domenica 15/10/2006
gare
venerdì 13 ottobre
MotoGP
250
125
sabato 14 ottobre
MotoGP
250
125
domenica 15 ottobre
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1° T. Ellias
1° A. Dovizioso
1° A. Bautista
2° V. Rossi
2° H. Aoyama
2° H. Faubel
3° K. Roberts
3° A. De Angelis
3° M. Kallio
Disastro Honda. Rossi vicino al titolo
Nicky Hayden prima di uscire dal box per salire in sella alla sua RC211V ha abbracciato il padre Earl per qualche secondo. Valentino Rossi è rimasto inginocchiato qualche attimo in più davanti alla sua M1 prima di avviarsi ad occupare la sua posizione sullo schieramento di partenza. Ciascuno, a modo suo, ha offerto doni di pace agli dei invidiosi che oggi potevano rovinare la loro battaglia con uno scroscio di pioggia, una rottura, un errore… non sapeva, Nicky, che la sua nemesi aveva ben poco di divino e molto di umano e che in quel momento stava uscendo dal suo stesso box, vestito dei suoi stessi colori.

Dani Pedrosa è un pilota molto veloce, di più, è un campione e come tale è arrivato nella MotoGP (Campione del Mondo della 250cc), senza timori reverenziali nei confronti di nessuno. Non sappiamo cosa andasse accumulando nell’animo man mano che si metteva in tasca due vittorie e sei podi ma possiamo facilmente immaginarlo, nonostante lui continuasse a ribadire al mondo di voler solo imparare e fare esperienza. Il debutto di un grande, sicuramente ben diverso da quello del suo compagno di squadra, che ha conquistato la sua prima vittoria solo alla terza stagione iridata.

Tutto giusto, tutto vero, solo che Dani non ha ancora capito, ma più probabilmente l’imponente e algido staff che gli ruota intorno da anni non ha ritenuto opportuno fargli capire, che ci sono cose più importanti di una vittoria, e anche di un mondiale. Dani oggi ha senz’altro fatto un errore involontario, ma l’arroganza e la convinzione di poter sfidare ogni limite in virtù della propria posizione di eletto, di predestinato, sono ciò che al quinto giro lo ha spinto a tentare una staccata impossibile. Poi si è giustificato col fatto di essere, in quel momento, ancora in lotta per il mondiale: inconfutabile anche questo ma, primo, non si tenta un azzardo così a 23 giri dal termine, secondo, non lo si fa se ciò significa minare non solo le tue chances ma anche quelle di un altro, guarda caso quello che divide il box con te. Non gli si chiedeva di lasciar strada ad Hayden, ma sicuramente non di pregiudicarne la stagione. Onestamente non ce lo vediamo Edwards a fare altrettanto con Valentino.

La gara di oggi è comunque stata bella e ricchissima di emozioni. Il primo brivido al secondo giro era stato causato da Casey Stoner che, cadendo, ha falciato Sete Gibernau (frattura del quinto metacarpo della mano destra e rottura della placca di fissaggio della clavicola sinistra). Davanti, con Rossi al comando e Edwards, Hayden e Pedrosa che si scambiavano le posizioni alle sue spalle, trovava conferma l’esortazione di ieri dell’americano ad accomodarsi sul divano e staccare tutti i telefoni. Dani era partito bello carico, subito secondo dietro Vale ma poi era stato risucchiato da Edwards e dal compagno di squadra che lo aveva passato senza tanti complimenti. Probabilmente è questo che ha fatto scattare una molla nella mente dello spagnolo che alla curva numero nove del quinto giro ha tentato un sorpasso impossibile, è finito sul cordolo, ha perso il controllo della moto e ha falciato Hayden. I due sono volati nella via di fuga ed il labiale dell’americano all’indirizzo del collega si è facilmente capito anche in inglese.

