Hayden e Melandri contro i Professori
Hanno dovuto scoprire la Cina in un giorno, i piloti della MotoGP.
Imparare la pista di Shanghai in mezzo turno, in tarda mattinata, dopo
che le libere erano state ritardate per l’assenza dell’elisoccorso,
provare a tirare nell’altro mezzo e quindi, nel pomeriggio, apprendere
nuovamente come girare sul medesimo circuito, ma sul bagnato, per finire
poi la sessione, con le traiettorie che si andavano asciugando.
Una giornata difficile, dunque, che può tranquillamente essere
divisa in due: nella prima, quando c’è stato da aprire
il gas senza pensare troppo, il migliore è stato un giovane,
Nicky Hayden, seguito da un coetaneo, Marco Melandri. Entrambi capaci
di mettersi alle spalle Gibernau, Checa, Rossi, Capirossi e Barros;
nella seconda, dove contava l’esperienza, a volare su di un asfalto
infido, sono stati tre rinomati “tonni”: Kenny Roberts,
Alex Barros e Sete Gibernau, con Bayliss, Biaggi e Valentino Rossi a
testimoniare che esperienza fa rima con età.
La pista, comunque, non è piaciuta a tutti e, soprattutto, non
è piaciuta a Valentino che l’ha giudicata troppo lenta,
e con curve stupide.
“La prima, dopo il via, è un assurdo, da quanto gira sembra
la rampa di un garage. E il rampino in fondo al rettilineo più
veloce è troppo lento, tanto da risultare pericoloso in caso
di un arrivo con più piloti assieme”.
In compenso però, asciutto o bagnato, l’asfalto ha dimostrato
di avere buon grip.
“A me non è parsa male – ha spiegato Gibernau –
nonostante il dritto con conseguente caduta in fondo al rettilineo dei
box al mattino: la leva del freno è andata a fondo corsa, così
sono stato costretto ad inclinare la moto nella terra, per evitare di
centrare le protezioni all’esterno”.
Sete, come Alex Barros, è stato poi protagonista della sessione
bagnata.
“La pista è molto lenta, ma io sono a posto – ha
detto il brasiliano – e nonostante sia stato fra i piloti più
veloci, sotto la pioggia, mi auguro una gara asciutta”.
Un augurio che si fa anche Marco Melandri.
“Ogni volta che guido la cinque cilindri mi sento più a
mio agio. Penso di essere da podio”.
Sicurezza, questa, che non ha Max Biaggi.
“Troppo presto per parlare: i problemi sono i soliti: la moto
è lenta in ingresso ed in uscita di curva”.
Per Battaini il problema è più serio: la sua WCM è
lenta dapperttutto, però sul bagnato IronFrank l’ha fatta
volare, cogliendo un inatteso 11° tempo, davanti a tutti piloti
meglio motorizzati di lui. Se c’è qualcuno che, in attesa
del GP della Cina, fa la danza della pioggia, questo è lui.