Rossi, che spettacolo!
Il primo giro è straordinario: Capirossi, come al solito,
scatta benissimo, ma Gibernau tenendo una traiettoria impossibile va al
comando. Rossi replica...passando addirittura sulla terra all’esterno
di una curva, così al primo giro transitano Gibernau, Rossi, Capirossi,
Bayliss, Barros, Biaggi, Edwards, Melandri, Hayden e Tamada.
Così fuori di testa, tutti, non li abbiamo mai visti. Dopo due
giri Gibe è ancora in testa, con Vale in scia, quindi seguono Capirossi
e Barros praticamente fusi in un’unica ombra, quindi Biaggi e Bayliss.
All’ottavo giro non ci sono cambiamenti nel quartetto di testa,
mentre Biaggi e Bayliss lottano per la quinta posizione, quindi seguono
Edwards, Melandri, Tamada ed Hayden.
Il passaggio seguente Sete è ancora in testa, con Vale alle seu
spalle, ma in terza posizione si è installato Barros. Capirossi
perde un secondo, ed entra così nel mirino degli immediati inseguitori.
Se, fino a quel momento, Rossi non ha dovuto temere nessuno, in ottica
mondiale, ora alle sue spalle si profila l’ombra del brasiliano.
Barros, però, non riesce a ridurre il distacco, così a dodici
giri dalla fine passano ancora Gibernau e Rossi l’uno nella scia
dell’altro, quindi Alex Barros a due secondi, poi Capirex a tre
e mezzo, quindi nuovamente Biaggi a sette, con Edwards, Tamada, Bayliss
e Hayden. Qundi è la volta di Checa. Melandri è ai box.
A nove giri dalla fine Rossi passa finalmente Gibernau sul rettilineo
dei box. Ci si domanda se lo spagnolo faccia pretattica sperando che Barros
riduca lo svantaggio, ma alle loro spalle Alex ha mollato e gira un secondo
più piano.
E’ una lotta a due, ormai, quella fra Vale e Sete. Lo spagnolo ripassa
al comando, ma è ormai ovvio che nessuno più arriverà
ad aiutarlo. Intanto Barros vede Capirossi riavvicinarsi. Nel frattempo
Edwards ha superato Biaggi che ora ha Hayden e ruota, davanti a Tamada
e Bayliss.
A quattro giri dalla fine Loris aggancia il pilota della Honda e lo supera,
installandosi virtualmente sul podio.
E’ finita? Ma no, Gibernau e Rossi si superano due volte nel corso
dell’ultimo giro: è un brivido continuo. Sete non cede, ma
a due curve dalla fine Rossi prende una traiettoria più interna
che lo proietta nell’iperspazio prima del curvone. E’ vittoria
è titolo mondiale. Vale bacia il cupolino ed accarezza il numero
46. Capirossi chiude sul podio, quindi sfilano Edwards che ha acciuffato
Barros, poi Hayden, Biaggi, Tamada, Bayliss.
E’ il momento del trionfo, Rossi si toglie il casco e ne indossa
uno completamente bianco. Bianca è anche la maglietta celebrativa.
Su entrambi una scritta a caratteri cubitali, solo due parole: che spettacolo!
Porto e la tripletta Aprilia incoronano Pedrosa
E’ subito duello fra Porto e Pedrosa, con De Angelis, Poggiali,
Elias, Aoyama e De Puniet all’inseguimento.
Già al secondo giro, però, De Angelis supera lo spagnolo
della Honda gettandosi a caccia dell’argentino, mentre De Puniet,
sbaglia e cade. Intanto Porto, in testa alla corsa, sembra tenere facilmente
a bada De Angelis, mentre Pedrosa è tenuto sotto attacco da Poggiali.
E’ una gara statica, ognuno tiene le sue posizioni, con Porto che
incrementa il suo vantaggio sul sanmarinese.
L’unico duello è quello per la terza piazza fra Pedrosa,
che guida con prudenza pensando al titolo e Poggiali, che a volte sembra
sul punto di superare lo spagnolo, ma non lo fa mai. Nel frattempo in
quinta posizione Elias conduce una gara solitaria, davanti a Davis ed
Aoyama, che dopo un buon avvio non ha tenuto il ritmo dei migliori.
Il Gran Premio arriva così alla fine senza emozioni: Porto taglia
il traguardo in piede sulle pedane, subito dopo arriva De Angelis con
Poggiali che proprio alla fine è riuscito ad avere la meglio su
Pedrosa. E’ tripletta Aprilia, ma il campione del mondo siede su
di una Honda, è Dani Pedrosa.
Dovizioso conferma il titolo
Il titolo iridato in tasca non impedisce a Dovizioso di prendere subito
il comando, seguito da Stoner, Lorenzo, Locatelli, Kallio, Borsoi e Talmacsi.
Il giro successivo passa brevemente in testa Lorenzo, ma Dovi riprende
subito l’iniziativa, davanti allo spagnolo, a Stoner ed a Locatelli,
mentre leggermente più staccati seguono Jenkner, Barbera, quindi
Borsoi, Borsoi, di Meglio, Bautista e Kallio. Intanto nelle retrovie si
buttano in terra, dopo una collisione, Lai e Perugini, mentre in testa
alla gara ripassa Lorenzo. Dovizioso però mantiene tranquillamente
la sua scia con Stoner dietro di lui, quarto è Locatelli, che pian
piano si ricongiunge al gruppetto inseguito a sua volta da Borsoi che
poi cede a Barbera e Jenkner.
E’ il momento della volata finale, e Dovizioso non si fa sorprendere,
vincendola davanti a Lorenzo e Stoner, che non vengono separati nemmeno
dal fotofinish: il secondo posto va allo spagnolo per aver girato più
velocemente. Locatelli si contenta del quarto posto, mentre Jenkner brucia
Barbera.
“Questa vittoria, per me è una conferma – spiega poi
Dovi all’arrivo – volevo vincere da campione del mondo e ce
l’ho fatta. Se Lorenzo fosse stato più intelligente e Stoner
non l’avesse superato nel curvone avrebbe vinto lui, perché
era più veloce di me”. |