GP del Sud Africa
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il fatto 20/4/2002 - pole position
Ancora Rossi, ma Capirex è vicino

di Federica De Zottis
Non avesse incontrato Katoh nel suo ultimo giro veloce forse ce l'avrebbe fatta, Loris Capirossi, a centrare la pole in Sud Africa, ma al destino non si comanda, così, per soli 32 centesimi di secondo, il giro di Giotto è riuscito a Valentino Rossi ed alla sua Honda RC211V. La pole del 2001, però, non è stata battuta, ancorché di pochissimo: nel 2001 Vale aveva infatti realizzato un ottimo 1.34.629. Q!uest'anno si è fermato a 1.34.660. Un tempo però che va visto alla luce di un netto peggioramento del tracciato, come dimostrano anche i tempi fatti nelle altre due cilindrate. Lo scontro fra Rossi e Capirossi ha comunque confermato che nel misto di Welkom le 500 a due tempi non sono finite, se ben guidate. La precisazione non è peregrina visto che, Capirex a parte, l'intera prima fila è stata appannaggio dei nuovi 4T. Accanto a Vale e Loris, infatti, ci sono Ukawa, a dimostrazione della bontà del progetto a cinque cilindri, ed il volitivo Biaggi che, risolti in parte i problemi di agilità nello stretto della sua M1 è stato capace di realizzare ottimi tempi. E' apparsa in crescita, la Yamaha, ma l'ottima prestazione di Max non deve far credere che la quattro cilindri in linea sia competitiva: il ritomo di gara della M1, infatti, è quasi un secondo più lento della V-5 Honda. Attualmente, dunque, il progetto M1 è solo di poco più compettiivo della vecchia YZR 500 e la conferma l'ha data Garry McCoy, autore del quinto miglior tempo proprio in scia al romano. Grezie a questa prodetta l'australiano è riuscito a precedere Robert jr. alla guida di una Suzuki in crescita ed alla quale la Dunlop ha fornito gomme particolarmente veloci sul giro, in cui è però dubbia la tenuta alla distanza. Un po' di guai di gioventù, invece, hann o rallentato l'Aprilia RS3 di Laconi, terz'ultimo tempo ad un secondo e mezzo dalla pole. C'è da dire, però, che i primi dieci della classe regina sono tutti in meno di un secondo, il che significa che la "Cube", da metà del campionato, potrebbe iniziare a mantenere le sue promesse.

Battaini fa il bis davanti a Melandri
Battaini ce l'ha fatta: dopo esser stato spesso l'uomo del venerdì, questa volta è stato capace di trasformarsi nell'uomo del sabato, centrando la pole davanti a Marco Melandri, rimasto a quattro decimi dall'avversario che guida, ricordiamo, una Aprilia RS "Kit".
E' la seconda volta nella carriera che il "Batta" riesce a partire davanti a tutti. Gli era già accaduto a Motegi, nel 1999, ma quella volta sull'asfalto bagnato. A completare il successo italiano il terzo tempo è andato a Roberto Rolfo, finalmente a suo agio sulla Honda NSR iridata. Se da una parte questi risultati fanno gioire, dall'altro creano qualche dubbio, se si osserva la prima fila giudicandola dal punto di vista delle prestazioni pure. La pole di Battaini, infatti, 1.37.604, è lontanissima dal miglior tempo realizzato l'anno passato da Melandri in gara, 1.36.828. Ed il peggioramento della pista non basta a giusitificare un tale divario di prestazioni.
Dubbi sulla reale competitività dei protagon isti a parte, c'è da notare la costante crescita di De Puniet, che ha chiuso la prima fila e di Roberto Locatelli, settimo tempo alla spalle di jara e Fonsi Nieto.

Pedrosa, pole bis davanti a Poggiali
Una bandiera rossa, apparsa improvvisamente a meno di due minuti dalla fine delle prove, a causa della caduta di Azuma, ha consegnato la pole al giovane Pedrosa, davanti a Poggiali, Pablo Nieto, Vincent e Cecchinello, in seconda fila assieme a Jenkner, Rodriguez e Borsoi. Anche senza questo imprevisto, però, ben difficilmente il campione del mondo della Gilera, secondo tempo con un distacco di appena 58 millesimi, avrebbe potuto attaccare il sedicenne dello junior team Honda-Movistar.
Il pilota di San Marino, infatti, è apparso in difficoltà migliorando il suo tempo solo negli ultimi cinque minuti di prova. Del resto Manuel si era lamentato già venerdì del comportamento della sua Gilera sulle numerose buche del tracciato sudafricano.
Con questa di Welkom Pedrosa è alla sua seconda pole consecutiva, dopo quella di Suzuka. Una conferma delle qualità della scuola spagnola che nella minima cilindrata l'anno passato ha lanciato Toni Elias. E' stato bravo Daniel Pedrosa, ma chi ha stupito è stato Pablo Nieto, il figlio minore del mitico Angel, 13 volte campione del mondo, che l'anno passato non era certo stato un fulmine di guerra. Positiva anche la prova di Stefano Bianco, 10° tempo.

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