Rossi sorprende Gibernau a Jerez
La si può rigirare come si vuole, ma il mondiale 2005 parte
esattamente da dove si era interrotto quello precedente: Rossi in testa
e Gibernau all’inseguimento.
“Ho fatto un giro di qualifica incredibile – ha spiegato,
raggiante, Valentino – e qui c’è una atmosfera magica.
Peccato per le nuove regole sul consumo: non hanno diminuito la potenza
dei motori, li hanno solo resi più difficili da guidare e, alla
fine, meno sicuri”.
Se la pole di Valentino a Jerez è giunta quasi inattesa, poiché
era più accreditato a farla il suo rivale spagnolo o, in alternativa,
Nicky Hayden, velocissimo nell’ultimo test, una ulteriore sorpresa
l’ha fatta Melandri che è emerso nella lotta fra giovani.
Ad onor del vero dalle prove invernali del Qatar in poi, comunque, Macio
ha sempre girato con il passo dei migliori.
“Dire che sono soddisfatto è poco – ha spiegato,
felicissimo, il pilota del team Gresini, alla terza prima fila in carriera
in MotoGP – non mi sarei mai aspettato di partire così
avanti alla prima gara con la Honda”.
Per ritrovare Marco così avanti bisogna risalire al 2003, quando
con la Yamaha scattò dalla prima fila a Le Mans ed a Donington.
Se Melandri è stato la sorpresa di queste prime prove della stagione,
il sesto tempo di Capirossi, alle spalle di Nakano, dopo una caduta
nelle libere della mattina nel corso della quale ha subito una infrazione
dell’astragalo della caviglia sinistra, ha semplicemente aggiunta
un’altra tessera alla sua leggenda di pilota coraggioso.
Capirex, infatti, ha girato solo grazie ad una potente iniezione antidolorifica.
Il problema, ora, è che non si sa se il medesimo trattamento
potrà tenere per l’intero arco della gara.
Se ricorrendo all’immaginazione si può provare a comprendere
la prestazione di Loris, nemmeno una fantasia fervida ci avrebbe potuto
far immaginare un Max Biaggi in sesta fila – ha il 16° tempo
– nella gara di apertura del motomondiale.
“Non riusciamo a comprendere cosa sia accaduto nemmeno noi –
ha ammesso Biaggi – non abbiamo modificato l’assetto ma
pur mettendocela tutti abbiamo fatto il medesimo tempo sia con le gomme
da gara che con quelle da tempo”.
Pedrosa-Porto: l’altro duello
Non è stata solo la MotoGP a ritrovare il suo dittatore, a Jerez.
Nella 250, infatti, anche Pedrosa è ripartito dalla pole e, com’era
nelle previsioni, per riuscirci ha dovuto far meglio del rivale Sebastian
Porto, il migliore dei piloti Aprilia.
In prima fila con i due Stoner e De Puniet, mentre dalla seconda, con
il quinto tempo, scatterà De Angelis, che avrà al suo
fianco Aoyama, il debutante Barberà e Roberto Locatelli. Più
indietro Jorge Lorenzo, che non ha migliorato il suo tempo nell’ultima
sessione di prove ed Andrea Dovizioso, che dividerà la terza
file dello schieramento con Takahashi e l’ex compagno di squadra
Simone Corsi.
Simoncelli in pole grazie al vento
Potrebbe essere una storia italiana la lotta per il titolo mondiale
della 125, quest’anno. Anche se un forte vento, infatti, ha impedito
a quasi tutti di migliorarsi, assegnando dunque la pole in base ai tempi
di venerdì, con Simoncelli e Pasini davanti a Luthi, nel turno
decisivo, nonostante le averse condizioni atmosferiche è emerso
Fabrizio Lai, che guida la Honda ereditata da Andrea Dovizioso.
Ventiseienne, lombardo, Lai ha un unico cruccio, pesa 5 Kg in più
di Luthi, suo compagno di marca, ma fisicamente non è molto diverso
dallo spilungone Simoncelli o dal robusto Pasini.
Il pilota della Honda ha ottenuto il miglior tempo “ventoso”
saltando in prima fila nonostante la pista più sporca del giorno
precedente.
“Oggi non si stava in piedi – ha commentato Pasini –
era inutile rischiare per andare in terra. In molti punti della pista
c’era molta terra”.
“Sono contento della pole – ha spiegato invece Simoncelli
– ma oggi era difficile guidare. Sono caduto e non so perché.
Non stavo tirando e mi sono trovato a gambe all’aria. Poi ho visto
in TV gli altri piloti che proprio nel punto dove passavo io alzavano
molta terra…”