Le Mans
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Gomme scelte per la gara in 500
GARA
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Piloti della 500cc
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parlano i piloti 20/05/2001 - giorno di gara
Parlano i protagonisti della 500 dopo la gara

Biaggi, 1°
"Sono davvero molto contento per questa vittoria, non solo per il risultato in sé ma anche perché arriva dopo due gare davvero poco soddisfacenti. Ancora una volta devo dire che la svolta l'hanno data quei test al Mugello, dove, girando ininterrottamente per due giorni, abbiamo trovato la soluzione che cercavamo. In quell'occasione abbiamo fatto davvero un buon lavoro e abbiamo capito parecchie cose. Comunque, tornando alla corsa, posso dire che tutto è andato per il meglio. Sono riuscito a partire bene, e sono andato avanti con Roberts. Ho preso un "pelino" di vantaggio su di lui ma proprio poco, qualche decimo, perché oggi era davvero difficile andare via e Kenny guidava molto bene. Poi ho avuto un momento che posso definire solo agghiacciante. Sono arrivato troppo velocemente in frenata alla "esse" nel rettilineo posteriore e la moto ha cominciato a sbandare; ho messo una marcia più bassa ma la ruota dietro si è bloccata e sono finito nella sabbia. Per fortuna sono riuscito a raddrizzare la moto e ad accelerare di nuovo altrimenti restavo lì dentro. Sono stato anche fortunato a riguadagnare la pista senza toccarmi con nessuno perché non avevo la possibilità di fare null'altro che andare diritto. Lì ho risolto la gara perché quando ho visto che, nonostante le gomme sporche e il tempo perso, sono riuscito a riprendere e a superare Roberts e Checa, ho capito che potevo farcela. Nello stesso punto qualche giro dopo ho rischiato di nuovo, ma molto meno di prima. Era un passaggio complicato e comunque le condizioni della pista erano meno buone che nelle prove. L'asfalto era molto più scivoloso e quando le gomme hanno cominciato a degradarsi la situazione si è fatta dura per tutti. Insomma è stata una gara impegnativa che ho affrontato in maniera diversa in tre fasi successive. Il rendimento della moto, e anche il tuo affiatamento con essa, cambia notevolmente nell'arco della corsa. Diciamo che io ho lavorato molto per poter affrontare al meglio la seconda fase, quella centrale: quando il livello della benzina nel serbatoio ha cominciato a diminuire la mia moto rendeva la meglio. E' stato un risultato frutto dell'impegno mio e di tutta la squadra. Per questo voglio ringraziare il mio team e il gruppo di tecnici ed ingegneri che ha lavorato per raggiungere questa doppietta importante, perché non scordiamoci che anche il mio compagno di squadra oggi è andato forte; mi ha fatto piacere averlo accanto sul podio. Dediche particolari non mi sento di farle, ma un pensiero speciale va a tutti i miei fan club, e ai tifosi che mi hanno scritto centinaia di email nelle ultime settimane, facendomi sentire il loro supporto e la loro presenza".

Rossi, 3°
"Tutto sommato non è andata poi così male, anzi se guardiamo al campionato ho incrementato di tre punti il mio vantaggio in classifica su Abe. Certo però dopo tre vittorie non posso essere entusiasta per un terzo posto. I guai sono comin ciati con il warm up, quando mi sono reso conto che il tipo di pneumatico posteriore che avevamo scelto ieri, oggi non aveva abbastanza grip. Abbiamo pensato con i tecnici della Michelin che dipendesse dal fatto che alle dieci la temperatura dell'asfalto era ancora abbastanza bassa e che all'ora della corsa sarebbe scomparso, invece così non è stato e per tutta la corsa il pneumatico posteriore, soprattutto nelle curve a destra, scivolava costringendomi a derapate incredibili che erano anche divertenti, ma mi facevano perdere tempo. L'altro grosso problema che ho avuto è stata una partenza disastrosa. Il motore si è spento per una interferenza che ha mandato in crisi l'elettronica della moto. Sono abituato a disputare gare ad inseguimento dopo cattive partenze, ma oggi per i problemi di pneumatici che ho già riferito, più che risalire dalla ottava alla terza posizione non si poteva. In fondo credo di avere fatto una buona gara e di aver portato a casa un podio prezioso. Lunedì resteremo qui a Le Mans per effettuare dei test e prepararci al meglio all'appuntamento del GP del Mugello tra due settimane: davanti al mio pubblico voglio fare proprio nuna bella gara".

Criville, 5°
"Anche se alla fine non sono arrivato nella posizione che mi aspettavo sono egualmente soddisfatto perché ho rischiato di cadere più volte. Ho sofferto di chattering dappertutto e non riuscivo quasi a controllare la moto. Probabilmente abbiamo sbagliato la scelta delle gomme e se non si ha un buon set-up, non si rimane con i primi. L'anno scorso qui vinsi, ma questa volta più di così non si poteva fare".

