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il fatto 14/6/2002 - primo giorno di prove
Capirossi, atto di forza
Al mattino non si sentiva bene, Loris Capirossi, mezzo tramortito da del cibo avariato, ma nel pomeriggio, con la solita grinta, è stato capace di fare meglio di tutti i rivali, issando la sua Honda NSR 500 due tempi davanti a tutte le GP1 quattro tempi della MotoGP. Un miracolo? Solo in parte. Favorito dal gran caldo, infatti, Loris è riuscito a sfruttare al meglio gli pneumatici che, in crisi con le più potenti e pesanti 4T, sono andati invece a meraviglia con le leggere ed agili 2T.
Della sua velocità ha approfittato Sete Gibernau che, uomo giusto al momento giusto, nella scia dell'imolese ha fatto segnare il secondo miglior tempo con la Suzuki, davanti alla Honda RC211V di Ukawa ed alla Yamaha M1 di Checa.
Se non fosse stato per Capirex, dunque, la prima giornata di prove ufficiale avrebbe potuto essere denominata, quella dei numeri due visto che sia Valentino Rossi che Kenny Roberts e Max Biaggi si sono ritrovati a dividere la seconda fila in quinta, sesta e settima posizione. Se però Kenny junior non ha avuto alcun problema , al contrario Vale ha lamentato grossi problemi di tenuta delle gomme, mentre Biaggi oltre ad un problema di stanchezza del motore ha perso anche una parte della carenatura.
La sorpresa della giornata, comunque, è stato John Hopkins, ottavo tempo davanti a Regis Laconi, la cui Aprilia migliora di gara in gara. Ancora in difficoltà, invece, nel giorno del suo 32esimo compleanno Tetsuya Harada che avrebbe avuto l'ultimo tempo se la maglia nera non fosse per l'occasione stata indossata dal tedesco Alex Hofmann, sostituto del sostituto di Garry McCoy, Jean Michel Bayle.

De Puniet beffa Melandri
Gli è sfuggita per un soffio, la pole, a Marco Melandri. A strappargliela ci ha pensato il francese Randy De Puniet, evidentemente più a suo agio dell'italiano nella prima giornata torrida del motomondiale. Con il terzo tempo si è qualificato in prima fila Roby Rolfo, con la Honda ufficiale, che ha avuto il suo daffare a stare davanti al sempre più positivo Porto, l'unico pilota ancora capace di far andare la Yamaha.
Nonostante stessero giocando in casa un po' indietro, nel primo turno ufficiale di qualifica, sono rimasti gli spagnoli, con Fonsi Nieto e Toni Elias davanti all'intraprendente Casey Stoner. Un po' in difficoltà, invece, sono apparsi Roberto Locatelli e Franco Battaini, rispettivamente 9° e 13° tempo.

E' SEMPRE POGGIALI
Daniel Pedrosa è nato a Sabadell, un paesino a circa quindici chilometri dal circuito di Catalunya. Non è strano dunque che abbia provato fino all'ultimissimo secondo ad aggiudicarsi la pole provvisoria ma per 64 millesimi non si è potuto togliere la soddisfazione di piazzare la sua Honda davanti alla Gilera del Campione del Mondo. Manuel Poggiali non ha lasciato spazio a nessuno e con lucida determinazione ha piazzato uno dietro l'altro una serie di giri veloci che parlano di grande sicurezza e affiatamento col proprio mezzo. Alle spalle del sanmarinese e dello spagnolo, si sono qualificati due piloti che hanno già fatto vedere delle belle cose in questa prima fase del mondiale: il tedesco Steve Jenkner (Aprilia) costantemente tra i più veloci nelle ultime gare, oggi è terzo, mentre l'altro sanmarinese della 125, nonché giovane promessa del team Safilo, Alex De Angelis (Aprilia) è andato a chiudere la prima fila provvisoria del GP di Barcellona col quarto tempo. Il suo compagno di squadra e team manager nello stesso tempo, Lucio Cecchinello, ancora sofferente per la doppia frattura all'indice della mano sinistra rimediata al Mugello, è ottavo. Davvero ottima la prestazione del quindicenne Jorge Lorenzo, motivato probabilmente anche lui dal correre in casa, che è riuscito a piazzarsi al tredicesimo posto. Ricordiamo che il giovanissimo spagnolo, che guida una Derbi, è appena alla sua quarta gara mondiale in assoluto


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