiato che lo ha rallentato ed a Rossi è bastato affiancare Checa sul traguardo, sfruttando il leggero vantaggio della prima manche, per batterlo. Max, invece, con uno svantaggio di oltre due secondi accumulato nella prima frazione e nell'impossibilità di recuperare il gap, ha fatto la corsa su Capirossi, quinto, battuto anche dal compagno di squadra Barros, che non ha esitato a toccarlo un paio di volte, durante l'ultimo giro, pur di finirgli davanti sulla pista di casa.
Grazie al podio Max eguaglia con il suo secondo posto assoluto il risultato di Cadalora con la Yamaha del 1994, quando arrivò alle spalle di Doohan, ma con un divario di punti enorme 317 a 174, e due sole vittorie.
Con il GP di Rio si chiude anche un mondiale da dimenticare per Roberts che ieri, partito con pneumatici da pioggia, si è addirittura fermato ai box durante la gara, pensando ad un cambio gomme. No, questa non è la F.1.