Roberts, 6°
"Ho fatto la partenza di cui avevo bisogno e nei primi giri sono andato bene. Fondamentalmente il problema è il solito: all'inizio della gara siamo competitivi, ma non riusciamo ad esserlo alla fine. Una volta che le gomme iniziano a deteriorarsi i miei avversari sono in vantaggio: possono aprire il gas prima ed accelerare meglio di me. Ho fatto del mio meglio".

Capirossi, 7°
"Dopo l'ultima giornata di prove interamente spesa per cercare di trovare la migliore messa a punto della ciclistica della mia Honda, mi sono ritrovato in gara con dei seri problemi che hanno inevitabilmente condizionato la mia resa. In particolare eravamo convinti di aver scelto la migliore gomma posteriore possibile su un tracciato come questo dove il grip riveste un ruolo fondamentale. Invece dopo appena dieci giri mi sono ritrovato con la moto che scodinzolava da tutte le parti. Anche Shinja Nakano ha avuto gli stessi problemi con le gomme ed è stato l'unico che sono riuscito a superare. Avevo detto che questo tracciato non mi piace e questa è stata un'altra causa, forse, del mio risultato anche se mi sono impegnato al massimo per cercare di mettere una pezza ad una giornata che si stava rivelando storta e portare a casa punti preziosi per il campionato. Ci sono riuscito in buona parte e non mi lamento. Certo, con una moto più a posto ed una gomma migliore il mio risultato sarebbe potuto essere molto più positivo. Ora ci sarà il Gran Premio d'Italia al Mugello e spero di poter ripetere lì, davanti al mio pubblico, la gara dello scorso anno".

Parlano i protagonisti della 250 dopo la gara

Katoh, 1°
"E' stata una gran bella gara e sono felicissimo di averla vinta. Nella prima parte ho girato con un passo molto veloce, ma allo stesso tempo sapevo che non sarei riuscito ad andare via. Avevo sempre harada alle costole e quando per un attimo ho sbagliato, lui ne ha subito approfittato e mi ha sorpassato. In quel momento ho capito che ce la saremmo giocata all'ultimo giro. Gli sono stato un po' dietro cercando di capire in che punto avrei potuto ripassarlo e alla fine ce l'ho messa tutta e ho vinto".

Harada, 2°
"Alla fine immaginavo che Katoh mi avrebbe attaccato in quella staccata, ma non ho potuto difendermi perché se fossi stato più stretto, più all'interno, Katoh mi avrebbe passato all'esterno oppure in accelerazione: noi infatti siamo superiori alla Honda in velocità di punta, ma loro escono meglio dalle curve. Ora si va al Mugello dove teoricamente dovremmo trovarci meglio, ma io da quando sono ritornato in 250 non ho mai girato sulla pista toscana, quindi chissà. Speriamo di poter vincere".

Melandri, 3°
"Meno male che le spalle sono finite… così d'ora in avanti non me le potrò più lussare… Le conseguenze di questa caduta sono state ovvie: ho fatto un volo incredibile, diciamo che poteva anche andarmi peggio. Ma a Suzuka era una scivolata banale. Io non so: Haga cade un sacco di volte, distrugge una montagna di moto e non si fa mai niente: non che io desideri che si faccia male, anzi mi fa piacere che gli vada bene, figurarsi!, ma mi piacerebbe molto che capitasse pure a me di cadere senza conseguenze! Questa volta è stata davvero dura: alla fine non ce la facevo proprio più, mi faceva male il piede, il braccio, la spalla: quasi non riuscivo più a tirare la frizione, spesso sfollavo, sbagliavo marcia. Insomma arrivare sul podio è fantastico, anche se in gara ero triste perché vedevo il ritmo che tenevano davanti a me e sapevo che senza problemi fisici avrei potuto girare molto più forte, puntare a vincere, sapevo di poter girare in un ritmo di 1'41" alto di passo. Questa pista mi piace molto, soffrivo a doverla affrontare così limitato. Questa volta è stata più dura che dopo la lussazione in Giappone perché là si trattava di qualcosa di nuovo e almeno potevo spingere sulle pedane coi piedi per aiutarmi nella guida, qui sapevo cosa mi avrebbe aspettato ed ero zoppo. Ora si va al Mugello, ma non so come mi troverò: quella toscana è una pista dove ci sono delle "esse" veloci, dove la forza delle spalle è essenziale, quindi potrebbe anche andare peggio, chi lo sa. Il podio in queste condizioni è una bella soddisfazione, ma senza le conseguenze delle cadute giapponese e francese avrei potuto giocarmi la gara a Suzuka, mentre a Welkom quasi vinco ugualmente. Insomma: non pretendo di essere fortunato, mi basterebbe non continuare con questa sfortuna".

