il fatto 19/05/2001
- giorno di pole
Biaggi, il ritorno del Corsaro
Ha chiuso i giochi per la pole, Max Biaggi, quando mancava meno di un
minuto alla conclusione delle prove. Mentre infatti i suoi avversari,
Roberts e Rossi si erano ormai rassegnati a lasciarla al romano, il
Corsaro, per la terza volta in meno di dieci minuti ha abbassato ulteriormente
in suo tempo, legittimando così quella che è per lui la
42esima pole della carriera, la nona in 500.
Non è stato facile, comunque, riuscirci: per partire dal palo,
infatti, Max ha dovuto migliorare il giro veloce, che già gli
apparteneva in 1'39"342, portandolo sino a 1'38"421: quasi
un secondo in meno.
Una prestazione eccezionale che conferma la ritrovata fiducia dopo i
test del Mugello, ma anche la competitività della categoria,
visto che sotto il giro record del 2000 sono andati ben otto piloti,
oltre a lui.
Ci sono dunque tre marche in prima fila: Yamaha, Suzuki ed Honda, un
fatto che parrebbe una garanzia per lo spettacolo.
I tempi, infatti, sono tutti molto vicini: poco più di due decimi
per Kenny junior e meno di mezzo secondo per Rossi che, durante le prove,
ha mandato anche a quel paese Roberts, reo di cercare la sua scia. Un
episodio di nervosismo normale se si pensa che la prima fila si gioca,
a volte, su frazioni di tempo, come ha confermato Nakano che ha chiuso
al fianco di Vale appena trentanove millesimi.
Dal gruppetto dei migliori, purtroppo, è mancato Garry McCoy:
una caduta nelle libere della mattina, infatti, gli è costata
la frattura dello scafoide della mano sinistra. Salterà la gara
per ripresentarsi al Mugello.
Fuori lui una bella prestazione l'ha realizzata anche Checa, quinto
tempo, davanti ad Haga, Abe e Capirossi, dichiaratosi comunque pronto
a dare battaglia. Fuori gara, invece, West, che dopo esser caduto venerdì
rimediando una forte contusione lombare nelle libere si è poi
fratturato un polso.
E' un circuito difficile, quello di Le Mans, è purtroppo a farne
le spese, nella 250, è stato anche Marco Melandri che dopo il
fantastico tempo fatto segnare venerdì è caduto nel corso
delle libere riportando la lussazione della spalla sinistra. Un episodio
di sfortuna nera, visto che nella scivolata in Giappone gli era accaduta
la medesima cosa per la destra. Questa volta, poi, a complicare le cose
si è aggiunta anche una fratturina ad una caviglia. Molto probabilmente
il pupillo di Loris Reggiani sarà egualmente in gara, ma certo
sarebbe meglio che non seguisse le orme del suo manager - recordman
di cadute - così alla lettera.
Assente il pilota di punta dell'Aprilia a strappargli la pole ci ha
pensato il solito Katoh, ma non è stata questa volta per l'assopigliatutto
giapponese una impresa semplice, come dimostra il fatto che il pilota
di Ravenna ha mantenuto la prima fila, con il terzo tempo alle spalle
anche di Harada, ma staccato di appena ventisei centesimi.
In netta ascesa, Fonsi Nieto, nipote del mitico Angel, ha chiuso la
prima fila, mentre un po' in difficoltà è apparso Roberto
Locatelli, solo 10° dietro ad un nugolo di avversari, fra i quali
il ritrovato Alzamora (5°) ed il vecchio McWilliams (7°). Fra
i qualificati, in 30esima posizione, c'è anche Katja Poengsen,
che dopo la caduta di venerdì si è ripetuta volando anche
sabato, per fortuna senza conseguenze.
Ad arrivare alla quarta pole consecutiva, la ottava in carriera, non
è stato comunque solo Daijiro Katoh. Nella 125, infatti, si è
ripetuto Youichi Ui, che l'anno passato perse il titolo contro uno straordinario
Locatelli e che in questa stagione non vuole ripetere l'errore. Certo,
sul giapponese pesa sempre l'incognita della tenuta psicologica, ma
questa stagione la situazione per lui è decisamente più
tranquilla visto che ha il vantaggio di avere uno dei suoi principali
avversari, Manuel Poggiali, in casa. Il sanmarinese, secondo con appena
88 millesimi di distacco, da parte sua, è molto migliorato rispetto
al 2000. Come è migliorato Cecchinello, terzo tempo, che però
non sembra del tutto in grado di sfruttare completamente il potenziale
dell'Aprilia, mentre Gino Borsoi, settimo qualificato, è diventato
più veloce senza fare però ancora il salto di qualità.
Fra i piloti Honda, invece, è difficile indicare un favorito.
In Francia sono riapparsi Hules, Ueda, Elias e Giansanti, mentre è
affondato Azuma, diciottesimo tempo.
Peccato poi che l'Italjet abbia perso Gianluigi Scalvini, incolpevolmente
coinvolto in una caduta da Ui nel corso della quale ha riportato la
frattura scomposta della clavicola