Witteveen, l'innovazione nella tradizione
Il giovane Jan Witteveen iniziò a lavorare alla Sachs nel
1970 come progettista di motori a due tempi monocilindrici (da 50cc
a 250, compresi 125 e 175). Nel 1974 venne nominato responsabile della
ricerca e sviluppo dei m
otori
da competizione e riorganizzò da zero il Reparto corse della Hercules-Dkw
(gruppo Sachs) partecipando alle competizioni di cross ed Enduro. Questo
durò sino a metà del 1976, quando arrivò in Italia come Direttore Tecnico
della Simonini. Due anni dopo, nel 1978, vinse il Campionato Italiano
di Cross, una competizione difficile alla quale partecipavano una ventina
di marche. Nello stesso anno arrivò la chiamata della Gilera, che gli
affidò il compito di rifondare il Reparto Corse (la Casa di Arcore si
era ritirata nel 1968). I successi arrivarono con Michele Rinaldi e
Corrado Maddii, e con loro un titolo Italiano. Nel Mondiale, invece,
la collaborazione fruttò un secondo posto. Contemporaneamente, però,
Witteveen (nel '78 e '79) aveva iniziato la sua avventura in velocità
e progettato e realizzato con la Adriatica- Bimota (pilota Randy Mamola)
una 250 dapprima con motore parallelo, poi a V con alberi controrotanti
che, di base, è lo stesso propulsore che equipaggia ancora oggi le Aprilia
da Gran Premio. Jan rimase alla Gilera sino al 1983, quando venne chiamato
dalla Cagiva per assumere il ruolo di responsabile del Reparto Corse
per il fuoristrada e il cross. Inizialmente si occupò soltanto delle
Cagiva, poi con l'acquisto dell'Husqvarna la casa varesina smise di
correre a favore del marchio svedese acquisito (1988). Per la Casa di
Varese vinse titoli mondiali e ottenne grosse soddisfazioni. Quando
l'Aprilia lo chiamò, nel 1989, fu la realizzazione di un sogno. Witteveen,
che da giovane correva in 125 e 250 con motori creati da se stesso,
era irruente e cadeva un po' troppo, mise finalmente a frutto la sua
esperienza regalando all'Aprilia i successi che conosciamo.
Nato a: Staveren (Olanda)
Il: 29 maggio 1947
Stato civile: sposato con Ulli, 3 figli
Laureato in: Olanda
Nel: 1970
Tesi su: l'automobile
Primo progetto: motore Sachs 50cc (1972)
Prima moto progettata: Hercules 50, 125, 175 e 250 (1975)
Prima vittoria: con Hercules 175 alla "Sei Giorni Enduro" dell'Isola
di Man nel 1975
Titoli vinti: 32 (12 Enduro; 5 cross; 15 velocità)
La moto alla quale è più affezionato: Gilera cross 125 Bi (bicilindrico)
Il sogno motociclistico da realizzare: vincere un titolo mondiale
in velocità con la 500 e in 250 nel cross
Il pilota più amato: Massimo Contini
Il miglior collaudatore: nel fuoristrada Corrado Maddii e Massimo
Contini, in velocità Loris Reggiani e Marcellino Lucchi
L'emozione più grande: la vittoria di Pekka Vehkonen con la Cagiva
125 nel GP del Brasile di cross a Belo Horizonte nel 1984 davanti a
60.000 persone entusiaste. E il mondiale di Max Biaggi con l'Aprilia
250 nel 1994
La delusione più bruciante: non aver vinto il titolo di cross
nell'84 con Maddii quando a 4 gare dal termine avevamo 30 punti di vantaggio
perché si ruppe una gamba
Il progetto impossibile: creare un motore due tempi turbo
I materiali più amati: magnesio e carbonio
Cosa ama oltre al lavoro: la famiglia, la musica e lo sport
Cosa fa nel tempo libero: sto con la famiglia, ascolto musica
e pratico sport
Il pilota perfetto: deve avere il peso ideale per la classe nella
quale corre: né troppo pesante, né aerodinamicamente ingombrante.
Deve saper dare alla squadra le indicazioni utili per sistemare la moto.
E possedere il carattere giusto per vivere in un team.
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