Mentre sulla sabbia affondavano le speranze di Kentucky Kid, sulla pista la gara proseguiva. Valentino, ricevuto il segnale di “Hayden out” ha comunque tentato l’allungo, senza riuscirci. Questo ha permesso a Toni Elias, in giornata di grazia, di recuperare un distacco di quasi due secondi e di mettersi alle spalle prima Edwards e, alla ventunesima tornata, anche Rossi. Il pesare naturalmente non ci è stato neppure per un secondo e poco dopo era di nuovo davanti. Nella lotta intanto si era inserito anche Roberts junior e i tre hanno dato vita ad una battaglia spettacolare fino al traguardo. L’ha spuntata Elias, in volata, per l’inezia di due millesimi, ma sul podio erano felici tutti. Valentino, meritatamente in testa al mondiale con otto punti di vantaggio, Elias commosso per la sua prima vittoria in MotoGP che lo rilancia anche in prospettiva mercato piloti e Roberts junior, da molti dato per “bollito” alla fine dell’anno scorso, che ha portato per la seconda volta sul podio la KR211v del padre.

Dovi raddrizza la stagione, disastro Lorenzo
Dovizioso ha tirato fuori il carattere e qualcos'altro che, quando c’è da fare il risultato un campione deve riuscire a tirare fuori. Una vittoria di carattere a Estoril lo riporta in predicato per cercare di vincere il mondiale. Dovi aveva una moto inferiore, sia alle Aprilia, capace con De Angelis di passare la fotocellula del rettilineo ad oltre 268 km/h, sia della KTM di Aoyama, sempre più costante e preoccupante per i suoi avversari. Nonostante tutto Andrea non ha fatto il ragioniere, quando ha visto Lorenzo scivolare indietro, ha spento il cervello e lasciato andare la manetta del gas e gestito la leva del freno per andare a staccare sempre più avanti. Vittoria meritata e tanti complimenti.

Un altro che ci ha fatto stare in pensiero, quasi potesse arrivare alla sua prima vittoria è stato Alex De Angelis, migliore dei piloti Aprilia nel Gp del Portogallo, che ha conquistato il suo decimo podio nella stagione 2006, ottenendo un ottimo terzo posto, mentre Jorge Lorenzo, che si presentava a Estoril per mettere sulla testa la corona del campione del mondo, torna a casa con le pive ne sacco e un vantaggio striminzito a 13 punti.

“Sono molto soddisfatto della mia gara – ha detto De Angelis – ma nel finale mi è mancata la possibilità di attaccare Aoyama (giunto secondo alle spalle di Dovizioso, ndr) a causa di una piccola imbarcata all’inizio dell’ultimo giro che non mi ha permesso di arrivare a sfruttare la velocità della mia moto nell’ultimo curvone in vista del rettilineo. E’ la più bella stagione della mia vita, dieci podi in quindici gare, credo di essere il pilota più costante della categoria. Oggi per le diverse condizioni meteo, abbiamo cambiato la nostra scelta di pneumatici e questo non mi ha aiutato. Il risultato di oggi mi aiuta a mantenere e rinsaldare il mio terzo posto nella classifica iridata.”

La gara di De Angelis iniziava in salita, dalla seconda fila con il sesto tempo ottenuto dopo il secondo turno di prove ufficiali di sabato. Allo scattare del via in gara, Alex è riuscito immediatamente ad inserirsi nel gruppo di testa capitanato da Roberto Locatelli, che scattato dalla pole position conduceva la gara per i tre quarti della sua durata.

Locatelli e la sua RSVLE hanno gestito un gruppo di agguerriti piloto formato da Jorge Lorenzo del Fortuna Aprilia, Alex De Angelis, Dovizioso e Aoyama, ma a pochi giri dalla fine la sua moto ha iniziato a scivolare e per questo si è dovuto accontentare del quarto posto alle spalle di De Angelis. L’ex campione del mondo della 125 è comunque soddisfatto di un week end di gara estremamente positivo iniziato con una pole e terminato ad un passo dal podio.

Jorge Lorenzo ed Hector Barberà hanno avuto invece un fine settimana non all’altezza delle aspettative. Lorenzo, in lotta per il mondiale, ha perso 14 punti di vantaggio su Dovizioso a causa del suo quinto posto, mentre il suo rivale ha vinto la gara precedendo Aoyama. Hector Barberà, invece, al primo giro, arrivava lungo alla staccata del rampino a sinistra nella parte guidata della pista e perdeva il controllo della sua moto finendo a terra. Barberà ha ripreso la moto ed è comunque riuscito a terminare la gara in decima posizione.

