Jerez
venerdì 04 maggio
FP1
QP1
TS
sabato 05 maggio
FP2
QP2
TS
domenica 06 maggio
GRID
WP
TS
Gomme scelte per la gara in 500
GARA
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1° classificato 500
V. Rossi
1° classificato 250
D. Katoh
1° classificato 125
M. Azuma
N. Abe
T. Harada
L. Cecchinello
A. Criville
M. Melandri
G. Borsoi

il fatto 06/05/2001 - giorno di gara
Rossi centra la terza vittoria ed eguaglia Doohan

Doveva essere difficile, non lo è stato. La terza vittoria consecutiva di Valentino Rossi - un successo con il qualeValentino Rossi eguaglia il record di Doohan del 1992 in apertura di campionato - piuttosto è sembrata una formalità. Partito bene, infatti, il pesarese è andato subito in testa e dopo pochi giri è apparso chiaro che ad inseguirlo sarebbe stato il solo Norifumi Abe.
Ancora una volta, infatti, Biaggi, che scattava dalla quinta posizione, è partito male, rimanendo imbottigliato alle spalle di Barros.
A dir la verità a cercare di raggiungere la coppia di testa ci ha provato Loris Capirossi, insediatosi in terza posizione fin dal quarto giro, ma problemi di tenuta all'avantreno, dopo un dritto, hanno sconsigliato il romagnolo di insistere oltre. Senza un avversario del calibro di Loris, Vale si è deconcentrato, tanto da permettere ad Abe di approfittare di un suo errore e di passarlo al 14° giro.
Per ben otto giri il pilota della Honda ha seguito da vicino il giapponese della Yamaha, poi, accortosi di stare perdendo tempo, mentre dalle retrovie rinveniva Criville, ha scelto di rompere gli indugi. Lo ha fatto riuscendo a mettere fra sé e Norifumi due secondi in due giri. Segno che in quel momento aveva un grande margine. La corsa per la vittoria, dunque, è terminata al 21° giro, sostenuta solo dalla rincorsa di Alex Criville che, ritrovata la vena (e la moto) dei giorni migliori è riuscito a superare Nakano gettandosi all'inseguimento di Abe. Nelle retrovie, nel frattempo, non c'era lotta. Alle spalle di Nakano viaggiavano Ukawa e Barros, quindi, più staccato, Roberts ed infine Capirossi, McCoy e, ancora più indietro, Gibernau ed uno svogliatissimo Biaggi, precipitato nei bassifondi della classifica, come Loris Capirossi, in seguito ad un dritto. Una gara non molto divertente, se si eccettua il siparietto di Rossi che, dopo aver tagliato il traguardo, ha caricato sulla moto il solito amico di Tavullia, questa volta travestito da dottore in omaggio al suo ultimo soprannome.

Anche la gara della 250, a dir la verità, non è stata estremamente emozionante. Come già a Suzuka ed a Welkom, infatti, Daijiro Katoh non ha lasciato alcun spazio agli avversari partendo bene ed involandosi subito solitario al comando. Solo Tetsuya Harada, il migliore dei piloti Aprilia in pista, ha provato a tenere il suo ritmo, pagando comunque all'arrivo un distacco di ben 11 secondi. Non c'è stata sfida, dunque e staccato ha concluso anche Marco Melandri, dopo che l'irriducibile Marcellino Lucchi, obbedendo agli ordini di scuderia, gli ha permesso di passare rimanendogli comunque incollato alle spalle.
Questo era il motivo della sua faccia scura, sul podio. Del resto il pilota al pilota di Ravenna la pista di Jerez non è mai piaciuta e nessuno da lui si aspettava di più, se non, forse, lui stesso.
Positiva, invece, la prova di Fonsi Nieto, quinto davanti al suo pubblico. Bene anche Alzamora, svegliatosi dal lungo letargo, mentre non può essere soddisfatto Locatelli terminato alle spalle di Rolfo davanti al compagno di squadra Battaini. Al termine della gara Roberto avrebbe addirittura voluto fare reclamo al torinese compagno di marca, per un supposto sorpasso sotto il regime delle bandiere gialle. Alla fine non se ne è fatto nulla, anche perché la squadra lo ha sbagliato indicando in in Matsudo, al posto di Yuzi, il pilota in terra…

Se la 250 è stata soporifera, nella 125, invece, abbiamo assistito ad una bellissima gara. Una di quelle che fanno grande la minima cilindrata. In un fazzoletto, infatti, si sono battuti, Ui, Azuma, Poggiali e Perugini. Purtroppo alla fine quello che era un Gran Premio degno di finire in volata, si è risolto con l'arrivo solitario di Azuma, che ha avuto il merito di saper mettere pressione agli avversari, fino ad indurli all'errore. E' stato infatti un errore di guida - anche se entrambi l'hanno giustificato con un improvviso calo di gomme - che ha mandato a baciare l'asfalto in rapida successione Ui e Poggiali. Il giapponese infatti ha pagato un ingresso in curva un po' troppo "caldo" mentre inseguiva Poggiali ed Azuma, mentre Manuel ha esagerato con il gas quando, superato da Masao, stava cercando di recuperare. Soprattutto il pilota di San Marino deve recriminare: mancava un solo giro, infatti, quando ha perso il controllo della sua Gilera e Azuma era ancora nel suo mirino. Per quanto riguarda il pilota della Italjet, invece, protagonista fino a quattro giri dalla fine, si può, più semplicemente, parlare di sfortuna: a privarlo quantomeno di un meritatissimo podio ci si è messo un problema di alimentazione. Con il motore zoppicante il pilota di Sutri ha tirato ad arrivare, concludendo poi in 12esima posizione, ma facendo vedere che la classe che l'aveva portato al quinto posto assoluto nel mondiale della 250 è lì, intatta.
Della sfortuna di questo terzetto hanno approfittato per finire sul podio Cecchinello e Borsoi. Il primo avrebbe potuto fare di meglio: purtroppo, memore forse dello stop and go di Welkom per falsa partenza, a Jerez Lucio è scattato malissimo e poi è stato costretto ad inseguire.


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