Rossi non batte Rossi
(per il momento) L’ha solo sfiorata, la sua pole del 2003, Valentino Rossi,
ma è stato l’unico a riuscirci, alla fine del primo turno di
prove ufficiali. Una giornata fredda, ancorché limpida, dopo la pioggia
del mattino (nelle libere il miglior tempo è stato quello di Gibernau,
davanti a Checa, con Rossi sesto) , ha impedito che il record cadesse già
al primo tentativo. Il pesarese, comunque, c’è andato vicino
girando a 1.30.222, non troppo lontano dall’1.30.068 con il quale
partì al palo l’anno passato. A conferma che se sfida deve
essere, sfida sarà, Sete Gibernau l’ha inseguito da vicino,
prendendo poco meno di quattro decimi. Gli altri, tutti gli altri, si sono
fermati perlomeno ad un secondo, come Nicky Hayden che proprio nei minuti
conclusivi è balzato in prima fila con il terzo tempo.
In seconda, forse per non stare troppo lontano dal suo futuro compagno di
squadra, si è installato Colin Edwards, davanti a Xaus, positivo
in questo finale di campionato e Capirossi che ha lamentato – come
durante tutto l’anno a dir la verità – una scarsa confidenza
con l’avantreno.
Peggio, comunque è andata a Max Biaggi che è dovuto ricorrere
agli antidolorifici per provare: giovedì, infatti, mentre aiutava
i meccanici gli è caduta una pesante cassa di alluminio sul piede
sinistro, quello del cambio. Come se non bastasse ha utilizzato una sola
gomma da tempo, con la quale è riuscito a malapena ad effettuare
un giro, evitando di prendere la bandiera per appena tre secondi. Meglio
di lui hanno fatto, ma di pochissimo, Barros e Tamada, mentre Melandri è
incappato in una caduta a metà del turno e non è riuscito
a migliorare il suo 10° tempo.
De Angelis e Poggiali lanciano l’Aprilia Alex De Angelis e Manuel Poggiali, al rientro dopo l’incidente
“domestico” in Qatar, sono stati i protagonisti della prima
sessione di prove del Gran Premio d’Australia. I due piloti di San
Marino hanno lanciato una offensiva Aprila alla quale hanno preso parte
anche Porto, Fonsi Nieto ed il bravo Battaini. Cinque moto italiane davanti
a tutti fanno prevedere una gara dura per Dani Pedrosa, che ha piazzato
la sua Honda in settimana posizione, staccato di un secondo e mezzo dalla
pole e preceduto anche dalla moto gemella del compagno di marca, Toni
Elias. Ancora in difficoltà, invece, Randy De Puniet, bersagliato
da problemi tecnici su entrambe le moto. Peggio di lui sta solo Roby Rolfo,
addirittura 12°, mentre Anthony West è stato protagonista di
una brutta caduta per la quale è stato trasportato in elicottero
all’ospedale di Melbourne per accertamenti, anche se i danni dovrebbero
essere limitati a poche fratture al polso.
Borsoi sorprende Dovizioso La vita riserva spesso delle sorprese, figuriamoci quella dei
ragazzini terribili della 125 che, nel primo giorno di prove, hanno fatto
le libere sotto la pioggia e la prima sessione di prove ufficiali con
l’asciutto, anche se con una temperatura non propriamente primaverile.
Se, al mattino, il più veloce era stato – profeta in patria
– Casey Stoner, nel pomeriggio, con un ultimo giro a sorpresa il
più veloce della minima cilindrata è risultato Gino Borsoi,
che si è permesso il lusso di scavalcare il neo campione del mondo
Andrea Dovizioso che, un po’ sopra le righe, ha anticipato di voler
vincere le ultime due gare della stagione.
Può farcela, a dir la verità, ma non sarà una impresa
facile, visto che, alle spalle dei due italiani, Stoner non ha perso il
treno. Inoltre la prima fila, chiusa da Giansanti, è racchiusa
in poco più di tre decimi, mentre i primi dieci piloti sono tutti
in meno di un secondo.
Piacevole sorpresa, in questo senso, è ritrovare Stef Perugini,
in seconda fila con l’ottavo tempo dietro a barbera, Lorenzo e Locatelli.
Come a dire tre dei più forti della categoria.