GP del Brasile
giovedì 19 settembre
FP1
QP1
TS
venerdì 20 settembre
FP2
QP2
TS
sabato 21 settembre
Le wilcard di Nelson Piquet
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GARA
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1° classificato MotoGP
V. Rossi
1° classificato 250
S. Porto
1° classificato 125
M. Azuma
2° M. Biaggi
2° R. Rolfo
2° A. Vincent
3° K. Roberts
3° F. Battaini
3° M. Poggiali

il fatto 21/9/2002 - giorno di gare
Quattro volte Rossi

di Federica De Zottis
Ad aspettarlo, dopo la 49esima vittoria in carriera che gli è valsa il titolo mondiale, Valentino Rossi ha trovato addirittura...la nazionale di calcio brasiliana. Uno scherzo, naturalmente, visto che sotto le magliette gialle c'erano come sempre i ragazzi del suo fan club, che dimostra però che nemmeno per il quarto titolo iridato il Dottore ha perso la voglia di ridere. E' stato un successo ben meritato - come del resto ha riconosciuto sul podio anche il suo super-rivale, Max Biaggi - propiziato da un regalo di Tohru Ukawa che cadendo quasi subito ha consegnato anzitempo lo scettro al suo caposquadra. Fosse rimasto in piedi, il giapponese, comunque le cose non sarebbero cambiate perché, subito dopo la sfuriata iniziale del sempre veloce Kenny Roberts, sotto la pioggia battente sia Rossi che Biaggi sono apparsi troppo veloci per tutti. Solo un pilota, in realtà, aveva un passo migliore dei due italiani: Carlos Checa, ma lo spagnolo - ritrovatosi in ultima posizione al via per aver dimenticato di inserire la prima! - è stato troppo irruento, come spesso gli accade, e la sua straordinaria rimonta, dal fondo dello schieramento alla testa della gara, è terminata con un errore quando ha voluto sbarazzarsi di Rossi, dopo averlo superato, forse un po' troppo in fretta, con l'unico risultato di finire in terra, come già gli era accaduto a Donington. Una volta nuovamente al comando Rossi non si è risparmiato tenendo a bada un Biaggi che lo ha tenuto sotto pressione sino alla fine. Il GP del Brasile, così, ha incoronato il pesarese per la quarta volta consegnando a Biaggi il secondo posto nel mondiale. Fuori dal podio, ma con l'onore delle armi, sono finiti Barros e Capirossi, mentre ancora una volta sfortunato con il bagnato è stato Kato, spinto fuori pista per una collisione nei primi giri.

Porto, quarant'anni dopo
Ci sono vittorie che scrivono la storia. Una di queste, sicuramente è stata quella di Sebastien Porto nella gara bagnata di Rio, visto che l'ultimo pilota argentino a salire sul gradino più alto del podio era stato, nel lontano 1962, Benedicto Caldarella che si aggiudicò il Gran Premio di casa alla guida di una Gilera 500. Porto, o Porco, questo il suo vero cognome, prima che si decidesse di cambiarlo per questioni di...opportunità, in Brasile ha semplicemente dominato la gara, dal primo all'ultimo giro, con una sicurezza che dovrebbe spingere qualche team manager ad esplorare il potenziale di questo pilota che gareggia con una Yamaha vecchia di due anni. Alle spalle dell'argentino, in un Gran Premio veramente difficile, si è piazzato Roby Rolfo, che ha ottimamente sfruttato la sua Honda, mentre a completare il podio ci ha pensato il coriaceo Battaini, sempre a suo agio sul bagnato. Marco Melandri, invece, nel giorno dell'errore del suo rivale nella corsa al titolo, Fonsi Nieto, finito in terra mentre alle sue spalle si preparava a superarlo, ha preferito non correre rischi pur di incrementare il suo vantaggio nella classifica iridata che ora ha raggiunto i 45 punti. Una scelta conservativa, la sua, che è difficile criticare, anche se è difficile da mandar giù che sia stato proprio il privato SuperFrank a consegnare alla casa veneta il mondiale marche...

Fra Vincent e Poggiali ride Azuma
Era parso, all'inizio, un duello fra Vincent e Poggiali. Un affare fra i due candidati al titolo della 125. Alla fine, invece, la vittoria ha arriso ad Azuma che sfruttando benissimo le sue coperture Bridgestone ha raggiunto e superato i due contendenti aggiudicandosi la prima vittoria della stagione. Se il giapponese, comunque, è stato il trionfatore della giornata, lo sconfitto è stato sicuramente il pilota della Gilera che proprio sul filo di lana ha perso il confronto con il suo rivale francese. Il risultato, ora, a quattro gare dalla conclusione del campionato è che il divario fra il pilota dell'Aprilia e uello della Gilera è salito a 27 punti. E avrebbero potuto anche essere di più se, sul finale, Perugini, in scia ad Azuma nella sua rimonta, non fosse stato costretto a chiudere il gas per l'"allagamento" della visiera. Un inconveniente che ha privato il pilota di Sutri di un meritatissimo podio, ma che gli ha consegnato comunque una delle più belle gare della stagione alle spalle di Talmactsi e Pablo Nieto.

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