venerdì 8/4/2005
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Gibernau più veloce di Rossi a Jerez

Non hanno portato alcuna notizia gli attesi primi test della stagione, se non che la novità che non saranno validi per la pole è piaciuta più o meno a tutti. Il più veloce, comunque, è stato Gibernau, e non solo sul giro, bensì anche sulla distanza, mentre una rondine non fa primavera per Hayden ed Hopkins, più rapidi sul giro secco di Melandri, Rossi e Biaggi, che però hanno girato costantemente più forte.
“Io guardo solo a ciò accade all’interno dei miei box – ha ribadito Sete – e sono contento di ciò che vedo. Siamo cresciuti molto, assieme alla moto, anche se non siamo ancora perfetti. La cinque cilindri salta ancora un po’ dietro: dobbiamo eliminare il problema. L’avversario è sempre Rossi, mentre Melandri ha fatto bene, anche perché può disporre delle mie indicazioni”.
Marco, primo degli italiani, dal canto suo non si contenta.
“Sono soddisfatto, ma punto ad essere il migliore in assoluto, anche se non è questo il momento per pensarci”.
Ci pensa, invece, eccome Valentino Rossi, ben conscio delle sue potenzialità.
“Nel pomeriggio cercando di risolvere un problema abbiamo peggiorato la moto – rivela – ma non siamo ancora al livello di Sete che ci da almeno due decimi al giro di passo. Comunque non siamo lontani”.
Positivo anche Max Biaggi.
“Non abbiamo toccato l’assetto – racconta – ma la gestione elettronica è migliorata facendoci fare un passo avanti. Non è ancora abbastanza per battersi per la vittoria, ma siamo molto più vicini che nel recente passato”.
Qualche problema, invece, per Capirossi, 8° tempo con la Ducati.
“La gestione elettronica della frizione ha ancora bisogno di messa a punto. E’ il sistema del futuro, ma ancora non funziona al 100%”.


Pedrosa, chi altri se no?

Al momento il re della cilindrata è lui, Daniel Pedrosa, anche se il distacco da Porto, sulla pista di casa, è inferiore ai due decimi. Il campione del mondo della Honda, com’era prevedibile, si è lasciato alle spalle l’Aprilia dell’argentino e quelle gemelle di Stoner e De Puniet, mentre la presenza di Aoyama conferma che la bicilindrica di Tokyo va forte anche quest’anno. Fra le new entry il migliore è stato Hector Barbera che al debutto con la moto giapponese ha fatto meglio del più esperto de Angelis, a sua volta davanti al focoso Jorge Lorenzo. Bene anche Locatelli, nono, più veloce anche di Dovizioso, alle sue spalle, mentre in difficoltà è apparso Simone Corsi, solo 17°.

Simoncelli toglie la palla a Pasini

Evidentemente Jerez è una pista che piace molto a Marco Simoncelli che, non contento della vittoria ottenuta qui sotto la pioggia l’anno passato, ha centrato la pole provvisoria.
Il liceale di Riccione – studia allo scientifico “Alessandro Volta”, ha strappato il giro veloce a Mattia Pasini, che però ha detto di non aver cercato il tempo.
“Sì, lui dice sempre così – ha motteggiato Simoncelli – io invece ho usato la gomma più morbida che avevo. Sono contento perché sono andato più forte rispetto ai test. Quest’anno spero di non ripetere gli errori del 2004: devo essere più costante”.
Alto una quaresima il romagnolo dice di non avere problemi ad inserirsi nella piccola carena dell’Aprilia.
Sono sempre stato alto – scherza – e la moto è sempre stata piccola”.
Più concentrato e meno ndisposto alla battuta Mattia Pasini.
“Devo ancora migliorare la ciclistica e sinceramente oggi il motore non era al Massimo – spiega, poi aggiunge – ma domenica sarò in pista per vincere”.
Fa un attimo di pausa, Pasini, poi rivela: “ieri mi ha chiamato Francesco Totti. Verrà il prima possible a vedere un Gran Premio, chissà, magari fin dall’Estoril, se non dovrà giocare. Intanto qui sicuramente avremo con noi il fratello, Riccardo”.
Alle spalle delle due Aprilia, la prima Honda è quella di Thomas Luthi, che sarà fra I protagonisti del campionato, poi c’è la KTM di Kallio, la seconda Honda, quella di Lai, nel team campione del mondo uscente.
Poggiali, invece, è ancora un poì indietro: 10° tempo a quasi due secondi. Se vuole essere della partite dovrà riabituarsi. E presto.

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