Dopo il Gp del Portogallo, la lotta per la conquista del titolo piloti della 250 è rinviato a Valencia. In classifica iridata Lorenzo è ancora leader con 276 punti, mentre Dovizioso insegue con 263 punti. Il titolo costruttori è già stato vinto da Aprilia con tre gare d’anticipo nel Gp del Giappone grazie al secondo posto di Alex De Angelis.


La moto e l’alieno.
Alvaro Bautista ha vinto la gara della 125 del Gp del Portogallo con autorità. Il pilota spagnolo in sella alla nuova Aprilia 125 RSA ha letteralmente dominato la corsa, lasciando gli avversari da soli a combattere per il podio. Dopo un confronto durato tutta la gara a fare compagnia a Bautista con lo champagne in seconda posizione è stato Hector Faubel, che ha preceduto Kallio.

Bautista, che scattava dalla pole position, arrivava alla prima curva in quarta posizione, ma al termine del primo giro transitava in testa, già con mezzo secondo di vantaggio. Il ritmo imposto dal neo campione del mondo alla gara del Portogallo è stato insostenibile per chiunque. Bautista, infatti, faceva segnare tempi sul giro più veloci di circa 1,5s rispetto a quelli degli altri. Dopo 10 giri di gara il vantaggio accumulato dal pilota spagnolo nei confronti dei suoi inseguitori era di oltre 9 secondi, non solo, a pochi giri dal termine, Bautista faceva segnare il record della pista in 1’45”746. Sotto la bandiera a scacchi il pilota di Talavera de la Reina è passato con oltre 15 secondi di vantaggio sul compagno di squadra Faubel, secondo classificato.

Una progressione straordinaria che non ha lasciato possibilità di repliche agli avversari di Aprilia in questa gara, che rappresenta il teatro di debutto per la nuova ottavo di litro RSA. Si tratta di una moto tutta nuova, progettata e sviluppata della equipe tecnica diretta dall’ing. Gigi Dall’Igna. Scesa in pista già lo scorso anno, la RSA ha compiuto quasi un anno di test per arrivare al livello eccellente fatto vedere in gara ad Estoril. Sviluppata dal Test Team Aprilia, la RSA ha avuto come collaudatore principale Gino Borsoi, ex pilota mondiale e oggi Direttore Sportivo del Master Aspar Team, la scuderia di Bautista e Faubel.

La nuova RSA ha come caratteristica principale l’adozione dell’ammissione a disco rotante posteriore, una particolarità tecnica che esalta la sofisticazione tecnologica raggiunta da Aprilia nei suoi prodotti da corsa. Rispetto alla RS campione del mondo, la nuova moto adotta una nuova ciclistica e una carenatura che ingloba, nel frontale una presa d’aria dinamica che alimenta l’inedito airbox centrale.

Alla sua ottava vittoria stagionale, Bautista continua la sua marcia inarrestabile verso nuovi record. Il neo campione del mondo della 125, lascia il GP del Portogallo con il record della pista ed il record in gara, rispettivamente 1’45”322 e 1’45”746 fatto segnare al sedicesimo giro. Non solo, Bautista è il pilota del mondiale della 125 ad aver conquistato il maggior numero di punti in una stagione, ben 325, più di quanto fatto nella storica stagione 1997 con Valentino Rossi, fino adi oggi detentore del primato.

Qualche problema per Pasini che è rientrato ai box dopo una caduta. Il pilota italiano ha sbattuto il ginocchio sinistro con l’asfalto. La protezione della tuta posta in quel punto della gamba si è spostata andanto a ferire il pilota che al quale sono stati applicati alcuni punti di sutura. Per Pasini una conclusione decisamente poco edificante della sua forse ultima stagione in 125.

Con Bautista lontano, la grande lotta è stata per il podio. Ancora fuori di poco è andato Pesek con la Derbi, finito quarto, mentre primo degli italiani è stato questa volta Fabrizio Lai che ha preceduto Corsi, nono. Il pilota della Gilera era al rientro dall’infortunio patito in Australia, ha fatto una bella rimonta dalla 18esima posizione, ma ancora gli manca qualcosa. La prossima gara sarà a Valencia, ultimo appuntamento della stagione.


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