Rossi, ma in Cina il Fenomeno
è Jacque
Sotto la pioggia battente è Hopkins a scattare in testa, seguito
da Roberts, ma alla staccatona in fondo al rettilineo lungo Rossi gli
strappa la seconda posizione, mentre seguono Elias, Gibernau, Biaggi,
Melandri ed Hayden.
Al terzo giro Roberts è in testa con Rossi in scia. A tre secondi
quindi passano Elias, Gibernau e Biaggi, mentre più staccati inseguono
Hopkins, Melandri e Jacque. Intanto la direzione di gara comunica che
Elias e Barros hanno anticipato la partenza, costringendoli ad un drive
trought. Nel frattempo cade Bayliss, mentre Kenny fa un lungo in frenata,
rientra in pista, ma poco dopo si ritira. E Rossi passa al comando. La
pista, comunque, è parecchio insidiosa e se ne accorge Checa, finendo
anche lui in terra.
Al settimo giro il vantaggio di Valentino su Sete e Max è di quali
sei secondi, mentre ottimo quarto al debutto con la Kawasaki è
Jacque che controlla un altro specialista del bagnato, Van Den Goorbergh,
autore di uno strepitoso warm-up.
Il francese, comunque, non sembra accontentarsi ed all'ottavo giro inizia
addirittura un duello con Biaggi, lo supera, quindi si getta all'inseguimento
di Gibernau che raggiunge al 10° giro. E' un confronto fra due "mostri"
del bagnato. Il duello, però, li rallenta, così Rossi resta
tranquillo al comando con sei secondi di vantaggio, mentre Biaggi è
fuori dal podio a meno tredici con VDG, quinto, davanti a Melandri ed
Hayden.
Il colpo di scena avviene al 14° giro, con JO che passa Gibernau.
Evidentemente la combinazione Kawasaki-Bridgestone, quantomeno sotto la
pioggia, funziona.
Il francese, comunque, non è l'unico ad essersi svegliato. Dalle
immediate retrovie, infatti, è rinvenuto Melandri che gira sul
piede del 2.14, più veloci di tutti. Un tempo che gli consente
di sbarazzarsi in rapida successione, prima di VDG e poi di Biaggi.
Marco, però, divide l'onore di essere l'eroe della gara, con JO
che, pur potendosi contentare del secondo posto, non rinuncia al suo "Jacque
Attack". A tre giri dalla fine è a poco più di tre
secondi da Rossi e mentre Melandri passa anche Gibernau, tenta il tutto
per tutto, ma Rossi amministra a vince con 1.7 di vantaggio sul francese.
La seconda volta di Stoner
Con l'asfalto ancora bagnato è Stoner il più lesto a prendere
il comando della gara, davanti a Dovizioso, Pedrosa, De Puniet, De Angelis,
Barbera, Aoyama e Porto.
Non piove più, ma le condizioni della pista sono insidiose, per
questo Pedrosa non rischia e mentre Stoner e Dovizioso si involano, in
terza posizione si installa De Puniet, seguito da De Angelis, Aoyama,
Pedrosa, Barbera e Porto.
Intanto Stoner e Dovi hanno scavato un abisso fra loro e gli inseguitori,
tanto che al 7° giro sono già 14 i secondi di distacco con
De Puniet e De Angelis, mentre Aoyama è in lotta con Porto e Pedrosa.
Intanto Stoner continua a martellare al comando, ma Dovizioso non molla.
Un cambiamento importante avviene però alle loro spalle: rompe
De Puniet, che lascia così la piazza d'onore ad Aoyama, mentre
De Angelis insegue ad un secondo davanti a Porto, con Pedrosa ormai staccato.
Da questo momento le posizioni non cambiano più fino al traguardo
e Stoner, dopo la vittoria dell'Estoril si conferma a Shangai. Ma in testa
al mondiale, ora, c'è Dovizioso.
Pasini dribbla Lai e va in goal
Dopo un ritardo di oltre mezzora causato dalla pista, allagata dalla
copiosa pioggia alla curva 6, è Lai, al via, a tagliare per primo
la linea del traguardo, seguito da Talmacsi, Simon, Pasini, Kallio, Luthi,
Koyama e Simoncelli.
Con l'asfalto bagnato, ma appena poche gocce dal cielo, al terzo giro
il primo a rompere gli indugi è Pasini, che ingaggia una bella
lotta con Lai, che non cede, mentre in terza posizione è ben saldo
Talmacsi, davanti a Simon. Leggermente staccato c'è Koyama, quindi
Luthi, Kallio e Simoncelli. Precluso ogni tentativo di fuga dall'insidiosità
della pista Lai e Pasini continuano a battagliare fra di loro, con Talmacsi
in scia, mentre leggermente più staccato segue Koyama e quindi
Luthi e Simoncelli.
Con i due italiani al comando, assieme all'ungherese, si fa notare Luthi
che risale in quarta posizione e stacca progressivamente Koyama e Simoncelli,
mentre Kallio è ormai sprofondato in undicesima posizione alle
spalle anche di Espargaro, Simon, Nieto e Pesek.
L'interesse della gara, comunque, è tutto per la coppia di testa:
Lai è più forte in staccata, ma Pasini non molla. Il suo
ultimo attacco, apparentemente, è in fondo al rettilineo più
lungo, ma è Lai ad uscire nuovamente primo dalla curva. Nel curvone
successivo che immette sul rettilineo del traguardo il pilota della Honda,
però esce largo, finisce sul cordolo e perde velocità. E'
a questo punto che il pilota di Totti tenta ancora: i due si toccano,
sbandano, ma è Pasini a tagliare per primo il traguardo.
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