Gibernau e Melandri: sorpresa a Shanghai
E' stata un successo di squadra, la sessione di prove ufficiali del
GP della Cina. Per la prima volta nella sua storia, infatti, il team
Gresini ha piazzato entrambi i suoi piloti, Sete Gibernau e Marco Melandri,
davanti a tutti. E la sorpresa è stata ancora più bella
perché a Shanghai l'italiano è stato superato dallo spagnolo
solamente nelle ultime battute e con un margine irrisorio: 163 millesimi
di secondo.
"Ho iniziato a girar bene fin dal primo giorno - ha detto Macio
- poi ho sempre migliorato. Parto per vincere, l'ideale sarebbe un bel
duello con Sete, ma con me primo al traguardo, però".
Gibernau, di fronte a tanta sicurezza, ha sorriso, non mancando però
di fare i complimenti al giovane compagno di squadra con il quale ha
avuto una involontaria collisione durante le qualifiche.
"Pensavo che stesse rientrando ai box - ha spiegato il pilota di
Ravenna - ma mi sono scusato subito".
Alle spalle della coppia della Honda, ma con un distacco importante,
quasi sette decimi, scatterà dalla prima fila anche Loris Capirossi,
autore di un bellissimo giro con la Desmosedici, la più veloce
moto in pista, ma più che la prestazione dell'imolese stupisce
- ed allarma - il sesto tempo di Valentino Rossi che al termine di una
giornata piena di problemi ha limitato i danni con un sesto posto che
lo costringerà a scattare dalla seconda fila alle spalle anche
della Suzuki di John Hopkins e della Honda di Nicky Hayden.
"Non siamo riusciti a mettere a posto la M1, non ci è bastato
il tempo - ha confessato il campione del mondo - la Yamaha è
più difficile della Honda da preparare e noi siamo un po' indietro.
Qui prendiamo 12 Kmh di velocità dalla Ducati ed 8 dalla Honda,
ma il problema è la scarsa confidenza che ho con l'avantreno,
non la velocità di punta. Farò una gara tattica, sfruttando
il vantaggio che ho nella classifica mondiale".
Se lo può permettere, Rossi. Non è nella stessa situazione,
invece, max Biaggi che a Shanghai ha ritrovato la moto di Jerez e non
ha tirato fuori un ragno da un buco, tanto che scatterà dalla
quinta fila con il 14° tempo.
"Perdo un decimo in entrata ed uno in uscita di curva - ha confessato
il romano - ma non è una questione di assetto, bensì di
motore: quando chiudo il gas si muove, se accelero è lo stesso.
Fosse una questione di sospensioni potrei prendere un secondo, non quasi
due".
Se il motivo del ritardo di Biaggi è tuttora ignoto, quello di
Barros, 11° tempo, scivolato al mattino, è invece chiarissimo:
il brasiliano ha utilizzato, temendo che iniziasse a piovere, le sue
gomme da tempo a metà turno, trovandosi senza munizioni quando,
contrariamente al previsto, negli ultimi dieci minuti della sessione
è uscito il sole che ha reso più veloce la pista.