Twin Ring - Motegi
venerdì 05 ottobre
FP1
QP1
TS
sabato 06 ottobre
FP2
QP2
TS
domenica 07 ottobre
GRID
WP
TS
Gomme scelte per la gara in 500
GARA
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Alcuni dati interessanti sul Gran Premi del Pacifico a Motegi
winner 500
1° V. Rossi
winner 250
T. Harada
winner 125
1° Y. Ui
2° A. Barros
2° E. Alzamora
2° M. Poggiali
3° L. Capirossi
3° J. McWilliams
3° D. Pedrosa

il fatto 07/10/2001 - giorno di gare
Biaggi rischia troppo, il titolo è virtualmente di Rossi
Si è conclusa al sesto giro la rincorsa mondiale di Max Biaggi. A mettere la parola fine al sogno disperato del Corsaro è stata l'ennesima scivolata, questa volta mentre era al comando proprio davanti a Rossi. Non si è trattato, come era successo a Brno e poi all'Estoril, di una scivolata a bassa velocità, ma la solita perdita di aderenza dell'avantreno, questa volta in una veloce curva a sinistra.
Il pilota della Yamaha, come sempre, è stato velocissimo a rialzarsi, ma questa volta, contrariamente alle precedenti, la sua YZR non era in condizione di ripartire.
Il romano, così come Alex Criville, era stato uno dei pochissimi a scegliere di partire con una gomma posteriore da 17", unica possibilità di correre senza chattering.
Fuori scena Biaggi, Valentino ha vinto l'ottava corsa della stagione controllando Alex Barros. Con 67 punti di vantaggio, ora, a Valentino basterà finire nei primi otto a Phillip Island, qualora vinca Max, per aggiudicarsi il titolo della 500.
Alle spalle dell'italiano e del brasiliano ha finito poi Loris Capirossi, mai in corsa per la vittoria. Tre Honda nelle prime tre posizioni, ancora una volta, confermano la superiorità della NSR smentendo nel contempo l'illustre, ma scontato, parere di Mick Doohan, troppo impegnato a cantare peana per il colosso giapponese che gli ha regalato cinque titoli mondiali per risultare credibile.
La prima Yamaha, infatti, è stata quella di Abe, pure solitamente veloce in patria, staccato di oltre 13". Peggio è andata a Nakano, 6°, che ha accusato oltre 22" di svantaggio ed è stato superato anche da Ukawa. A 27" secondi ed in settima posizione ha chiuso, invece, Carlos Checa, confermando implicitamente con una gara prudente quanto aveva detto prima del Gran Premio: "Vorrei aiutare Max, ma prima devo aiutare me stesso. E soprattutto non desidero suicidarmi".

Katoh paga la caduta di Melandri: mondiale riaperto per Harada
La caduta di Melandri, al sesto giro del GP, mentre cercava di tenere il passo del compagno di squadra, Tetsuya Harada, ha involontariamente riaperto il mondiale della 250. Nella scivolata, causata da una apertura del gas troppo anticipata, infatti, il pilota di Ravenna ha coinvolto l'incolpevole Katoh, in qauel momento alle sue spalle. Ha rischiato brutto, "Macio", perché Daijiro avrebbe potuto colpirlo duro.
Il risultato, comunque, è che Harada si ritrova, improvvisamente a meno 24 punti dal connazionale. Uno svantaggio grande, ma gestibile, quando ci sono ancora 75 punti da assegnare.
Senza più alcuna pressione alle spalle la gara è stata ovviamente vinta in carrozza dalla prima dell'Aprilia che ha controllato con facilità i più vicini inseguitori, la coppia composta da McWilliams e Alzamora. Nel rush finale è stato lo spagnolo ad avere la meglio sul nordirlandese, mentre anche Fonsi Nieto ha bruciato Rolfo sulla dirittura d'arrivo.

Un errore di Elias spiana la strada a Poggiali
Troppa confusione, offerte e, alla fine, tensione, non hanno fatto bene al giovane Toni Elias che nella gara nella quale doveva consolidare il suo vantaggio su Manuel Poggiali (8 punti) è invece caduto, gettando al vento, probabilmente, il titolo mondiale della 125.
E' accaduto al quarto giro di gara, mentre lo spagnolo, davanti all'italiano ed alle spalle di Ui, stava cercando di sbarazzarsi del giapponese. Elias, troppo rapido ad aprire il gas, è stato sbalzato dalla sua Honda cadendo pesantemente al suolo.
Senza più il suo avversario numero uno, Poggiali comunque non ha avuto vita facile. Mentre infatti Ui si involava, il pilota di San Marino ha avuto il suo daffare per cercare di sbarazzarsi di Pedrosa, compagno di squadra di Toni. Alle spalle del terzetto, intanto, staccatissimi, inseguivano Cecchinello ed Azuma. Posizioni, queste, destinate a rimanere congelate sino alla fine della gara.
Con 75 punti ancora da assegnare, dunque, ora il mondiale passa nelle mani del pilota della Gilera che, grazie all'errore di Elias, nei Gran Premi successivi può gestire un vantaggio di 12 punti. Non sono abbastanza, però, da farlo ritenere al sicuro. Chissà, magari più avanti, Giampiero Sacchi, team manager della squadra Derbi-Gilera, si potrebbe pentire di non aver dato ordini di scuderia.
"Il problema è che la scorsa settimana, dopo Valencia, mi ha chiamato Andreu Rabasa, il proprietario della Derbi - ha confessato Sacchi - chiedendomi perché la Gilera andava più forte della Derbi…Io gli ho risposto, scherzando: perché ha venduto alla Piaggio? ora spero che non chiami qualcuno dalla Gilera".