Il circuito dell'Estoril ha ospitato a lungo
la F1 che vi ha corso l'ultima volta il 22 settembre del 1996.
Se Jacques Villeneuve, l'ultimo vincitore del GP del Portogallo
alla guida di una Williams-Renault vi tornasse, troverebbe però
un circuito alquanto diverso, e non solo perché le profonde
modifiche al quale è stato sottoposto ne hanno ridotto
la lunghezza da 4,360 Km a 4,182 Km.
Anche se infatti la larghezza è rimasta la stessa
(compresa fra gli 11 ed i 12 metri), ai limiti con i nuovi
regolamenti che hanno nel tracciato di Sepang, largo ben 16
metri, il capolista, la maggior parte delle curve sono state
modifica per migliorare la sicurezza. Fondamentalmente queste
sono state arretrate, per recuperare spazi di fuga, ma in
un caso (subito dopo la curva T7) è stata creata una
originale variante in salita, molto stretta, che ha originato
le curve T8,T9 e T10. Il risultato è che l'Estoril
ha profondamente cambiato natura: quando vi correva la F1
era un circuito impegnativo, medio-veloce, ma assolutamente
impraticabile per le moto, visto la continua presenza di guard-rail
a filo delle curve (particolarmente insidioso era il curvone
T13, le curve in discesa T2 e T7 e la vecchia T8, oggi completamente
soppiantata dalla variante).
Oggi il tracciato portoghese è giudicato un tracciato
"simile a Jarama, non molto veloce, ma tecnico, con l'asfalto
un po' troppo ondulato in un paio di punti" (Max Biaggi),
"impegnativo, con un buon grip ed un rettilineo velocissimo"
(Loris Capirossi) e "non male, anche se stona la velocità
raggiungibile sul rettilineo rispetto a quella media nelle
curve" (Kenny Roberts junior). Situato a sud-ovest di
Lisbona, è facilmente raggiungibile (circa 25 Km) dalla
capitale.