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l'intervista 06/05/2001 A lui l'anno scorso è servito per fare esperienza. Locatelli, invece, è stata una bella sorpresa, non mi aspettavo che fosse già così competitivo alla terza gara. Evidentemente ha avuto ragione lui a voler passare in 250". Poi il discorso si sposta sulla classe regina, con Beggio che vuole stringere i tempi per l'ingresso nella futura GP1. "Stiamo lavorando per entrare nella futura classe e Aprilia farà di tutto per essere della partita già nel 2002. In base alla competitività sceglieremo se affidarci ad un pilota "top" oppure ad un pilota che possa farsi carico dello sviluppo. Noi vogliamo vincere e quando avremo la condizione giusta sceglieremo il pilota migliore. E' chiaro che mi piacerebbe avere Rossi o Capirossi, ma abbiamo anche già in casa piloti di valore, come Corser ad esempio. Nelle nuova categoria ci giocheremo tutte le chance. Attualmente stiamo lavorando su diversi progetti, ma non voglio anticipare nulla per non influenzare le scelte". La Ducati punterà alla GP1 con un progetto che resterà fedele alla filosofia aziendale, Aprilia farà lo stesso? "A differenza di Ducati la storia Aprilia con il 4 T è troppo giovane per avere vincoli tecnici legati ad una filosofia particolare di motore o altro. Come Ducati, invece, l'interesse di Aprilia rimane legato ad entrambe le categorie e ci impegneremo per avere una Superbike più umana, che possa permettere ai piloti privati di poter competere con una spesa iniziale che non superi i 150 milioni. Aprilia è appena nata per quanto riguarda le moto di grossa cilindrata, ma finalmente anche in Italia ci si sta accorgendo che c'è una 1000 molto valida. Per questo noi restiamo in Superbike, perché abbiamo bisogno di promuoverci. E poi, come ho già avuto modo di dire Aprilia ha le corse nei suoi cromosomi". Come la Guzzi, di recente entrata nell'orbita veneta. "Certamente, ma la casa di Mandello deve prima sviluppare il settore produttivo, così da raggiungere bilanci confortanti. Poi non è pensabile che la Guzzi stia fuori dalle corse, anche perché ripercorrendo l'evoluzione tecnica delle competizioni loro sono sempre stati dei precursori nella loro epoca. Acquistando la Guzzi abbiamo preso tutto un pacchetto che vogliamo valorizzare". Intanto un altro marchio storico, la Gilera, ha bruciato le tappe e pur di entrare tempestivamente nel Motomondiale ha "dipinto" una Derbi. "Questo dimostra quello che ho sempre sostenuto: adesso anche le altre case si sono accorte che le corse sono un ottimo veicolo pubblicitario e sono contento di questo. Lo sarò un po' meno quando inizieranno a vincere ma non sarà facile raggiungere i nostri 16 titoli mondiali in soli 9 anni". |
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