Locatelli, 6°
"Un sesto posto che mi va bene, da come eravamo messi ieri sono stati fatti parecchi passi avanti. Già nel warm-up giravamo bene, ma la posizione in griglia di partenza ci ha un po' penalizzato nei primi cinque giri. Ho dovuto effettuare alcuni sorpassi, perdendo del tempo e vedendo allontanarsi il gruppo di quelli che erano alla mia portata. Purtroppo ho sfruttato tanto le gomme ad inizio gara per poi stabilizzarmi al mio ritmo in 1' e 43. Il voto che do alla mia è sufficiente: un discreto sesto posto per un debuttante della 250cc. Partire terzo al primo Gran Premio in Giappone è stato condizionante, ma non potevo lasciarmi scappare questa occasione; infatti tutti ora si aspettano risultati affini, ma l'obiettivo del mio lavoro resta l'adattamento e la crescita con la 250. Vivere e convivere con problemi che io ancora non conosco: per esempio il logorio dei pneumatici in 250cc e la conseguente tenuta del mezzo, differente dalla 125cc. Una gara regolare buona anche sotto l'aspetto dell'adattamento alle economie della quarto di litro. Continuo a crescere e a cercare di imparare" .

Battaini, 13°
"Ho fatto due errori che mi sono costati almeno quattro posizioni. Purtroppo viaggiando sempre al limite della mia Aprilia RS, è anche più facile incappare in dritti. Peccato perché ho viaggiato tutta la gara a ritmo costante" .

Parlano i protagonisti della 125 dopo la gara

Poggiali, 1°
"Voglio dedicare questa vittoria a mio padre, che purtroppo non c'è più. Glielo avevo promesso e adesso sono felice di poter rispettare l'impegno preso. E' stata una gara difficilissima e sapevo che nell'ultimo giro sarebbe successo di tutto. Alla fine, quando Elias mi ha passato, ho pensato soltanto a vincere, il secondo non mi interessava. Ho preso dei rischi, ma ce l'ho fatta: non avevo mai provato una emozione così intensa. Se sono riuscito a vincere, il merito è soprattutto della squadra e della moto: in alcuni punti della pista Giansanti era più veloce di me, ma la mia moto andava troppo forte e così sono riuscito a salire sul gradino più alto del podio. Adesso bisogna rimanere calmi: ho solo vinto una gara, bisogna continuare su questa strada, i risultati verranno di conseguenza".

Giansanti, 2°
"Ho provato a vincere ma sapevo che sarebbe stato difficile perché mi mancava qualcosa in velocità. Ci ho sperato verso la fine, quando Poggiali ed Elias si sono toccati, ma io faticavo a reggere il loro ritmo, così il secondo posto mi appaga comunque".

Elias, 3°
"Sono scattato bene dalla seconda fila e durante la corsa mi sono reso conto che potevo stare con i migliori. La moto andava bene in velocità, ma penavo un po' in accelerazione, inoltre verso la fine mi erano un po' calate le gomme. Detto questo, forse, avrei anche potuto farcela a vincere, ma proprio nella staccata decisiva ho sbagliato a scalare ed in uscita mi ha passato anche Giansanti".

Borsoi , 4°
"La febbre non mi ha dato molto fastidio: forse mi ha un po' rallentato nel finale, ma nulla di gravissimo. In realtà non sono salito sul podio perché forse ho sbagliato alla fine: avrei dovuto stare più vicino ai primi perché la mia Aprilia era velocissima, ma non efficacissima in accelerazione. Stando così lontano nell'ultima parte del tracciato non ho avuto possibilità di attaccare. Ma arriveranno le piste giuste…".

Cecchinello, 5°
"La partenza questa volta non è stata disastrosa, anche se neppure come mi piacerebbe. Ho così dovuto recuperare molte posizioni e per farlo ho spinto molto utilizzando molto la gomma anteriore che alla fine della gara non offriva più un'aderenza sufficiente ad attaccare i primi senza correre troppi rischi. Così ho scelto una tattica più conservatrice, mantenendo il piazzamento. Il quinto posto non mi fa impazzire, ma non è neppure disprezzabile: ora arrivano infatti piste dove l'Aprilia è sicuramente più competitiva, anzi che sono a noi favorevoli, così accontentarsi credo sia stata la scelta migliore".

Ui, 11°
"Sono molto dispiaciuto perché qui ho vinto l'anno passato e non si può finijre così indietro dopo esser partito dalla pole. Il problema è stato il motore: abbiamo sbagliato le regolazioni e, tenendo conto di questo fatto, sono stato fortunato a prendere punti che saranno importanti per il campionato. Adesso l'unica cosa da fare è pensare al Mugello, la prossima gara".

Perugini, ritirato
"Peccato, mi ha fermato un problema al motore, ma la moto c'è ed avremo occasione di dimostrarlo. Stavo andando forte ed avrei rimontato ancora diverse posizioni".

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